Scuba
Triangulation
"Se dovessi definire la tua musica in una sola parola, quale sceglieresti?"
"Contro."
E' il tentativo di Paul Rose, in arte Scuba, di tradurre ermeticamente l'intera propria filosofia di vita. L'importanza della libertà, non solo nel mestiere di artista musicale, ma estesa a tutte le espressioni individuali. Libertà di potersi esprimere fuori dagli schemi canonici, di andare "contro" le rigide classificazioni, di eludere la trappola del conformismo. Un valore estremamente importante per l'artista britannico ora stabilitosi nell'ambiente berlinese, la cui musica non manca mai di spaziare fuori dai confini dell'area stilistica di partenza, il dubstep.
Con questa chiave di lettura riusciamo ad apprezzare maggiormente Triangulation. Ancora più che nel precedente A Mutual Antipathy del 2008, l'ultima fatica di Scuba guarda oltre, orientandosi in più direzioni. Una goccia caduta nella pozza del dubstep, con un'energia che subito si espande, allontanandosi su cerchi concentrici. Un'operazione realizzata con grande spontaneità, senza alcuna forzatura, mossa da buona ispirazione e istintività creativa. L'artista Rose sale a bordo delle sue macchine del suono per uno spensierato giro fuori città, senza itinerari programmati. Libertà, appunto.
Ne risulta un colto compendio di elettronica contemporanea. Un appassionato affresco delle tendenze più vive nello scenario techno (e non solo) di oggi. Il viaggio dello Scuba esploratore parte da un paio di brani tipicamente dubstep come Latch, cupo e claustrofobico come il tunnel in copertina, e Three Sided Shape, ma si lascia presto investire da nuove correnti d'aria: le infiltrazioni sono molteplici, dal drum'n'bass di Minerals o You Got Me, alla house/techno da dancefloor di On Deck e Heavy Machinery. Fino a lontanamente sfiorare, peraltro in maniera deliziosa, le misteriose sfumature del trip-hop, in quelli che sono i momenti migliori dell'album, Before e So You Think You're Special.
Il vero fascino di Triangulation è la varietà sonora, che scongiura pericoli come noia e monotonia. Al contrario, il disco ha sempre qualcosa di diverso da dire, mostrando spigoli duri o evanescenti morbidezze, ritmi irregolari o soavi vocalizzi. La poliedricità è una mossa intelligente ed opportuna, che compie un passo avanti, condividendo la necessità diffusa di evolvere la tesi posta dal dubstep: uno stile sì coinvolgente, ma pur sempre uno schema, un territorio dai confini stretti che alla lunga scopre il fianco alla ripetitività. Da questo punto di vista, Scuba segna così una tappa importante di un percorso già avviato e in piena metamorfosi.
Triangulation è un'opera complessa, che rivela gradualmente le proprie qualità, ascolto dopo ascolto. Un lavoro strettamente legato al tempo in cui nasce, ma che suona come un classico. Un'ottima prova, che riesce a stimolare una grande curiosità relativa non solo alla musica di Scuba, ma in generale alla storia del dubstep: quale sarà il capitolo successivo?
Ma è un interrogativo legato al domani. In attesa che le nostre smanie futuristiche vengano appagate, il momento del vero godimento è, come sempre, l'Adesso.
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