Max Gazzè
Sotto casa
Dopo gli altalenanti ultimi tre lavori - Un giorno (2004) - Tra laratro e la radio (2008) - Quindi? (2010) il 2013 ci regala un Gazzè in ritrovata forma artistica.
Ornato dalla convincente apparizione sanremese, questo Sotto Casa è un lavoro persuasivo sia dal punto di vista musicale e melodico che da quello dei contenuti.
Brani vivaci, regolarmente rock, con strutture musicali indiscutibilmente complesse, arricchite dallorchestra di Roma e testi spesso autobiografici, grazie allincisiva presenza del fratello e poeta Francesco, poco utilizzato negli ultimi lavori.
I due pezzi presentati al Festival simboleggiano al meglio lenergia e lironia che simboleggia le caratteristiche più abili del bassista:
La fresca ed orecchiabile Sotto Casa che tratta di contatti al citofono con i messaggeri del verbo religioso ed I Tuoi Maledettissimi Impegni estremamente avvincente nella sua struttura musicale più che per la fantascientifica visione di rimpicciolirsi per stare nella borsa dellindaffaratissima compagna.
Tutti i brani sono, in realtà, degni di nota, come da parecchi anni non accadeva per un suo disco.
Il tema di fondo che più sovente compare nei testi ideati con il fratello Francesco, è quello che descrive le spigolose e sofferenti fasi che seguono la fine inaspettata di un rapporto amoroso.
E Tu Vai Via è una travolgente cavalcata dapertura con il basso dellartista in grande spolvero. Ancor più impetuosa e sintetica risulta La Mia Libertà, tra i momenti migliori del repertorio. Per seguire il filone, la malinconica e variegata Con chi sarai adesso dallinciso affatto docile e lieve.
La dolorosa fine del duraturo rapporto con la sua compagna ha certamente lasciato un segno evidente e lo si scorge perfettamente ascoltando i tre brani citati contornati da arrangiamenti davvero preziosi e strumentalmente ineccepibili. Le doti di strumentista e autore di sonorità di Massimiliano non sono certo una novità.
Non mancano i momenti vellutati, non moltissimi per la verità se raffrontati agli ultimi lavori.
La deliziosa ed amabile Buon Compleanno è forse lunico brano cosiddetto lento.
Atto di Forza, a conferma, pur trattando in maniera decisamente inusuale ed ermetica lo scottante tema delle violenze sulle donne, riesce ad essere a tratti leggiadra e confidente ma anche possente ed obliqua grazie ad un arrangiamento davvero serpentino.
Ma dovè finita la visionaria capacità di descrivere fantastici concetti che lartista romano, già dagli esordi, ha fissato come inconfondibile marchio di fabbrica?
Certamente in Quel Cerino, un coinvolgente e misterioso saggio sui significati del vento, con il celestiale suono degli archi a trascinarne il volo oppure nella succulenta potenza, straordinariamente ermetica de LAmore di Lilith la demoniaca figura della donna che nellebraismo era considerata la prima moglie di Adamo.
Finalmente Max Gazzè lascia da parte un po del suo passato artistico e torna ironico, smagliante e tagliente come da tempo non si aveva avuto modo di gustarlo.
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