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R Recensione

7,5/10

Mike Keneally & Andy Partridge

Wing Beat Fantastic

Orfani degli XTC accorrete, qui c’è parziale lenimento alla vostra prolungata astinenza dai prodotti della premiata sigla che ormai da una decina d’anni ha cessato le proprie trasmissioni, dopo avere ammaliato per oltre un ventennio gli amanti del pop british meno convenzionale .

Wing Beat Fantastic” , edito a nome del multi strumentista americano Mike Keneally è in realtà un’opera nata e sviluppata in piena condivisione con la mente degli XTC, Andy Partridge , che ha fornito testi e spartiti ad otto canzoni sul totale di dodici.

Collaborazione più bizzarra non si poteva immaginare: il fine e quieto artigiano pop di Swindon che ha cessato le attività live dal lontano 1980, con un campione dell’eclettismo allevato alla corte di Frank Zappa, cresciuto oscillando fra il free jazz (con Yo Miles! di Wadada Leo Smith) e l’ultra rock di Steve Vai e Joe Satriani, titolare della band death metal act Dethklok, e di ben undici album a proprio nome. E pure, a giudicare da Wing Beat fantastic, innamorato dell’angolare pop psichedelico targato XTC , percorso nelle diverse varianti all’interno dei 40 minuti dell’opera.

Alcune delle canzoni potrebbero senza tema di smentita essere prese di peso da “Skylarking” o “English settlement”, tanto è evidente nella composizione la mano di Partridge: è il caso di “You Kill Me,” articolata su diversi temi e cambi di tempo o di “I’m Raining Here, Inside” dove i cori e le stratificazioni vocali si innestano su un tempo medio, lasciando spazio nel finale ad un piccolo sfogo chitarristico di Keneally. In quota Partridge sicuramente anche “Miracle woman and man” che parte con un riff di chitarra acustica per aprirsi su un suggestivo e multiforme tappeto di vocalità, e la title track che rappresenta il versante psichedelico della raccolta, con le sue pennellate di elettronica e gli effetti sonori vintage. “Bobeau” invece è un esperimento più complesso, costruito sulel tastiere e con un groove ritmico iniziale che nel corso del pezzo assume le cadenze di una marcia arricchita dai fiati: è anche l’unico caso in cui le corde vocali del titolare faticano un po’ ad arrivare ai toni alti tipici del cantato di Partridge

Le cronache relative alla genesi del disco riferiscono di un vecchio amore germogliato durante un tour inglese di Frank Zappa del 1988, con invito di Keneally ad assistere al concerto, inaspettatamente accolto da Partridge e Dave Gregory. Quindi, dopo anni di tour e dischi per l’uno, e di riposo per l’altro, nel 2006 la scintilla riscocca e i due decidono la collaborazione, nutrita dapprima con fruttuosi incontri a Swindon, nel cortile di casa Partridge, e quindi con assiduo scambio transoceanico di demos e mp3 delle future canzoni.

A giudicare dai risultati , una abbinata pienamente riuscita ed un modo, per il genio del pop inglese, per manifestarsi nella maniera che preferisce, un po’ nascosto, sotto i titoli di testa. Ma riconoscibile ed affascinante come sempre.

 

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 4 voti.
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dave 8/10
target 6,5/10
REBBY 6/10

C Commenti

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dave (ha votato 8 questo disco) alle 14:34 del 13 settembre 2012 ha scritto:

Proprio non me lo aspettavo. Per chi ha amato gli XTC è proprio da ascoltare. Quando "la mano" di Andy Partridge si fa sentire in modo preponderante, i pezzi decisamente decollano.... ma perché non producono ancora qualcosa....??!! Sigh! Grazie Mark!

dave (ha votato 8 questo disco) alle 14:35 del 13 settembre 2012 ha scritto:

OOOOPS!! Grazie MIKE!!!

glenn dah alle 13:06 del 14 settembre 2012 ha scritto:

ci sono tutti gli ingredienti perchè metta mano al portafoglio. grazie!