Blur live Rock in Roma 29/07/13
Ogni giornale che leggi ti dice che domani è il tuo giorno fortunato, ebbene eccolo il tuo giorno fortunato. Può veramente veramente accadere...
Così recita l'adagietto di The Universal, in una iniezione di fiducia e ottimismo da far tremare le gambe e brillare gli occhi. E noi c'eravamo, e noi abbiamo colto l'attimo.
Roma li aspettava con l'acquolina in bocca, i Blur varcano i confini del raccordo anulare e la mandria che si assiepa sotto il palco del Rock in Roma è sensibilissima alla più lieve sollecitazione.
Girls & Boys apre le danze alle 22.10 e improvvisamente diecimila teste diventano una sola, senza tregua seguono le schitarrate brutali di Popscene e i ricami chitarristici di There's No Other Way.
Devono essere stati un gran bel periodo gli anni '90, e lo schiaffo in faccia che ci arriva sulle note di Beetlebum è lì a ricordarci che c'eravamo anche noi e possiamo testimoniarlo. I Blur erano i più forti di tutti, ma non chiedetecelo di nuovo, non ci manca certo la faccia di bronzo per la smentita di rito.
Sono molti i momenti esaltanti della serata: Tender è stato uno di questi, e non ci riferiamo alla pur ottima esecuzione del quartetto affiancato da sezione coristi e fiati, quanto al travolgente responso del pubblico. Io poi ho sempre ammirato gli artisti pop capaci di condurre la platea generalista verso nuovi orizzonti musicali, siano anche essi in formato cartolina, l'importante è saper accendere la fiammella della curiosità e dell'approfondimento.
Se vogliamo trovare qualche difetto alla serata possiamo aggrapparci ad una scaletta in larga parte prevedibile, forse l'inserimento di qualche sorpresa avrebbe giovato (Tracy Jacks? London Loves? Death of a Party? Badhead? Best Days?). Bisogna quindi accontentarsi di una serie ininterrotta di inni generazionali come To The End, Out of Time, This is a Low, Coffee & TV, End of a Century, con Damon Albarn che continua a gettare acqua sulle prime file mentre Graham Coxon cerca lancinanti feedback strusciandosi sulla sua coppia di Marshall. Durante Parklife e Country House la mandria perde completamente la testa e le ascelle sono pregne di sudore e lacrime e liquidi vari. E' tempo dei bis, dopo l'acclamata Under the Westway (assaggio di un nuovo disco di inediti?) tocca a For Tomorrow rappresentare Modern Life is Rubbish del 1993, The Universal è il brano cardine della loro intera discografia, Song 2 la definitiva randellata finale della serata e giunge precisamente alle 23.45.
Ma quante hit hanno scritto i Blur in questi venti anni di onorata carriera? Quindici? Venti? Ventidue? Ventisei? Trentanove? Nessuno lo sa, ce ne torniamo a casa con un problema di difficile soluzione.
The Universal
http://www.youtube.com/watch?v=ZXXxu3nMzD8
Coffee & TV
http://www.youtube.com/watch?v=PIeUQBHaI_E
There's No Other Way
http://www.youtube.com/watch?v=IjKF523AVJ0
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