Clark
Clark
In casa Warp, a compensare lincostanza creativa di un peso massimo come Aphex Twin, cha pensato Chris Clark con ben sedici release dal 2001 - tra LP, EP e split, ad esempio con Bibio.
Regolari, di qualità, a volte anche troppo ordinarie, come testimonia il recente "Iradelphic" - al netto, invero, di un talento che lha imposto come uno dei migliori producer britannici della sua generazione.
E come, però a sorpresa, il vate dellIDM e dell'ambient techno, torna prevedibilmente anche Clark in questo 2014: con un disco omonimo robusto (i 4/4 di "Unfurla"), dal peso specifico dIDM massimalista benché dai paths ritmici e textures di synth minimali - il trascinarsi di Snowbird, prima di sfociare in un cullare melodico, tra i detriti e gli abissi, dincanto.
A volte Clark assottiglia la sua elettronica verso una resa disco allosso (mentre lapocalisse, lontana, avanza: il capolavoro Strenght Through Fragility; Silvered Iris e il suo tocco, a metà, glo), altre esibisce tutta la fisicità (Winter Linn) e la schizofrenia techno di cui è capace (il martellio iperattivo di Banjo; lAphex Twin di There Is A Distance In You) coprendola di manti ambient.
La gestalt, teutonica, da ultimo giorno della terra, tiene; anche nei momenti più complessi: quelli gravi e di solita glacialità (Everlane).
Lestro cè, ancora, intatto: anche maggiore rispetto al recente passato - si sentano perle assolute come "Winter Linn", "Strength Through Fragility", "There's A Distance in You".
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