R Recensione

8/10

Call Me Lightning

Soft Skeletons

E’ una bella lezione di storia questo Soft Skeletons, secondo disco dei Call me Lightning: perché mentre il mercato discografico inglese si satura di cloni dei Franz Ferdinand e di improbabili seguaci del punk funk, e si trova imprigionata dalla sua stessa fame di riciclaggio in un funesto cul de sac, sembra che le rare ventate di aria fresca in materia possano provenire solo dall’altra sponda dell’oceano.

Da Milwaukee, in questo caso, ma soprattutto da quella stessa scena di postcore evoluto e meticcio da cui tutto si è generato: lo stesso humus da cui provengono gruppi come Q and Not U, Beep Beep, ma anche i celeberrimi !!! e i Rapture. Hardcore malato di schegge funk che animava anche i dischi degli Speedking, in cui, guarda caso, suonava James Murphy, alias, mr. DFA e , soprattutto, quelli dei Les Savy Fav, gente che è in giro dalla seconda metà dei ’90 con il suo postcore malato di Pixies, Brainiac e new wave e di cui, a livello sonoro, i Call Me Lightning possono essere considerati dei fratelli minori.

Furia hardcore incanalata e frammentata in tutti i rivoli che quel “post” comporta, l’ansia sperimentatrice dei Fugazi e dei Nation Of Ulysses ammorbidite, “rimodernate” secondo la lezione emo e sposate alla lezione di Wire e Gang Of Four: questo grosso modo il canovaccio dei nostri, in grado di creare su queste vaghe premesse un disco che è in grado di ridestare tante vittime dell’incubo dell’invasione degli ultracorpi di queste giorni.

Si ascolti l’attacco all’arma bianca di Meet The Skeletons, il riff tagliente e l’invadente basso a spasso lungo l’anthemica Billion Eyes, l’oi! in salsa Talking Heads di Bottles and Bottles, l’abrasiva cavalcata di Shook House Shakedown, o l’hard rock spurio di Return As a Child . E riservate comunque uno spazio speciale ad una spettacolare Little Bear, baciata da timide e struggenti venature emo.

La qualifica di imperdibile sfuma per qualche passo falso ( o comunque meno deciso) qua e là , ma poco importa: questa è musica animata da una visceralità e da una vivacità, che da troppo tempo latitano nel fortunato binomio punk-funk.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 2 voti.
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REBBY 5/10

C Commenti

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Marco_Biasio alle 21:02 del 8 marzo 2007 ha scritto:

Punk funk, sì...

Ho ascoltato il nuovo degli !!!, ascolterò pure questo, dai