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R Recensione

10/10

The Jimi Hendrix Experience

Are You Experienced ?

Un alieno. Tale era Jimi Hendrix quando sconvolse una pur fiorentissima scena rock con uno dei più memorabili debut album della storia.

Arrivato dalla natia America a cercare fortuna nella Swingin’ London, il geniale chitarrista mise su il più formidabile power trio che si ricordi, assieme al bassista Noel Redding e al batterista Mitch Mitchell. Gli anni passati a farsi le ossa suonando un pò tutto lo scibile compreso tra il blues elettrico di Chicago e il soul passando per il pi ù puro rock and roll diedero i suoi frutti: spalleggiato dai magnifici Redding e Mitchell il mancino di Seattle fece un balzo in avanti prodigioso, che permette tuttora di ascrivere “Are You Experienced ?” tra i più lucenti sacramenti rock, per almeno tre fattori.

Anzitutto, la mostruosa capacit à di stratificare i più disparati generi (il blues, il soul, il nascente hard e una già visibile laminatura psichedelica) in una mistura sofisticata, incendiaria e freschissima, cui quasi 40 anni di vita non hanno tolto un grammo del suo smalto.

Inoltre, tale sintesi si poggiava sulla leggendaria sei corde di Jimi: un totem degli anni Sessanta, capace di irradiarsi verso universi sconosciuti, sfruttando tutti gli effetti per accrescere distorsione, varietà e feedback al massimo, mentre l’immenso talento del suo profeta disegnava orizzonti compositivi accecanti. Infine, qui nacque e toccò lo zenith il mito hendrixiano: un mito basato su un immaginario di straordinaria liberazione spirituale ed erotica allo stesso tempo che marchi ò indelebilmente i Sixties, trovando nella Fender Stratocaster un tramite verso una dimensione altra, e in Hendrix uno sciamano in grado di svolgere catartiche e oceaniche liturgie nella dimensione live.

Sarebbe necessaria una rigorosa track by track: difficile sintetizzare prodigi quali la scheggia elettro-lisergica di “Purple Haze” (uno dei primi singoli del nostro, sorretto da uno dei riff più memorabili di sempre), la malinconia confusa nel sisma luciferino di “Manic Depression”, la perfezione del soul-blues anfetaminico di “Fire” e”Red House”, il vortice lascivo di “Foxy Lady”, la deflagrazione sonica della title-track, la stupefacente congerie di intuizioni ipnotiche e stentoree staffilate di “Love or Confusion” .

Il miglior Hendrix è però quello fotografato dalla celebre “Third Stone From The Sun”. Se negli altri brani ci si era mantenuti dentro i canoni della forma canzone tanto cari agli inglesi, nei quasi 7 minuti di questa suprema composizione il trio espugna le roccaforti della cacofonia più acido-sperimentale dell’epoca. Sostenuto da spiazzanti ritmiche jazz, l’uomo di Seattle alterna sognanti arabeschi a dissonanti turgori, catapultando per sempre la sua stella in un’orbita compresa tra il pianeta Terra e lo spazio profondo.

C Commenti

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Marco_Biasio (ha votato 10 questo disco) alle 19:01 del 3 febbraio 2007 ha scritto:

Purple Haze

Un pezzo di storia della musica. E grazie tante.

Bartleboom (ha votato 10 questo disco) alle 18:25 del 4 febbraio 2007 ha scritto:

Hey Don..

Eccellenti.. Tu.. Lui.. il Disco.. eccellenti..

PierPaolo (ha votato 10 questo disco) alle 19:02 del 4 febbraio 2007 ha scritto:

Storia della musica

Perfetto Junio. Nulla di importante da aggiungere od obiettare alla tua rece attentissima e in giusta prospettiva.

Giuseppe Pontoriere (ha votato 10 questo disco) alle 14:39 del 29 luglio 2007 ha scritto:

Inutile parlarne.

Cas (ha votato 10 questo disco) alle 14:48 del 8 agosto 2007 ha scritto:

i am experienced too

Third Stone From The Sun immortalata tra i più bei brani psichedelici di sempre! Jimi Hendrix per sempre il più moderno dei musicisti anni '60!

Neu! (ha votato 8 questo disco) alle 22:41 del 2 novembre 2007 ha scritto:

ottimo

fabfabfab alle 14:20 del 11 giugno 2008 ha scritto:

Non si può

Questo disco non si può commentare, non si può recensire (complimenti a Junio per la recensione e per il corraggio) non si può votare e non si può toccare.

swansong (ha votato 10 questo disco) alle 23:22 del 11 ottobre 2008 ha scritto:

RE: Non si può

D'accordissimo...si deve solo possedere!

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 11:53 del 12 ottobre 2008 ha scritto:

T h i r d S t o n e F r o m T h e S u n

Un album assolutamente fondamentale, per l'evoluzione della storia della musica (rock e non solo). Importantissimo!

conte max (ha votato 10 questo disco) alle 14:53 del 23 ottobre 2008 ha scritto:

PER SEMPRE ROCK'N'ROLL

VERAMENTE NON SI TROVANO LE PAROLE

SxS

PetoMan 2.0 evolution (ha votato 10 questo disco) alle 11:52 del 29 novembre 2009 ha scritto:

immenso

Il più grande talento del Rock, Jimi Hendrix, un alieno. I suoi tre dischi storici in studio sono tre capolavori. Questo fu l'esordio col botto. Il massimo lo raggiunge in Electric Ladyland che è a mio avviso il miglio album in studio di tutti i tempi. Per non parlare di Live strepitosi come Monterey e Berkeley. Nessuno può dire di conoscere il rock, se non conosce Hendrix.

Bellerofonte (ha votato 10 questo disco) alle 22:19 del 26 marzo 2010 ha scritto:

Mai più come prima!

Con questo disco Jimmy Hendrix prese tutto ciò che era stato creato prima di allora sulla tasiera di una chitarra e lo buttò nel cesso!

Ancora mi "sgrano" le orecchie quando lo ascolto e mi ripeto.. <<quest'uomo era immenso... immenso>>

Bellerofonte (ha votato 10 questo disco) alle 22:20 del 26 marzo 2010 ha scritto:

RE: Mai più come prima!

mi ripeto.. "quest'uomo era immenso... immenso"!

Bellerofonte (ha votato 10 questo disco) alle 22:21 del 26 marzo 2010 ha scritto:

ma l'altro mostro sacro?

Electric ladyland non c'è?

bart (ha votato 8 questo disco) alle 11:32 del 19 aprile 2010 ha scritto:

Gran bel disco.

Forse un pò troppo incensato di lodi. I brani sono tutti ottimi, ma solo "Third Stone From The Sun" è un vero capolavoro: è l'unico brano in cui Jimi Hendrix è libero di sperimentare come faceva dal vivo, dove si vedeva la sua vera essenza. Su disco, invece, spesso doveva limitarsi a scrivere "canzoni normali" per assecondare i discografici che volevano vendere i suoi dischi.

Totalblamblam (ha votato 9 questo disco) alle 13:51 del 19 aprile 2010 ha scritto:

la copertina dell'originale amaricano è più bella e consona alla musica (è un invito a cambiare questa che non mi piace ghghghh) ...inutile commentare i capolavori

Totalblamblam (ha votato 9 questo disco) alle 13:52 del 19 aprile 2010 ha scritto:

RE:

amaricano LOL americano fra un po' scrivo amatriciana

dalvans (ha votato 10 questo disco) alle 14:41 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Epocale

Il primo capolavoro della Jimi Hendrix Experience

galassiagon (ha votato 9 questo disco) alle 18:48 del 26 settembre 2012 ha scritto:

Nella classifica degli album 68 non vedo Electric Ladyland. Per me uno dei dischi più innovativi e belli di sempre e meglio di questo esordio magnifico dove però mancano i primi storici singoli

glamorgan alle 16:09 del 12 febbraio 2014 ha scritto:

se dovessi ricomprarmi un giradischi questo sarebbe, con electric leyland, il disco che prenderei

tonysoprano (ha votato 10 questo disco) alle 23:08 del 7 aprile 2016 ha scritto:

In questo disco, Jimi Hendrix ha stravolto completamente il ruolo del chitarrista. Da quel giorno in poi, tutto fu diverso nel rock

Utente non più registrat (ha votato 8 questo disco) alle 9:44 del 9 settembre 2019 ha scritto:

Da ascoltare rigorosamente a volume ALTO

JonnyBarbun87 (ha votato 10 questo disco) alle 0:44 del 14 settembre 2019 ha scritto:

Il disco d'esordio CAPOLAVORO di Jimi: decisamente un "must-have"!