R Recensione

8/10

Peppe Voltarelli

Distratto ma però

Spesso e volentieri, per un musicista il passaggio dalla carriera all'interno di un gruppo abbastanza conosciuto alla produzione da solista è significato un regresso più o meno lento verso la banalità e, talvolta, anche verso l'anonimato. Ecco, Peppe Voltarelli è l'eccezione che conferma questa regola.

L'artista calabrese, senza dubbio "nato" musicalmente all'interno del Parto delle Nuvole Pesanti dove ha prodotto buoni album e ottime sonorità figlie della cultura calabrese, ha deciso di staccarsi dagli amici di un tempo per proseguire sulla sua strada; la strada di una carriera che con quest'album si dimostra ancora viva e vegeta.

Distratto ma però è un album per certi versi crudo, ruvido, in cui il sentimento dell’artista viene fuori in tutta la sua maestosità; una grande verve che in alcuni brani diventa soffice e dolce ma senza, per questo, perdere la sua vena di originalità e carica emotiva.

Nel suo primo album da solista, Peppe Voltarelli ha la possibilità di ospitare personaggi di rilievo del panorama artistico italiano, fra cui Alessandro Finazzo in arte Finaz, chitarrista della Bandabardò, Paolo Bruni detto Pau, frontman dei Negrita, Sergio Cammariere, famoso cantautore conterraneo di Peppe Voltarelli,  Roy Paci, Giancarlo Cauteruccio, attore e regista.

I ritmi incalzanti ed i testi mai banali sono la caratteristica principale di Distratto ma però. Da quel che si può sentire in quest’album, Voltarelli in alcuni punti si lascia andare e ci racconta quello che aveva dentro da tempo ma che probabilmente non poteva esprimere all’interno del Pnp a causa dello stile del gruppo molto distante da questa vena ispirativa del cantante nato in provincia di Cosenza. Peppe sembra volere e in un certo senso mantenere un filo conduttore col passato continuando a scrivere testi dialettali ed utilizzando ancora gli strumenti tipicamente folk, su tutti la sua inseparabile fisarmonica. Allo stesso tempo, però, Peppe fa capire al pubblico che ha ancora delle idee in testa, probabilmente le migliori della sua vita artistica, fa capire che ha ancora molto da dire e da raccontare e che da solo può farlo molto meglio.

In alcuni tratti si sente un senso di rabbia, un grido istintivo, come nella title-track dell’album; è uno sfogo contro tutti e tutto, una voglia primitiva di urlare quello che si ha dentro. Al contrario, in altri punti si sente la dolcezza, la tenerezza delle ballate soavi come L’anima è vulata. Proseguendo nell’ascolto, mai noioso o banale, Peppe ci racconta i disagi e le disavventure della sua terra, l’emigrazione, le usanze e le tradizioni calabresi e, più generalmente, italiane. Un ulteriore tratto somatico dell’album è il tono di scherzo e di ironia presente in altre parti del disco.

Insomma, un ottimo lavoro di Peppe Voltarelli, capace di emozionare ancora il suo pubblico e di andare a fare concerti in giro per l’Italia senza il bisogno di dover riprendere le canzoni del Pnp per esaltare tutti coloro che lo vanno ad ascoltare. Se anche i primi tempi la gente gli chiedeva i classici del passato, lui imperterrito continuava a raccontare degli Italiani superstar o del Turismo in quantità e, così facendo, ha fatto sì che il pubblico apprezzasse le sue composizioni e non che si andasse ai suoi concerti per un semplice “senso di riconoscenza”. Ed è giusto così, perché la sua musica merita le giuste attenzioni.

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Voto degli utenti: 8/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 0:32 del 19 agosto 2011 ha scritto:

Alchimia

... rimane il fatto che creata la bella musica c'è bisogno dei musicisti esecutori ... di opportuni arrangiamenti e di quel pizzico di follia istrionica che conosciamo bene ... panta rei ... ma rimane il rammarico di quello che avrebbe potuto essere e non sarà.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 1:05 del 19 agosto 2011 ha scritto:

Contagiato da Voltarelli

Distratto ma però anch'io -- NON "rammarico di" ... MA "rammarico per" ... avevo scritto giusto il contrario (??!!)... sorry ... --

Voltarelli è un grande e un frontman insostituibile ... questo non è un rammarico ma un motivo di orgoglio magnogreco e oltre ... propongo: Santo subito!

g.falzetta, autore, alle 12:29 del 24 agosto 2011 ha scritto:

Posso farti una domanda? Se stasera accendessi il pc e sul sito del Parto leggeresti che si Voltarelli ha fatto retro-front ed è tornato alla base..... saresti contento oppure..... come dire..... le minestre riscaldate non ti piacciono?

Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 23:34 del 24 agosto 2011 ha scritto:

Ringrazio per la domanda ecc. ecc.

Certo che sì! L'alchimia era appunto la magia di un gruppo che ha dato alla musica italiana più di quanto abbia ricevuto ... insieme erano una forza della natura ... separati sono due cose incomplete ... rimangono comunque le loro testimonianze musicali depositate negli anni e sono un bel capitale da non sperperare.

g.falzetta, autore, alle 10:31 del 25 agosto 2011 ha scritto:

RE: Ringrazio per la domanda ecc. ecc.

Ho capito.