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R Recensione

7,5/10

Kanye West

Late Registration

Nel 2005 ero convinto che la musica avesse oramai raggiunto una fase di stagnazione terminale.

Ovviamente il problema ero solo io, perché ero troppo innamorato del passato per comprendere la bellezza del presente.

Ecco perché nel 2005 Kanye West mi ha fregato di brutto, mettendo in circolazione “Late Registration”.

Ero sicuro che il soul fosse vicino alla fossilizzazione, che le ultime cartucce le avesse sparate nell’aria il vecchio sapientone Solomon Burke, e che le nuove leve fossero legate solo all’immaginario tutto culi nudi, Bentley e pettorali scolpiti scaraventatoci addosso da una MTV sempre più racchiusa dentro un estatico e floreale mondo immaginario.

La cosa fastidiosa è che West era – anche - parte di quel mondo, con la sola, piccola differenza che era bravo, ma bravo per davvero.

Late Registration” è un filo meno toccante e poderoso della Fuga dal College. Attenua la sua inquietudine, la fratellanza tutta afroamericana di “Family Business”, le tentazioni progressive di “Last Call”, il suo senso di precarietà. Kanye ha lottato contro tutto e tutti, è salito sul gradino più alto, ma non sputa ancora sui poveri mortali che lo inseguono in venerazione. Si limita a celebrare la sua festa.

Late Registration” è il secondo capitolo della saga del college, ma anche l’ultimo disco in cui l’Ego di Kanye è meno grande della sua musica. Dopo, si alimenteranno l’uno con l’altra, senza deludere praticamente mai, ma ecco la grandeur auto-celebrativa diverrà - a tratti  - un attimo ingombrante.

Qui West sembra tutto sommato felice. Imbottisce le sue colorate creazioni di tanto soul da dare l’esatta dimensione del suo talento: aveva ragione Jay-Z, quando, durante la prima audizione, aveva parlato di un soulful dude.

West è un architetto di rara intelligenza: è un gradasso, forse, ma ogni tanto lascia intravedere in controluce un lato sensibile, da cantautore autoreferenziale, che fa vacillare tutte le certezze.

Heard’Em Say” vede un Adam Levine miracolosamente poco irritante (le fanciulle lo adorano, ma io no), nonostante il suo falsetto, e West che prorompe con un invadente tema di piano. Il pezzo funziona bene. Lo stesso vale per l’esuberante “Hey Mama”, imbottita di cori da festa di compleanno, serenata dolcissima, l’ultimo boccone di adolescenza rimasto nella mente dell’autoproclamatosi Genio.

Touch the Sky”, pur furtiva e festosa, perde qualche punto: il campionamento di Curtis Mayfield aggiunge poco al riff originale, West muove i primi passi dentro la spirale egocentrico - contemplativa che ogni tanto farà danni, negli anni a venire.

Bring Me Down” stratifica soul on soul, e scorre morbidissima, melliflua, splendida. “Drive Slow” è più timida e meno sbalorditiva, ma non annoia: West ha un approccio progressivo e multiforme che lascia la concorrenza lontana anni luce, quantomeno se parliamo di hip hop mainstream. I suoi brani sono camaleontici e sprizzano fantasia da tutti i pori, Kanye è un ricettacolo di musica nera con pochi rivali.

I capolavori arrivano uno dopo l’altro: “Addiction” mostra un West vulnerabile e a un passo dalla paranoia. Coniugata al maschile: la dipendenza schiaccia l’anima, priva della libertà. Vedo nei tuoi occhi l’emozione che vorresti nascondere, ma siamo vicini solo se siamo fatti. Musicalmente, il brano è geniale: “My Funny Valentine” – you make me smile with my heart – cammina soffusa sopra ritmiche quasi brasiliane, West sbiascica le parole, se le mangia, incespica sopra scat jazzistici. Sembra quasi di leggere l’imbarazzo sul suo viso.

Diamonds From Sierra Leone” è il brano più orecchiabile, e forse anche il più bello: l’intro è affidata alla colonna sonora di James Bond, le tastiere importanti fendono l’aria, Jay-Z è impastato e sbruffone, Kanye più ammiccante. Il tema centrale (un chiaro atto di accusa contro la guerra per i diamanti che sventra lo stato africano, alimentata dalle potenze occidentali) lancia presagi di sventura, ci dimostra che West è un incrocio fra la goliardia tamarra di Prince e il pugno chiuso di John Lennon.

E’ per questo che parliamo di un personaggio di spicco, controverso. Nell’epoca della piatta coerenza nullificata, Kanye mostra lati oscuri che lo rendono quantomeno interessante.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 5 voti.
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zagor 7/10
max997 10/10

C Commenti

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zagor (ha votato 7 questo disco) alle 0:02 del 30 agosto 2013 ha scritto:

simpatico tamarro.

FrancescoB, autore, (ha votato 7,5 questo disco) alle 10:16 del 30 agosto 2013 ha scritto:

Mi sembra un po' riduttivo. Io parlerei più che altro di un maestro dell'hi hop contemporaneo, un architetto forte di una creatività visionaria e sempre in fermento. Questo non è il suo lavoro migliore, ma contiene episodi meravigliosi, su tutti "Addiction" e "Diamonds". Confermo ciò che ho scritto: due spanne, anche tre, sopra la media dell'hip hop mainstream dell'ultimo decennio.

Filippo Maradei (ha votato 7,5 questo disco) alle 18:14 del 30 agosto 2013 ha scritto:

Ma anche quattro e cinque sopra a tutto il resto. East side o west side poco importa, artista tra i più intelligenti e creativi nell'intero orizzonte musicale: quando l'hip-hop è conservatore e progressista al tempo stesso, un occhio alla tradizione e l'altro avanti anni luce. "Roses", "Addiction" e le due "Diamonds" le mie preferite. Bravissimo Francesco, scritto impeccabile.

FrancescoB, autore, (ha votato 7,5 questo disco) alle 19:24 del 30 agosto 2013 ha scritto:

Hai ragione. Aggiungiamo che Kanye cambia pelle ad ogni lavoro: forse questo è il b-side di College Dropout, perché ne ricalcla le linee guida (ma con più sole, più sfarzo), ma nei lavori successivi non si conteranno le invenzioni. Fino agli ultimi lavori, Twisted Fantasy (che è un capolavoro) e Yeezus (che non è meno bello di questo disco). Insomma una carriera enorme, non lo tratterei propriamente come un qualsiasi 50-Cent.

zagor (ha votato 7 questo disco) alle 21:01 del 30 agosto 2013 ha scritto:

non volevo scatenare questo putiferio. tamarro non è mica dispregiativo, anche hendrix era un tamarro, così come lo è Prince....

FrancescoB, autore, (ha votato 7,5 questo disco) alle 21:04 del 30 agosto 2013 ha scritto:

Hai ragione...più che altro mi sono "scaldato" per il "simpatico", quasi si trattasse di un musicista banale, poco interessante.