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R Recensione

7/10

Les Fragments de la Nuit

Musique de Nuit

Progetto davvero avvincente quello nato nel 2005 attorno ai due compositori di colonne sonore Ombeline Chardes (violino) e Michel Villar (pianoforte) e sviluppato con lo scopo di creare di un ensemble (in tutto tre violini, un violoncello e il piano) che potesse esibirsi sui palchi europei, suonando musica non destinata necessariamente a film, ma attingendo ad un proprio repertorio. Il risultato è sorprendente non solo per il talento dei musicisti coinvolti ma per la grande ispirazione che pervade le composizioni. Ciò che ascolterete diverrà, specialmente se sarete assorti, l'OST della vita che passerà davanti ai vostri occhi rendendo suggestivi anche i panorami suburbani che scorreranno fuori dai finestrini dell’autobus sul quale starete viaggiando: davvero si ha la sensazione di essere il regista degli scenari che la musica contenuta in questo album pare donare colore e prospettiva. I riferimenti rimandano tanto alla "classica" contemporanea di Philip Glass, Steve Reich, Arvo Pärt, al lavoro di Kronos Quartet, Ludovico Einaudi e Clint Mansell (uno genio compositivi dei nostri tempi: memorabile la sua musica per "The Fountain" del visionario Darren Aronofsky, a cui hanno contribuito anche i  Mogwai), ma anche all’esperienza del Balanesku Quartet, dei Gospeed You! Black Emperor e dei mai dimenticati Rachel’s.

 Gli archi dipingono i cieli tratteggiati dalle note del piano e l’insieme è così evocativo anche in virtù dell’ampio spettro emozionale di cui viene offerta ogni sfumatura: si passa dalla nostalgia alla gioia, dalla tristezza alla trascendenza spirituale, utilizzando transizioni sonore che vanno da un approccio minimale ad uno magniloquente. L’album, il terzo a nome Les Fragments de la Nuit,  è privo di cali di tensione, saturo com’é di struggente fervore e di ammaliante fascino: anche chi ha radici prettamente rock non potrà non provare un brivido lungo la schiena, qualora si desse l’opportunità di dedicare un ascolto senza distrazioni alla formazione francese. Brani come Des Ombres o Souvien Toi hanno tutte le caratteristiche per stringere i sensi d’assedio.

Ovviamente, vista l’alta densità emotiva che racchiude, “Musique de Nuit” non risulta essere un album che si adatta ad ogni occasione. Sarà invece interessante ascoltarli nel film “We Need to Talk About Kevin” (da noi in uscita a Febbraio 2012 con il titolo di “…E Ora Parliamo di Kevin”) di Lynne Ramsay e interpretato dalla bravissima Tilda Swinton, che ha conquistato la critica all’ultimo Festival di Cannes. Avremo così l’opportunità di capire quale dimensione sarà quella idonea alla musica dei Les Fragments de la Nuit.

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