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R Recensione

7/10

Was

After Dinner

La Canebagnato Records ci ha ormai abituato assai bene con un catalogo fatto di artisti giovani ma promettenti e completi sotto ogni punto di vista. Tra i campi stilistici prediletti il folk “all'americana” come ha insegnato il capostipite Nick Drake e come hanno ribadito negli ultimi anni gli esordi di Iron & Wine e Devendra Banhart.

Was, sigla dietro cui si nasconde l'artista Andrea Cerchi (voce, chitarra acustica, “mente” di musiche e testi, con la collaborazione di Sara Ceppai, Gianmarco Cireddu e Michele Sarti) da questo punto di vista è solo l'ultimo brillante esempio dopo realtà promettenti come Paolo Saporiti, Peckinpah e Clouds in a Pocket.

Il trucco è lasciarsi andare alla semplicità più assoluta: pochi toccanti accordi di chitarra, un paio di voci flebili e dreamin' che abbozzano uno slo-core alla Low (Somebody thinks know, Wakefulness) o una filastrocca sgangherata e rustica alla Syd Barrett (Hide). Il tutto calato in un dolce e riuscito romanticismo ottocentesco (My love has decided to go away, Tired horse), in un bozzettismo naturalistico-esistenziale minimale (My boat).

L'effetto è incantevole, e i venti minuti di ascolto dell'ep scorrono via così rapidi da far desiderare di poter assaporare al più presto il formato lp.

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