V Video

R Recensione

7/10

Broken Bells

Broken Bells

Nuovo progetto per Danger Mouse, novello re mida della musica pop. Già alla produzione e composizione di molti lavori importanti degli ultimi anni per nomi quali Gorillaz, Beck e Gnarls Barkley, oltre al famoso disco introvabile con Mark Linkous degli Sparklehorse, e prima ancora il “Gray Album” (un mix riuscitissimo delle tracce vocali di Jay-Z prese dal suo “Black Album” e delle basi strumentali estratte dal famosissimo “White Album” dei Beatles, registrato senza chiedere i relativi diritti) che molto fece arrabbiare i responsabili della grande industria discografica.

Produttore accorto e dal notevole intuito, e soprattutto che non ha paura a contaminarsi con generi diversi, Danger Mouse anche in questo caso sembra aver colto nel segno. Per il progetto Broken Bells il compagno di strada è James Mercer dei The Shins, considerabile ormai, dopo anni di ottimi dischi, come uno dei più interessanti nuovi autori americani in ambito di pop indipendente.

E il primo singolo estratto dal cd è la conferma di quanto di buono ci si potesse attendere da questa accoppiata: “The High Road” ha già invaso le playlist delle radio, con il suo suono semplice e accattivante, quel suono che ti sembra di aver già sentito mille altre volte (e proprio per questo resta subito in testa), ma con qualcosa in più che stuzzica anche l'ascoltatore più attento. La canzone pop perfetta per il 2010.

Il pop domina anche in “October” (i Blur dopo un trattamento Danger Mouse), soprattutto nel brano “Vaporize”, dotato di una bella ritmica sostenuta, coretti pop e un solo di tromba pregevole. Le componenti principali su cui si muove la musica dei Broken Bells, oltre al pop, sono senza dubbio la musica black e molto pop rock anni '80, come evocano i suoni di “Mongrel Heart”, con una splendida apertura d'archi su cui si staglia una tromba vagamente “morriconiana”.

Tra richiami ai migliori Gorillaz (“The Ghost Inside”, uno dei brani più belli del disco), e spruzzi di psichedelia, anche stavolta l'esperimento per Danger Mouse sembra riuscito, grazie anche al coautore James Mercer, in grado di scrivere canzoni tanto semplici quanto efficaci.

V Voti

Voto degli utenti: 6,7/10 in media su 8 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
Tizio 7/10
REBBY 6/10

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 9:31 del 19 maggio 2010 ha scritto:

Come per il "famoso disco introvabile" con Linkous

(chissà magari fra poco lo sarà meno ...) anche

questo album contiene alcune belle canzoni (meno

qui però), ma The ghost inside per me è una di

quelle brutte eheh

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 9:12 del 9 luglio 2010 ha scritto:

Danger Mouse & Sparklehorse present: Dark night of the soul

Come era prevedibile con la prematura scomparsa di

Sparklehorse la EMI ha sistemato tutto: dopo aver

fatto una causa legale contro Danger Mouse per

impedire la pubblicazione dell'album (con Crysalis), costringendo Burton & Linkous a mettere in vendita un lussuoso cofanetto (con la

collaborazione multimediale di David Lynch) che

conteneva, tra le altre cose, un CD vergine da

riempirsi di "sfrus" grazie al web, ora ha dato

autorizzazione alla vendita, chiaramente sotto la

sua etichetta. Basta morire e tutto si sistema SIC