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R Recensione

7/10

Deproducers

Planetario - Musica Per Conferenze Spaziali

Ecco come una visita improvvisata presso il Planetario di Milano può trasformarsi in un intrigante progetto musicale, grazie all’inventiva ed alla genialità del sempre tonico Vittorio Cosma (pianista, compositore, produttore, direttore d’orchestra e parecchio altro).

Deproducers” è un sodalizio formato dal citato Cosma e da altri componenti altrettanto prestigiosi: Max Casacci, Gianni Maroccolo e Riccardo Sinigallia che si avvale anche dell’autorevole produzione di Howie B.

L’intenzione di Vittorio Cosma e dei suoi amici, è quella di improvvisare delle sonorità ed incastrare, all’interno di esse, nozioni scientifiche ed astronomiche che tanto hanno colto nel segno durante la visita all’osservatorio del capoluogo milanese.

Per collegare al meglio questo caratteristico proposito viene scelto come “cantante” proprio il direttore del Planetario: Fabio Peri che con l’ausilio di Alessandro Cremonesi è anche l’autore dei testi. 

La sua voce persuasiva e lineare si configura alla grande sul telaio sonoro che il supergruppo costruisce sull’estemporaneità. In realtà Peri non canta ma recita e spiega dati e fondamenti astronomici di sicuro interesse, quali i progetti di ricerca di nuove terre dove vivere, i criteri che si celano dietro la nascita delle stelle, dettagli sull’osservatorio di Arecibo, sulle distanze tra pianeti e così via.

Una menzione particolare la merita certamente la clamorosa maxi-confezione del disco. Si può definire un libro in formato “a fisarmonica” con tabulati tecnici e disegni accompagnati dai testi e dai dati recitati nel supporto sonoro. Un compendio completo, sonoro e documentale di sicuro rilievo che da solo vale ben più del prezzo di vendita.

I pezzi scorrono via piacevolmente e con variazioni tecniche complesse e molteplici, frutto dell’innaturale capacità dei membri del gruppo.

Il disco si può definire, nel suo complesso, di musica strumentale per palati finissimi.

I collegamenti con alcuni progetti di Brian Eno, su tutti quello delle “Musiche per Aeroporto”, sono palpabili ovvero a certe creazioni per documentari dei francesi Air o a certe collaborazioni di nicchia realizzate, negli anni, da Robert Fripp e David Byrne.

Alla notturna e incantata “Planetario” con l’elettrica che ricorda il Gilmour più lieve e garbato segue l’elettrorock della coinvolgente “Travelling”, ritmi questi che riecheggiano anche nelle seguenti “Home” e “Neu”.

La new age e l’ambient si ritraggono nella splendida dolcezza di “Costellazioni”.

In “Arecibo” si torna sulle visioni dilatate ed ancestrali del pezzo d’apertura ma con ritmiche più sostenute.

Quattro brani sono, infine, riproposti in scaletta nella sola versione strumentale e senza le integrazioni vocali.

Discorso a parte merita “Figli Delle Stelle”, una riproposizione del famoso brano discomusic portato al successo da Alan Sorrenti.

Cantato da Riccardo Sinigallia è basato su accordi di chitarra acustica ai quali sono aggiunti appropriati effetti elettronici ed inserimenti del buon Fabio Peri che persevera nel suo recitato tecnico. Il risultato finale è di considerevole fattura, classe e qualità.

Planetario – Musica Per Conferenze Scientifiche”  è indubbiamente un pensiero avanguardistico ed articolato che non riserva  alcuna pretesa di sfondare le classifiche di vendita ma certamente quella di arricchire di cultura ed eccellente musica chi, conoscendo la fama e le non comuni capacità degli artisti componenti, ha voglia di ascoltare e studiare un progetto sonoro davvero inusuale e dal quale sarebbe necessario attingere d’esempio.

 

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ciccio 8/10

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