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8/10

Blur

Blur

Dopo quattro album di fiera inglesità pop neo modernista, i Blur potevano fare due cose: continuare a ripetere la loro formula magica e le sterili (e fittizie) battaglie in classifica con gli Oasis, oppure crescere e guardarsi intorno. Fortunatamente scelsero la seconda opzione, conferendo (involontariamente?) con questa mossa, ulteriore lustro a tutto cio' che avevano fatto in precedenza.

Registrato per buona parte in Islanda con il fido Stephen Street nella stanza dei bottoni, il disco è una inaspettata virata verso le nuove passioni di Graham Coxon e Damon Albarn: la scena indie lo-fi a stelle e strisce guidata dai Pavement, e la stima mai sopita del chitarrista Coxon per i Sonic Youth. Le melodie sono sbilenche come non mai in passato, rumorismi di fondo, i suoni si sporcano lievemente, l'americanizzazione del sound è avvenuta, imprevedibile dopo anni di dichiarazioni tipo : "ci opponiamo alla americanizzazione di questo paese", oppure "opposizione alla Coca Colonization" , ma si sa...il tempo cambia molte cose, una certa inglesità, inevitabilmente, viene mantenuta in special modo nella modulazione della voce e dei cori in alcuni frangenti.

La partenza è affidata a due brani traino che con gli anni diventeranno capisaldi dal vivo: Beetlebum potrebbe essere l'ideale punto d'incontro fra Pixies e The Beatles, mentre Song 2 si nutre di un incedere chitarristico che si rivela brillante omaggio ai Nirvana. Country Sad Ballad Man è uno splendido blues di fine millennio irradiato dal lucente vibrato di Coxon, in On Your Own le schitarrate noise e gli elettro-rumorismi si poggiano con nonchalance su una base flower power, mentre Theme From Retro è "pura" psichedelia di stampo beatlesiano e l'affascinante Death of a Party una ipnotica desolante ballad in chiave lo-fi. Quasi fuori contesto You're So Great di Coxon: una sorta di demo previously unreleased del White Album dei Beatles eseguita con il piglio di Neil Young; accattivanti le deflagrazioni sonore di M.O.R. (plagio nel chorus della Boys Keep Swinging di Bowie), I'm Just a Killer for Your Love mette in evidenza la pedaliera degli effetti chitarristici di Graham Coxon e la voce filtrata di Albarn conferisce un mood spettrale ad uno degli highlight dell'album. Conclude Essex Dogs, ballata tossica post-rock, voce parlata a là Lou Reed dei tempi migliori, gran lavoro al basso di Alex James, elettro-rumorismi, chitarre disturbate, finale nonsense.

Il nuovo volto dei Blur inizia con questo lavoro, verrà ulteriormente sviluppato nel successivo 13, ma la svolta del loro omonimo album del 1997 è un punto di non ritorno: i ragazzini di buona famiglia che facevano colazione con mamma papà e le sorelline nel video della promettente There's No Other Way (album d'esordio Leisure 1991) sono cresciuti, si volta pagina...Definitely...senza Maybe.

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Voto degli utenti: 8,4/10 in media su 37 voti.

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greg ranieri alle 15:03 del 27 aprile 2007 ha scritto:

Quest'album per me è stupendo ed è una di quelle opere che hanno costruito la lapide del britpop a livello di massa. Per me il voto è basso

Asidrec (ha votato 8 questo disco) alle 17:28 del 25 maggio 2007 ha scritto:

Manca solo Steve "prezzemolo" Albini, ma non si direbbe.

Vikk (ha votato 8 questo disco) alle 17:56 del 28 maggio 2007 ha scritto:

disco che mostra qualche piccolo cedimento, ma nel complesso oltre ad aver messo fine al brit pop da classifica (per foruna) ha anche assorbito quasi tutte le energie creative della band

ThirdEye (ha votato 9 questo disco) alle 1:46 del 26 novembre 2008 ha scritto:

Il loro album piu bello

Paranoidguitar (ha votato 10 questo disco) alle 10:02 del 31 dicembre 2008 ha scritto:

stupendo, a mio modo di vedere il migliore dei blur! Il lo-fi di You're so great, il punk di song 2, riferimenti che vanno dai beatles ai fall, al post-rock... Insomma da rimanere a bocca aperta...

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 0:16 del 10 luglio 2009 ha scritto:

anche per me, il capolavoro dei blur.

Roberto Maniglio (ha votato 9 questo disco) alle 0:58 del 10 luglio 2009 ha scritto:

Mi accodo ai commenti precedenti

Il loro disco migliore.

loson (ha votato 10 questo disco) alle 10:28 del 10 luglio 2009 ha scritto:

Quoto col sangue il commento di Paranoidguitar. Pietra miliare.

Sor90 (ha votato 8 questo disco) alle 12:59 del 10 luglio 2009 ha scritto:

Per me il disco migliore dei Blur è Parklife, questo viene subito dopo sarebbe 7,5 ma gli do un otto per alcune canzoni fra cui la doppietta iniziale e nessuno mi nomina strange news from another star? bellissima

loson (ha votato 10 questo disco) alle 13:54 del 10 luglio 2009 ha scritto:

RE:

"Strange News From Another Star"... Che meraviglia. La porto nel cuore dai tempi del liceo. Così "barrettiana", disperata, incarna forse l'Albarn più fragile mai ascoltato. Da notare poi la meraviglia di quei quattro overdub di batteria finali, roba da scomodare addirittura i Virgin Prunes...

Totalblamblam alle 15:20 del 11 luglio 2009 ha scritto:

mah...

non impazzisco per il brit pop in generale

inutile che voti qulcosa che non è realmente nelle mie corde...

ci sono almeno 4 pezzi che trovo noiosi e la voce di albarn non mi dice molto non riesce a darmi nessuno trasporto emotivo quel quid in più per fare decollare il tutto su vette più alte

meno male che l'ho pagato 50p già un pound mi sarebbero girati male

Roberto_Perissinotto (ha votato 8 questo disco) alle 21:40 del 21 febbraio 2010 ha scritto:

Il disco che non ci si aspettava dai Blur. Voglio dire un conto è sentirsi Boys & Girls e un conto ascoltarsi il concentrato energetico di Song 2..! Molto vario e ben fatto, con ottime dichiarazioni d'intenti che vengono tutte rispettate. Fuori fuoco solo in qualche punto qua e là, ma ogni sbavatura è ben compensata da belle canzoni (anche per me bellissima Strange news from another star).

DucaViola (ha votato 8 questo disco) alle 10:55 del 24 marzo 2010 ha scritto:

Il disco del loro cambiamento... si lasciano il britpop e gli Oasis alle spalle. Mi piacciono in entrambi le vesti. Bel disco.

rdegioann452 (ha votato 8 questo disco) alle 9:21 del 14 novembre 2010 ha scritto:

di certo il più completo

blur: prendere o lasciare. io prendo, e volentieri.

è il loro miglior album? mah, forse è quello che ha messo d'accordo più critici (improvvisati e non).

rdegioann452 (ha votato 8 questo disco) alle 9:24 del 14 novembre 2010 ha scritto:

...

ma quello più evoluto, quello meno "sui generis", che ha quasi taliato i ponti col brit pop è "think tank", che non è niente male.

rdegioann452 (ha votato 8 questo disco) alle 9:25 del 14 novembre 2010 ha scritto:

... bis

scuasate ma ho scritto "taliato" e non "tagliato".

Norvegese (ha votato 8 questo disco) alle 23:52 del 27 febbraio 2011 ha scritto:

Ottimo album, vario e con tante idee messe a fuoco, non come sarà in parte per il successivo 13

madcat (ha votato 10 questo disco) alle 18:52 del 13 febbraio 2013 ha scritto:

capolavoro assoluto, anche per me il voto è basso

FrancescoB (ha votato 8 questo disco) alle 18:55 del 18 aprile 2013 ha scritto:

Per quanto mi riguarda, questo è per distacco il miglior lavoro mai pubblicato dai Blur. Intenso e crudo ma anche portentoso e, sotto sotto, squisitamente pop (magari deviato, ma sempre pop).