Mogwai @ Rock In Roma, Ippodromo delle Capannelle, Roma - 08/07/2011
I Mogwai del tour di “Hardcore Will Never Die, But You Will”, possono essere differenti da quel del tour di “The Hawk is Howling”? In linea di principio no, eppure a conti fatti assolutamente si. Che il nuovo album sia più coeso e in grado di accogliere ispirazioni provenienti tanto dalla new-wave più schizoide (ditemi se San Pedro non ibrida la miscela della band scozzese con quella dei REM), quanto dal Krautrock (vedi alla voce Mexican Grand Prix) è cosa sulla quale si è ampiamente dibattuto. Quello che emerge dal concerto al Rock In Roma è che Stuart Braithwaite, Dominic Aitchison e compagnia bella se la divertono alla grande nel suonare i nuovi pezzi, dall’incipit avvolgente di White Noise, fino alla conclusiva You’re Lionel Richie (in una versione leggermente diversa da quella in studio). Il pubblico apprezza l’abbandono di una certa seriosità nordica, dismessa a favore di una maggiore fisicità e dinamismo d’insieme. Personalmente ho notato una netta differenza rispetto alla precedente gig alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di due anni fa, nel quale ha prevalso un senso del contenimento e uno statico formalismo che non ha reso quella spontaneità alla quale il gruppo è invece molto più propenso. Ecco dunque la chiave di volta di questa nuova performance: una sicurezza di sé che consente ai Mogwai di godersi da sopra il palco tanto il pubblico quanto l’esecuzione. Zero nervosismo. Certo è che se una Friend Of The Night avesse avuto delle liriche, tutto il parterre di Capannelle sarebbe stato a cantarle a squarciagola. Da segnalare la presenza, come membro della line-up dal vivo, di Luke Sutherland al violino (già sull’iniziale White Noise), alla chitarra e alla voce (su Mexican Grand Prix), già collaboratore in studio della formazione. I Mogwai sono sopravvissuti a se stessi e al post-rock più canonico che avevano inaugurato. Si sono stufati di loro stessi, pur senza poter mai del tutto abbandonare ciò di cui sono stati artefici. Però momenti di puro godimento come Killing All The Flies dal mio amatissimo “Happy Songs For Happy People” o Death Rays (appunto dall’ultimo album), restano momenti catartici a cui difficilmente chi è incline alla poesia evaporata del post-rock può sottrarsi. Superba la muscolare versione di I’m Jim Morrison, I’m Dead dal precedente lavoro, che ora pare davvero più energica rispetto a come veniva eseguita nella tournée di due anni fa. How To Be A Werewolf con le ispiratissime immagini del video ufficiale che girano sullo sfondo è divenuta già un nuovo classico. La graditissima 2 Rights Make 1 Wrong continua ad espandersi e a crescere, deliziando in particolar modo chi continua a ritenere "Rock Action" l'apice creativo del gruppo. Semmai a deludere è stata la scelta dei brani per il bis: Auto Rock, Rano Pano e Batcat, nella sua immane epicità grossolana. Non un concerto del genere necessitava di finire con un tocco di grazie, non con una Batcat... Ancora una volta una Mogwai Fear Satan avrebbe fatto la differenza ma in alternativa anche una My Father My King avrebbe fatto una gran figura. Ma c’è poco da rimpiangere in una esibizione che comunque si è caratterizzata per un grande feeling con il pubblico e per un trasporto emotivo davvero tangibile.
A Settembre uscirà il nuovo EP dei Mogwai “Earth Division” in cui compaiono quattro inediti: chissà se qualcuno questa estate avrà la fortuna di assaggiarli in anteprima nelle prossime date del tour…
Setlist:
White noise
Hunted by a freak
How to be a werewolf
I'm Jim Morrison
Killing all the flies
Friend of the night
San Pedro
Death Rays
Mexican Grand Prix
2 Rights
You're Lionel Richie
We're No here
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Auto Rock
Rano Pano
Batcat