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R Recensione

7/10

Gonjasufi

A Sufi and a Killer

Che disco potrà mai realizzare un ex-rapper che sembra nato da un rapporto inimmaginabile tra Bin Laden e Devendra Banhart, che di mestiere fa l’insegnante di yoga e che quotidianamente si spacca di canne?  

Questa specie di busker sopravvissuto alle illusioni degli anni settanta si chiama Sumach Ecks (ma è noto anche come Sumach Valentine o Randy Johnson), e gli addetti ai lavori parlano talmente tanto di lui che verrebbe quasi voglia di ignorarlo. Dopo aver prestato la sua voce sporca e fumosa (ma sarebbe meglio dire “fumata”) a Flyng Lotus nella sua “Testament”, approda in casa Warp e interpreta le sue visioni sulle basi prodotte da pezzi da novanta come Gaslamp Killer e Mainframe.  

A Sufi and a Killer” è un disco eccentrico, composto da brevi schegge sonore che sembrano bozze giocose e idee mai sviluppate. Una musica che trae omogeneità esclusivamente dall’alone psichedelico e della costante attitudine intorpidita. All’interno di questa bolla viola e piena di fumo, si muovono brevi introduzioni tribali (“(Bharatanatyam)”), liquidi mantra hippy (“Kobwebz”) e post-hip hop urbani (“Ancestors”). Il tratto distintivo del visionario mondo musicale di Gonjasufi è però la capacità di oltrepassare i limiti dell’ hip hop “astratto” per percorrere con naturalezza strade impervie e completamente diverse fra loro: “Sheep”, ad esempio (l’unico pezzo che raggiunge i quattro minuti), sembra una riedizione delle morbidezze funk-erotiche di un Gainsbourg meno cinico, “She Gone” (per chi scrive, il pezzo migliore) è una versione acustica della percussività vocale di Tom Waits mentre “SuzieQ” gioca pesantemente con il riff di “I wanna be your dog”. Come scomodare mostri sacri senza prendersi troppo sul serio.  

E mica è finita qui: “Kowboyz And Indians” infila su bassi abrasivi vocalizzi Bollywoodiani, “Change” rimanda ai Portishead del secondo album (o ad Isaac Hayes, fate voi) mentre la successiva “Dust” (effetto voluto?) richiama la “sexyness” di Tricky. “Candylane”, con il suo incedere electro-funky sembrerebbe fuori contesto, non fosse altro che il contesto non c’è. E così la base acida come unico sostegno della voce profondamente blues di Gonja su “Holidays” (l’ho già detto “per chi scrive, il pezzo migliore”?), le ritmiche oscure di “Love of Reign”, i ricordi anni ’70 di “I’ve given” e gli infidi pericoli metropolitani di “Advice” (altro pezzo dal fascino indescrivibile) sono piccoli capolavori proprio perché brillano di luce propria pur inserendosi perfettamente in un disco che - giocando con i generi in modo Tarantiniano - riesce a tenersi alla larga da ogni tentativo di classificazione.  

Allora, per rispondere alla domanda iniziale: probabilmente il migliore di questo inizio 2010.        

C Commenti

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emawave (ha votato 6 questo disco) alle 0:09 del 12 aprile 2010 ha scritto:

Delusione

Date le premesse mi sono avvicinato a questo nuovo progetto targato WARP con un certo entusiasmo.Ma ourtroppo trovo questo album disomogeneo, noioso e superfluo.Appena sufficiente a mio parere anche se mi concedo del tempo per ricredermi.I tempi d'oro per la WARP sono finiti

babaz (ha votato 8 questo disco) alle 10:05 del 12 aprile 2010 ha scritto:

Per me invece è un gran disco!!

gull (ha votato 8 questo disco) alle 10:08 del 12 aprile 2010 ha scritto:

Gran bel disco davvero.

modulo_c (ha votato 8 questo disco) alle 21:04 del 12 aprile 2010 ha scritto:

bel colpo

gran disco, un po' troppo sciamanico per i miei gusti, ma non c'e' nulla da buttare e si fa ascoltare che e' un piacere. Solo i due pezzoni di seguito, "Sheep" e "She gone" non fanno rimpiangere i soldi spesi.

Marco Di Francesco (ha votato 8 questo disco) alle 16:39 del 19 aprile 2010 ha scritto:

Molto bello, il respiro psichedelico di questo disco è davvero piacevole. Uno dei recenti ascolti più interessanti che mi siano capitati ultimamente. La recensione mi ha fatto venire voglia di risentirlo.

hiperwlt (ha votato 7 questo disco) alle 22:27 del 19 aprile 2010 ha scritto:

"holidays" e "ancestors" già classiche: 7,5 confermato. fabio bravo e pragmatico.

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 8:47 del 9 giugno 2010 ha scritto:

Infilo il CD e mi distendo sul divano accanto a

mia moglie che sta leggendo avidamente un libro.

All'improvviso mi trovo legato ad un palo ed un'orda di pellerossa mi danza intorno intonando

canti di guerra. Svengo (magari sono i 2 sbagliati

eheh) e parte il sogno... Chitarre si lanciano in

raga psichedelici su un tappeto di percussioni e

lo svirgolo si mette a cantare alla sua maniera,

dapprima angosciato e poi più sollevato. Echi,

riverberi; dal nulla compare una fisarmonica, in

lontananza si sente una tromba (arrivano i nostri

eheh) e poi una voce angelica (sexi?) si mette a

dialogare con lo svirgolo. Furore e metallo. Mi

risveglio, sono sempre legato al palo, ma gli

indiani si sono trasformati in arpie algerine che,

intonando terribili nenie, si affilano le unghie (Cowboyz & indians). Mia moglie non c'è più, dove

è andata? (She gone eheh). Risvengo e di nuovo

precipito in una dimensione onirica. Brevi scheggie sonore che provengono da diverse galassie

musicali si susseguono senza tregua tenute insieme

dalla voce spesso abrasiva, ma talvolta più

delicata, dello svirgolo. La musica sembra uscire

da un grammofono degli anni 30, bella sgangherata.

Fabio sei diventato un maledetto tirchio (eheh), ma già me ne ero accorto ai tempi di BHP VI! Io

non so ancora che voto dargli (il numero degli ascolti che gli dedicherò è variabile determinante per il mio metro di giudizio ...), ma posso già azzardare che ci troviamo di fronte

ad uno degli album più originali ed interessanti

di questo primo semestre. Addirittura (dopo

un'aggiunta di un paio di birrette gelate) arrischio ancora di più: stasera questo album mi

sembra un piccolo Trout mask replica dei giorni nostri. E' fatta, sono ubriaco (eheh). Anche perchè questo disco può sembrare forse svirgolo, come il suo autore, ma secondo me è molto curato,

meditato e ben prodotto. Domani è un altro giorno e si vedrà..., ma intanto voi infilatelo dentro

quel lettore eh! (NB chiaramente sto commento l'ho

scritto la scorsa notte, stamane, pur perplesso,

ve lo propongo senza modifiche, sperando nella Vs.

clemenza eheh)

synth_charmer (ha votato 6 questo disco) alle 13:45 del 9 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Rebby, il mix alcol + stupefacenti può essere letale. Soprattutto con la moglie accanto

fabfabfab, autore, alle 14:37 del 9 giugno 2010 ha scritto:

Madonna REBBY! Commento decisamente in linea con le sonorità del disco! Comunque hai ragione, quest'anno super-tirchio. Questo e Hindi Zahra avrebbero meritato il voto degli Yeasayer...

gull (ha votato 8 questo disco) alle 16:50 del 9 giugno 2010 ha scritto:

rieccomi

Poteva farci due dischi con questa quantità e qualità.

Bravo Rebby, ottima appendice alla recensione la tua.

Sono d'accordo soprattutto quando evidenzi che si tratta di un lavoro molto meditato e ben prodotto.

Una sfilza di canzoni una più bella dell'altra, con salti mortali da un genere all'altro ed arrangiamenti sempre diversi.

Mi sa che il tempo porterà molti a rivalutarlo.

Obiettivamente con le idee profuse dallo svirgolo (bellissima questa!) in un solo lavoro, altri ci avrebbero campato per un decennio, centellinandole in almeno 5 dischi.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 0:48 del 26 agosto 2010 ha scritto:

Bella recensione, dettagliata e sensoriale, da gustare assieme al disco; unico appunto per il voto, meritava (minimo) un 8 tondo tondo.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 0:57 del 26 agosto 2010 ha scritto:

Che stronzo che sono, del voto avevi parlato giusto due commenti fa... vabbè sonno sonno sonno son...

george (ha votato 8 questo disco) alle 22:17 del 22 ottobre 2010 ha scritto:

io me ne intendo...

ascoltate a me!!!

...è psicotico!!!

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 12:36 del 9 dicembre 2010 ha scritto:

bello bello

sembra un disco fatto dal Tom Waits dei tempi d'oro tanto è eclettico e ispirato. She Gone pezzo più accattivante e migliore del disco. Consiglio a chi si dovesse approcciare la prima volta all'album: è un po' difficile da affrontare. Io l'ho scoperto fino in fondo solo dopo molti ascolti trovando il suo perchè viaggiando in macchina durante una gelida serata invernale. Splendido anche Fabio, come al solito

CRIKULA (ha votato 8 questo disco) alle 14:27 del 23 aprile 2011 ha scritto:

RE: bello bello

ANCHE IO HO CONOSCIUTO QUESTO ALBUM GUIDANDO QUEST'INVERNO....TI ENTRA DENTRO...

bargeld (ha votato 8 questo disco) alle 19:22 del 17 dicembre 2010 ha scritto:

Molto Fumo e molto arrosto!

CRIKULA (ha votato 8 questo disco) alle 14:26 del 23 aprile 2011 ha scritto:

I APPRECIATE SUMACH

A SUFI AND A KILLER UN ALBUM VERAMENTE PIENO, INTENSO E STRUGGENTE.

21 MAGGIO.CORTILE DELLA FARMACIA.TORINO.

IMPERDIBILE

fabfabfab, autore, alle 15:58 del 13 maggio 2011 ha scritto:

Dovessi votarlo adesso sarei indeciso tra l'8 e il 9. Sabato prossimo dal vivo a Torino, immancabile.