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R Recensione

8/10

Canadians

A Sky With No Stars

L'esordio sulla lunga distanza dei Canadians è uno dei dischi italiani più attesi dell'anno. Le coordinate sonore sono subito chiare: il pop sporco dei Grandaddy, le melodie solari dei Beach Boys ed i crescendo di scuola Weezer, il tutto condito da composizioni rotonde e radiofoniche che non cedono mai al pop e si dimostrano colte, con svariate citazioni beatlesiane, merce appetibile sia per gli indie rockers più snob, sia per l'MTV generation e che non mancherà di accontentare gli appassionati di buona musica.

Dopo la melanconica title track (con un pregevole uso dell'aspirapolvere in omaggio ai Grandaddy) è un susseguirsi di melodie solari e appiccicose, ma mai troppo zuccherose, tra pezzi più tirati e qualche ballata: “Summer Teenage Girl”, “Find Out Your 60s”, “15th Of August” (forse un po' troppo Ash in certi frangenti e che si trascina inutilmente superati i 3 minuti e mezzo), “Love Story On The Moon” e “Venus” potrebbero essere tranquillamente dei buoni singoli.

Dal mucchio emergono “Ode To The Season”, la canzone che gli Weezer non riescono più a scrivere da anni, che potrebbe diventare facilmente un tormentone, “Last Revenge Of The Nerds” che avrebbero potuto scrivere i Foo Fighters se fossero cresciuti a LA e “The North Side Of The Summer” dove la band lascia stare i Beach Boys e la perfezione pop mostrando il proprio amore per certe sonorità più rock alternative.

Il disco si chiude come un cerchio perfetto con “Good News”: melanconica, autoindulgente e con il basso in primo piano che fino a quando non arrivano le chitarre sembra uscire dalle session di “Wish” dei Cure.

Estate, sole, mare, spensieratezza concentrati in 45 minuti di buona musica che ha tutte le carte in regola per ammaliare i teenager, ma soprattutto le teenager, d'oltre oceano viste le sonorità molto americane.

Sicuramente non sono i Canadians i salvatori del r'n'r ma un disco con 11 belle canzoni oggi è merce rara e quindi è da tenere stretto.

V Voti

Voto degli utenti: 6,6/10 in media su 9 voti.
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C Commenti

Ci sono 4 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Alessandro Pascale (ha votato 4 questo disco) alle 22:39 del 25 settembre 2007 ha scritto:

pessimi

li ho trovati di un loffio esasperante. L'indie come sai già che suonerà la prossima canzone. E il paragone coi Weezer ci sta tutto per carità, ma tremendamente in negativo. Insomma si è capito che non mi sono piaciuti?

doopcircus (ha votato 8 questo disco) alle 7:40 del 26 settembre 2007 ha scritto:

RE: pessimi

Personalmente dissento in toto: se c'è bisogno di gruppi che forzino e stravolgano le regole del gioco con dischi avantpop, ogni tanto c'è bisogno anche di "tradizionalisti". Sopratutto se la tradizione è delle migliori: puoi trovarci gli Weezer e gli Ash, d'accordo, ma i primi referenti restano Grandaddy e Yuppie Flu. Onestamente non me la sento di sputarci sopra ...

Marco_Biasio (ha votato 4 questo disco) alle 20:16 del 15 dicembre 2007 ha scritto:

RE: RE: pessimi

Io concordo con Alessandro: a mio avviso un cd evitabilissimo. Non abbiamo bisogno di tutti questi pseudo-revival che danneggiano solamente i fautori degli stessi imprinting, oltre a mettere sotto una luce imbarazzante chi li scopiazza. E poi: criticate tanto il rock underground delle nuove band italiane, perchè ancorato a gruppi come Afterhours, Negazione, Fluxus e Marlene Kuntz, ma che cosa dovremmo dire, allora, di questi qua? La risposta è: boh!

swansong (ha votato 8 questo disco) alle 14:24 del 19 marzo 2008 ha scritto:

Invece no!

Ci sanno fare sti qua...niente male davvero. Ben suonato, ben prodotto e ben arrangiato. Bello tutto! Ovviamente, se cercate qualcosa di rivoluzionario, rivolgetevi altrove, ma con tutte le porcherie che girano dalle nostre parti, ben vengano i Canadians. Bravi!

Un mezzo voto in più perchè sono italiani.