Junior Boys
So This Is Goodbye
Canada nuova terra indie promessa, chi l'avrebbe mai immaginato, dall'art-pop degli Arcade Fire, al noise dei Wolf Parade, passando per il pop rock dei Dears e Broken Social Scene, non poteva mancare un pò di sana indietronica, ed ecco i Junior Boys. Sì d'accordo, il nome scelto non ispira troppa fiducia, i maligni presagi pero' svaniscono dopo i primi trenta secondi del brano d'apertura della loro seconda fatica in studio.
Dopo il fortunato esordio di Last Exit (2004), divenuto istantaneamente un classico dell'indie synth pop anni '00, eccoli tornare con il nuovo So This Is Goodbye, album di freschissima bellezza retrofuturista. Jeremy Greenspan e Matt Didemus unici titolari ad oggi del marchio Junior Boys, riescono nella non semplice impresa di confezionare un album di pop elettronico gradevolissimo nella sua intera durata, particolare da non sottovalutare, e che per certi versi li avvicina sempre più (a parere di chi scrive) alle atmosfere cocktail dei transalpini Air di Moon Safari. A differenza dell'album d'esordio del duo francese, più votato ad un mood psych & dreamy, i Junior Boys si posizionano nel quadrante di un'elettronica dall'incedere mid-tempo con frequenti innesti funk e bassi preminenti, suoni slegati l'uno dall'altro mai sovrapposti, nessun muro di suono, ritmica alle volte addirittura italo disco di Moroderiana memoria.
So This Is Goodbye è un lavoro ottimamente prodotto e dal suond sempre ben delineato, svolazzi di synth ammiccante, frecciatine di bassi al limite della distorsione, voce armoniosa appena sofferente, il tutto di una fruibilità senza eguali: melodici antiretorici.
Risulta praticamente impossibile non lasciarsi andare al cadenzato incedere di Double Shadow o al ritmo sincopato della sensuale In The Morning, curioso l'atto di riverenza per i Depeche Mode in Count Souvenirs (una sorta di Strangelove down-tempo), ma ancora più curiosa una cover vera e propria: When No One Cares del crooner Frank Sinatra, qui completamente stravolta ed in una nuova veste decisamente intrigante! La virata "pop" dei Junior Boys è un delizioso esercizio di stile dal quale non potete sottrarvi.
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