Canadians
A Sky With No Stars
L'esordio sulla lunga distanza dei Canadians è uno dei dischi italiani più attesi dell'anno. Le coordinate sonore sono subito chiare: il pop sporco dei Grandaddy, le melodie solari dei Beach Boys ed i crescendo di scuola Weezer, il tutto condito da composizioni rotonde e radiofoniche che non cedono mai al pop e si dimostrano colte, con svariate citazioni beatlesiane, merce appetibile sia per gli indie rockers più snob, sia per l'MTV generation e che non mancherà di accontentare gli appassionati di buona musica.
Dopo la melanconica title track (con un pregevole uso dell'aspirapolvere in omaggio ai Grandaddy) è un susseguirsi di melodie solari e appiccicose, ma mai troppo zuccherose, tra pezzi più tirati e qualche ballata: Summer Teenage Girl, Find Out Your 60s, 15th Of August (forse un po' troppo Ash in certi frangenti e che si trascina inutilmente superati i 3 minuti e mezzo), Love Story On The Moon e Venus potrebbero essere tranquillamente dei buoni singoli.
Dal mucchio emergono Ode To The Season, la canzone che gli Weezer non riescono più a scrivere da anni, che potrebbe diventare facilmente un tormentone, Last Revenge Of The Nerds che avrebbero potuto scrivere i Foo Fighters se fossero cresciuti a LA e The North Side Of The Summer dove la band lascia stare i Beach Boys e la perfezione pop mostrando il proprio amore per certe sonorità più rock alternative.
Il disco si chiude come un cerchio perfetto con Good News: melanconica, autoindulgente e con il basso in primo piano che fino a quando non arrivano le chitarre sembra uscire dalle session di Wish dei Cure.
Estate, sole, mare, spensieratezza concentrati in 45 minuti di buona musica che ha tutte le carte in regola per ammaliare i teenager, ma soprattutto le teenager, d'oltre oceano viste le sonorità molto americane.
Sicuramente non sono i Canadians i salvatori del r'n'r ma un disco con 11 belle canzoni oggi è merce rara e quindi è da tenere stretto.
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