R Recensione

7/10

Swan Lake

Beast Moans

Sembra che i supergruppi stiano tornando di moda: da una parte l'exploit oltreoceano dei Raconteurs, dall'altra le prime moves del dream team inglese dei The Good, The Bad and The Queen (dentro ex Blur, Clash, Africa 70, Verve). Non poteva mancare un'uscita di gruppo anche per gli ormai celebri cugini Canadesi, sotto la sigla Swan Lake.

La band è composta da Dan Bejar, Spencer Krug, and Carey Mercer: il primo colonna dei New Pornographers oltre che anima della one man band Destroyer, il secondo capofila dei Wolf Parade, il terzo membro dei Frog Eyes. Apparentemente nell'alchimia generata dall'incontro dei tre sembra prevalere, a dirla tutta, la folle vena disturbata degli occhi di rana: il disco, attraverso una coltre non sempre insormontabile di rumorismo e bassa fedeltà, fa filtrare canzoni pop disturbate e psicotiche che tendono a rendere al meglio quando il caos si fa addomesticare da una, seppur, timida parvenza di ordine: in Nubile Days come nella messa profana di City Calls, nel folk mutante di All Fires come nelle concitate The Partisan But He's Got To Know e Are You Swimming In Her Pools?.

Altrove il disco mantiente comunque un suo fascino, sognante ed onirico, e ci si trova a seguire i tre musicisti, attraverso il loro moto sonnambolico, in una sorta di limbo sonoro, dai suoni ovatatti e riverberati, attraversato da disturbi e rumorismi assortiti, psichedelia sui generis che si ricompone e si disfa di continuo, tra le suggestioni dello stayo allucinatorio barrettiano e quelle della nuova psichedelia canadese.

Lavoro visionario e sfaccettato, perfetto per chi vuole scoprire anche le pieghe più oscure della new wave canadese di quest'inizio millennio ...

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 1 voto.
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