Led Zeppelin
Led Zeppelin II
Il riff teso e urgente di Whole Lotta Love subito in apertura comunica istantaneamente, oggi come sempre, quel sentore di sospensione, di sensuale attesa. Quando dopo poche battute la chitarra viene raggiunta e sostenuta dal basso, il tema da insinuante e provocante diviene potente e drastico. Poi arriva la sirena di Plant che attacca a cantilenare il suo richiamo sessuale, spavaldo e assai spiccio, e latmosfera è bella che surriscaldata, manca solo il formidabile treno di piatti e pelli di Bonzo Bonham (in arrivo al primo ritornello) perché la frittata sia completa.
Comincia così, coi quattro musicisti che si presentano uno in fila allaltro in un fantastico incipit, uno degli album perfetti (a giudizio pressoché unanime) della storia del rock. Quando esce lalbum è passato solo un anno dalla sera che i quattro si erano ritrovati per la prima volta a suonare insieme, e Page per rompere il ghiaccio aveva attaccato il classico Train Kept A Rolling E il ghiaccio si frantumò, letteralmente, mentre gli altri tre gli andavano dietro facendo esplodere la stanza! Alla fine di quella prima serata di prove erano con le lacrime agli occhi per la gioia e le mani che tremavano per lemozione.
Per tutto quel 1969 il loro manager li aveva massacrati di serate ed impegni e loro, giovani gasati e ambiziosi, non chiedevano di meglio da giovani virgulti posseduti dal sacro fuoco rock: continue tournèe negli Stati Uniti, in Scandinavia, in Inghilterra, apparizioni televisive e promozionali, fu così che nacque questo disco. Nei ritagli di tempo, provato e composto durante i soundcheck prima dei concerti e registrato a spizzichi e bocconi in studi diversi di nazioni diverse, spesso in pura emergenza (in unoccasione senza neanche disporre di cuffie per un adeguato ascolto durante le sessions).
Tutta la forza, lenergia, la voglia del Dirigibile in vertiginosa ascesa sono convogliate in nove tracce brillanti e vivide, spettacolari ed epidermiche, istintive e dirette in cui prende piena consistenza la magica alchimia fra il profondo e fascinoso chitarrista Page, lanarchico e strepitoso cantante Plant, lattacco senza pietà del batterista Bonham ed il sottile e intelligente complemento del pluristrumentista John Paul Jones.
Descrivere puntualmente ancora "Whole Lotta Love o gli altri quattro, cinque, sei superclassici contenuti in questopera potrebbe rivelarsi noioso ai più, e allora osserviamo, ad esempio, che questo è lalbum degli Zeppelin dove brilla maggiormente il talento di John Paul Jones, ammirevole nella linea di basso delle strofe di What Is And What Should Never Be, nel suo lavoro in primissimo piano, semi-solista, su Lemon Song contornato dai lamenti di Page e di Plant che gli cedono per molte battute tutto lo spazio, nella geniale cucitura fra gli staccati di Page nelle strofe di Heartbreaker ed infine nellaltra inimitabile, lunghissima linea di basso delle strofe di Ramble On".
E che dire dellassoluta consistenza di due brani, i già nominati What Is And What Should Never Be e Ramble On, forse meno celebrati degli altri probabilmente solo perché ebbero scarsa presenza nelle scalette dei loro concerti (specie il secondo): sono entrambi fra le cose migliori mai fatte dal gruppo. Del primo mi piace sottolinearne lo splendido assolo di slide guitar, così sixties col suo carico di riverberi, e del secondo rimane impagabile lassoluta dinamica, con voce e strumenti prima sinuosi e poi guidati dall'eco di pieni e vuoti della voce di Plant che ci mette una foga fantastica: fulminanti!
Ciascuno ha il suo preferito allinterno della discografia Zeppelin, il primo perché è il primo! E' la scoperta, la novità, la bomba, il verbo hard rock che ti apre un mondo Altri preferiscono i misteri e il fascino obliquo del terzo, altri ancora il quarto perché, beh cè Stairway To Heaven e tanto basta, alcuni si spingono fino a Physical Graffiti perché è tanto, è vario, monumentale, enciclopedico. Ma la maggior parte dei zeppeliniani credo punti il dito su questo secondo, il più potente, il più veloce, il più istintivo. In una parola, spartiacque.
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