V Video

R Recensione

7/10

Belle And Sebastian

Write About Love

La capacità d'inventare appartiene alla gioventù, come il giudizio alla vecchiaia.

Mi si perdoni l’incipit poetico, ovviamente non farina del mio sacco quanto dell’abile penna di Jonathan Swift.

Non è la prima volta che guardando un video dei "nuovi" Belle and Sebastian, si accavallano nella mia mente riflessioni trite e ritrite - nelle quali però è sempre gustoso perdersi - sull’implacabile scorrere degli anni e la serie di mutamenti comportamentali che questo implica.

Per il lancio del nuovo disco, i B&S promuovono una serie di mini-documentari nei quali eseguono brani tratti dall’album Write About Love e rispondono alle domande dei fan in studio. Gli astanti sembrano prelevati dal cocktail bar più alla moda di Buchanan Street: nerd dall’aspetto colto e rigorosamente in divisa d’ordinanza vintage, piacevoli ragazze con i capelli perfettamente stirati e dall’eyeliner impeccabile. Il tutto in assoluta sintonia con il nuovo corso del leader maximo Stuart Murdoch, al quale il passare degli anni non ha portato in dote solamente qualche zampa di gallina sotto gli occhi, ma anche provvidenziali virtù di danzatore (!) e un gusto estetico inaspettato, suggellato da una splendida camicia color rosa malva aperta al punto giusto sul petto glabro. Inutile e ingiusto sarebbe soffermarsi sui chili di troppo accumulati dal chitarrista Stevie Jackson o sulla barbetta bianca del batterista Richard Colburn.

Non esisteranno più le mezze stagioni ma neanche i Belle and Sebastian di una volta, poffarbacco! Ora basta però, inutile dilungarsi in considerazioni da teorico dell’ovvio, tutti sanno che il nuovo corso dei ragazzi scozzesi è iniziato già da qualche anno e indietro non si torna, né stilisticamente né qualitativamente per quanto ci riguarda, ed in questo non fa eccezione il recente side-project God Help The Girl.

L’ascolto di Write About Love mette in luce un dato oggettivo: il ritorno ad un sound più sobrio e asciutto che si fa preferire alla enfatica over-produzione del monotono The Life Pursuit (2006).

Certo, la scrittura non sempre è ispirata, non mancano momenti superflui come la I’m Not Living In The Real World di Stevie Jackson, anche una Read The Blessed Pages eccessivamente statica nel suo pigro incedere folk che rasenta la The Chalet Lines del loro brillante album del 2000.

Vena creativa a corrente alternata, dicevamo: è il caso di Little Lou, Ugly Jack, Prophet John, il patinato duetto con Norah Jones che non riesce ad andare oltre il 6 politico, un pochino meglio le tonalità 60’s R&B della titletrack in duetto con l’attrice Carey Mulligan.

La coloritura degli arrangiamenti si ravviva proprio nelle atmosfere in bilico fra traditional pop e l’R&B dei girl groups primi anni ’60 (Sunday’s Pretty Icons e Come On Sister), ma anche con apprezzabili risultati nella cadenza felpata di Ghost Of Rockschool e Calculating Bimbo, mentre I Can See Your Future è un divertissement twee dall’incedere ritmico che sfiora la Young Americans di bowiana memoria.

Meritano una citazione a parte due brani che con ogni probabilità finiranno nel "best of" definitivo della band. I Didn’t See It Coming di Sarah Martin è il marchio di fabbrica B&S: costruita sulla rodata formula dell’accumulo progressivo di strumenti, la traccia abbina versi epidemici ad un arrangiamento ritmico dilagante; mentre I Want The World To Stop, molto semplicemente, potrebbe essere il miglior singolo pubblicato dalla band negli ultimi nove anni.

Disco degno di considerazione, tra il 6,5 e il 7. A questo punto però, per ritrovare nuova linfa ispiratrice, si potrebbe cominciare a valutare l'idea del reintegro di Isobel Campbell dal momento che anche la violoncellista sta cominciando a vivacchiare altrove! Forse no, la nostra è solo una ripugnante provocazione, in fondo.... la capacità d'inventare appartiene alla gioventù, non se ne esce: avanti così.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 10 voti.
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sarah 7/10
target 6/10
krikka 8/10

C Commenti

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benoitbrisefer (ha votato 6 questo disco) alle 1:03 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Ok sono vecchio e dunque giudico! ma a me tutto questo sfarfallio di organetti vintage, di RB e lounge medio-tardi sixties mi va giù assai poco... Certo ormai il nuovo corso di B&S non è più così nuovo ma qui mi sembra che non vi sia traccia di spontaneità, tutto molto accurato ma artificiale. Ma si sa noi vecchi siamo nostalgici... Il voto 6 è proprio perché li amo troppo per mettere l'insufficienza

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 14:04 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

D'accordo su tutto con la splendida recensione, disco molto bello e fin dalla copertina marchiato B&S. Il tempo passa per tutti e dischi così dignitosi non stonano, certo che quelli di "My wandering days are over" e "Lazy Line Painter Jane" li rimpiango un po'...)

target (ha votato 6 questo disco) alle 14:09 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Anch'io mi trovo in linea con l'analisi di Paul, inclusi i nomi dei pezzi migliori ("I want the world to stop" spicca già a un primo ascolto; a me garba pure la pastorale "Read the blessed pages"), però non posso che concordare anche con benoit, soprattutto nella valutazione finale: la vena 'sfarfallante' non mi entusiasma e qui in certi brani è fin troppo calcata ("I'm not living in the real world" è davvero esagerata: i B&S, maestri per eccellenza, in episodi così diventano epigoni dei loro epigoni). 6 tra stima e qualche bel momento.

bill_carson (ha votato 5 questo disco) alle 14:27 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

mi dispiace, ma lo trovo mediocre...

Il loro peggiore. Preferisco il disco omonimo del progetto God Help the Girl.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:46 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

E adesso? Che commento difficile, questo. Vediamo, comincio dal voto: 6. Che sarebbe per l'esattezza un 6.1. No, non mi sono pitchforkizzato troppo. E' che proprio ieri pensavo al voto che avrei dato a questo disco. Non riuscendo, però, a trovare una soluzione ho dato un voto ad ogni canzone per poi fare la media. E questo è il risultato... Veniamo al disco: due canzoni sono una vera e propria delizia(I want the world to stop - verissimo, uno dei singoli più belli degli ultimi anni - e The ghost of rockschool) e da sole potrebbero (quasi) bastare per decidersi a comprare l'album. La prima è un singolo strabiliante. Ritmata e agrodolce al punto giusto. Una di quelle "cosette" che sanno fare solo i B&S. La seconda si bea di quella infinita malinconia da crepuscolo dorato che è un altro marchio di fabbrica di Murdoch. Poi c'è Sunday's pretty icons, molto piacevole. Il resto? Difficilmente arriva alla sufficienza. Scialbe (che dolore, non avrei mai voluto uare questo aggettivo) Read the blassed pages (titolo di classe però ), e il duetto con la Jones (carino come sottofondo). Brutte (Che cosa straziante!!!) I'm Not Living In the Real World, Calculating Bimbo e I can see your future. La 1, la 2 e la 6 si lasciano ascoltare con piacere (2 o 3 volte, poi basta). Insomma un sei dato col cuore più che col cervello per un disco che si mantiene su grazie a i 2/3 episodi di cui parlavo prima. Davvero troppo poco. Io non sono vecchio, ma sono un vecchio ascoltatore (compulsivo) dei B&S quindi giudico (ferocemente) lo stesso . La verità è che dovremmo mettere una pietra sul passato e non aspettarci più quelle delizie allo zucchero filato, ma mai stucchevoli) a cui ci avevano abituato. Sarei anche tentato di mettere un 5 perchè Stuart, mi fai incazzare troppo! Insomma se le canzoni le sai ancora scrivere perchè non lo fai e tralasci le altre cazzate? Non lo farò, però. Perchè quando si ama qualcosa si è disposti ad accettarne anche i limiti. Perchè in questo momento vi odio, ma da domani, già lo so, tornerò ad amarvi.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:57 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Dimenticavo: Bella le recensione Paul. In sostanza, convivido quasi tutto quello che ha scritto. Che per ritornare ad alti livelli occorra la Campbell? Mah, non credo. Una carriera solistica di Murdoch? Bah, non lo so. Secondo me il vero problema è che a Stuart gli è venuta troppo voglia di ballare e divertirsi. Rimedio? Rassegnamoci, non c'è rimedio...

Dr.Paul, autore, alle 15:28 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Sarei anche tentato di mettere un 5 perchè Stuart, mi fai incazzare troppo!

ah guarda se la vogliamo mettere su questo piano ti capisco! io pero i miei voti da incazzato li ho gia dati in passato: catastrophe waitress 4/10, life pursuit 2/10. riguardo la campbell, certo, come dicevo era solo una provocazione....tanto x tirare in ballo anche lei. non c'è rimedio sono tutti ultraquarantenni il meglio lo hanno dato! gli ultimi due dischi per me sono stati troppo scarsi, vedere murdoch ballare (nn ricordo il brano) in un negozio di wash-machine o anche nel video di funny little frog è stato rivoltante nel vero senso della parola!

rimarrà gratitudine eterna per il loro periodo 96/01.

riguardo il disco di oggi credevo potesse piacerti di piu di quanto dici! per me è il loro migliore dal 2001. molto piu sobrio. benoit e target lamentano lo sfarfallio....ma sui due precedenti ce ne era ben di piu! che dite?

Dr.Paul, autore, alle 15:41 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

e sarah My wandering days are over è anche una delle mie preferite) troppe bisognerebbe citarne...like dylan in the movies, get me away from here I'm dying, there's too much love, the model....grandissimi!

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 16:43 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Verissimo, Paolo, che questo è più sobrio e infatti lo preferisco a TLF ma lo metto sullo stesso piano di DCW che qualche pezzo memorabile ancora lo conteneva (Piazza New York Catcher, Wrapped Up in Books, Lord Anthony). La verità è che trovo noiosi la maggior parte dei pezzi. Gli arrangiamenti non riescono a colmare l'assenza di un'idea intrigante, di una melodia memorabile (che ritrovo qui solo in I want the world to stop). Storytelling, nonostante il casino e la confusione che contiene, lo preferisco a questi ultimi tre album perchè mostrava ancora le ultime pennellate (poche, è vero) della timida estetica B&Sebastiana.

8.2 di Pitckork? Fra', beati loro che riescono ad essere così bugiardi (o furbetti? )... Vorrei riuscire a mentirmi allo stesso modo

Però vi prego, non elencatemi titoli dai primi album che altrimenti la sofferenza cresce esponenzialmente...

Facciamocene una ragione e beviamoci su un bel bicchiere di... latte di tigre corretto, anzi, correttissimo!

target (ha votato 6 questo disco) alle 15:46 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Mah, è vero, ma qui in compenso alcuni pezzi meno sfarfallanti sono noia profonda! Boh, per me siamo più o meno agli stessi livelli dei dischi precedenti. Sembra che facciano fatica a trovare la via di mezzo tra carnascialate fru-fru tlinchi-tlonchi lounge e piattume mediocre (i pezzi che cita Salvo: "calculating Bimbo" è uno strazio). Intanto, picciforche piazza un 8.2. Ormai hanno perso la tramontana.

benoitbrisefer (ha votato 6 questo disco) alle 16:04 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Ok, Target centra la quaestione, qui quando non c'è sfarfallio c'è per lo più calma piatta, peggio, artificiosità compositiva... Poi qualcosa di buono, oltre alla bella copertina, lo portano I Want... e la stessa opening track personalmente mi trasmette qualcosa d'antico.... Il punto è che brani come The Boy With The Arab Strap non li faranno più e a questo, come dice giustamente Salvatore, rimedio non c'è!

Charisteas (ha votato 7 questo disco) alle 21:29 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Ascoltato il singolo mi ero detto: "sarà un gran disco, è da anni che non fanno un singolo buono come questo". La prima impressione è stata confermata dalla bellissima I Didn't See It Coming. Poi purtroppo il disco scema e certi passaggi risultano un po' banalotti (il peggiore per me la traccia con Norah Jones). Ottima recensione

Dr.Paul, autore, alle 22:53 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

pitchfork sono fuori di testa, non mi fido più! da mesi e mesi ormai neanche apro il sito....

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 14:49 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Paul, ma anche "the State I am in", "Seeing other People" o "The Boy Done Wrong Again "........ah, la copertina di questo è favolosa.

ozzy(d) alle 18:57 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

8.2? meno male che pitchfork massacra tutti i dischi inglesi ghghgh

bill_carson (ha votato 5 questo disco) alle 9:46 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Pitchfork ha dato 9.1 ai Girls. Cioè....

REBBY alle 8:34 del 9 novembre 2010 ha scritto:

What may I write about "Write about love"? Just that I want "I want the world to stop" and then stop!

synth_charmer alle 14:03 del 30 gennaio 2011 ha scritto:

comunque la voce della ragazza è proprio da ninna nanna per bambini qualche giorno mi metto di impegno e mi faccio una mista per conciliare il sonno, magari parto da qui. Prima però devo capire se ho più bisogno di follia scatenata o sonno ristoratore..

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 19:25 del 30 gennaio 2011 ha scritto:

RE:

Ahahah. Immaginarti mentre ascolti Sarah Martin che canta "I didn't see it coming" non ha prezzo, s...

E chi se l'aspettava che il futuristico Carlo ascoltasse i B&S la domenica mattina nella sua stanzetta, magari pure in cuffia!!!

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 22:02 del 10 giugno 2011 ha scritto:

Nuovo video:

Come si può non amarli???

Però che strXXXo sono stato a mettere 3 stelle... Un'altra mezza ci stava...

Dr.Paul, autore, alle 21:27 del 11 giugno 2011 ha scritto:

che strXXXo sono stato a mettere 3 stelle...Un'altra mezza ci stava

A-HAAAAAAA visto che succede a fare il "duro" che si spezza ma non si piega? pentiti e recita 4 marx and engels di seguito!! LOL!!!!

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:05 del 12 giugno 2011 ha scritto:

E che devo recitare Paul? Non sono che un hopeless unbeliever...