R Recensione

7/10

The Zen Circus

Andate Tutti Affanculo

La lingua italiana è il fardello dei gruppi nostrani…Troppo difficile da musicare, troppo tempo perso a far combaciare termini e suoni in un legame omogeneo e sensato, e soprattutto cadere in banalità è un passo falso facile da compiere.

I toscani Zen Circus decidono al loro quinto album di saltare l’ostacolo e di gettarsi nel baratro della madrelingua, e di reggere il peso di una tradizione lirica (musicale e non….Siamo o non siamo un paese di cantautori e poeti??) come quella italiana…In questo arduo compito i tre escono a testa alta con un album che riproduce con ironia e sarcasmo noir i pochi pregi e i tanti difetti che l’essere umano simboleggia, in dieci tracce colme di sapori tricolore e rabbia folk punk

Che mascalzoni questi tre loschi figuri, coadiuvati dall’ormai fidato Brian Ritchie….sputare un linguaggio così sboccato proprio nel titolo dell’album suona proprio come una dichiarazione d’intenti. Un po’ come quella Gente di Merda anticipata sulla compilation Il Paese è Reale, e qui riproposta in salsa heavy col suo sguardo nichilista sulla figura umana odierna, in cui chitarre sature di elettricità si mescolano perfettamente con la nenia dissacrante e senza scrupoli che ci dipinge come fango sparso sopra questa terra.

un mucchio di persone

non hanno mai ragione

la storia ce lo insegna

che se dio esiste è un coglione

si inizia a stare stretti

siamo sette miliardi

altri nuovi arrivano

a fare gli stessi sbagli

niente di personale

tu non sei niente male

lo so che non è facile

e che non vuoi morire

tu pensa a quanta gente

siamo come un torrente

siam carne masticata

e dal divino defecata

che gente di merda

siamo solo fango sparso sopra questa terra

che il vento ci disperda che il mare ci sommerga

le bestie sanno bene dov’è che il male alberga

che gente di merda

costretti dentro ad un corpo che ci muore addosso

siam carne e qualche osso ed un paio di risate

che faccio quando i preti sparano cazzate

è solo mia questa ironia

ma io ho voglia di scherzare

e di volare via

a prendersi sul serio

ci vuole molto poco

la storia ce lo insegna

che giocare dura poco

e tutti importanti

e tutti son qualcuno

un miliardo di artisti

e nei campi ormai nessuno

pensieri prepotenti

morali latitanti

un genere di bestia

che la odian tutti quanti

che gente di merda

siamo solo fango sparso sopra questa terra

che il vento ci disperda che il mare ci sommerga

le bestie sanno bene dov’è che il male alberga

che gente di merda

un tumore per la terra

ci comportiamo esattamente come i parassiti

una zecca intelligente il virus più potente

che il tempo estinguerà e non potremo farci niente

Un rigurgito sulle ferite scoperte della terra, un calcio allo stomaco con uno stivale dalla punta ferrata, è acido muriatico bevuto a colazione….Nessuno può esimersi dall’essere tirato in ballo e colpito da questi 2 minuti e 47 fangosi che otturano il fiato….

L’egoista è uno schiaffo in faccia sferrato con un folk/punk in levare, e schiocca di un cinismo grottesco ed inverosimile che ricalca il lirismo più crudo di De Andrè virato punk…

…Un egoista,

altro non sei,

tua madre vecchia pazza lo diceva pure lei…

 

Vecchi senza esperienza col suo andamento incalzante gode di una luce nostalgica dei tempi passati, di quando le converse erano da pezzenti e i computer da perdenti, dove la vera vita si trovava per strada, fra i solchi nell’asfalto, nelle cicche spente velocemente sotto le scarpe, nella scoperta del sesso….

It’s Paradise è una risata beffarda in faccia alla morte e risplende di una ironia oscura cadenzata da una marcetta folk punk in levare, e che sfocia in una sfuriata punk western dal sapore desertico che stringe un cappio alla gola, mentre Amico Mio posa le fondamenta su un riff blues circolare e un ritornello cantilenante che narra di amicizie giovanili separate da destini differenti e beffardi….

Amico mio, dov’è che sei??

Amico mio c’han fatto a pezzi

Brandelli che si sono persi

Io ed il mio amico non ci vediamo più

Adesso vivo in un'altra città

Lui s’è scordato della felicità

Gettando al vento ogni sua primavera

……Sua moglie s’è scopata mezza città

Mentre lui và a calcetto con la sua Smart….

 

Passando per la corale We Just Wanna Live e il rock n’ roll  acido e malato di Vuoti A Perdere con la collaborazione di Nada, si stagliano gli 8 minuti della title track….Al contrario di quanto possiate pensare, ci troviamo di fronte ad una ballata folk acustica di rara bellezza, un perla grezza che risplende della luce riflessa e malinconica del tramonto, fra echi pop di Pixies e un Bob Dylan ubriaco, ed una coda che odora di Who in salsa acustica, con quelle pennate energiche e ricche di pathos che hanno fatto la fortuna di Pete Townsend e soci….In questi 8 minuti si concentra il fulcro emotivo di tutto l’album, un piccolo ritratto dell’essere umani acquerellato da un pittore di strada inesperto, ma genuino e pieno di vita.

 

…Un dolce calcio in culo….

 

PS:

Propongo una petizione per far diventare Gente di Merda inno nazionale itaGliano…Magari possiamo farci aiutare dall’ ”Agitatore di masse lobotomizzate” Beppe Grillo….Male che va la useranno come colonna sonora di una pubblicità di calze o detergenti per water….Chissà….

V Voti

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Mauri 10/10
babaz 9/10
REBBY 6/10
ThirdEye 1,5/10

C Commenti

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Dr.Paul (ha votato 3 questo disco) alle 0:12 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

luca mi devi scusare ma questi non li reggo proprio, vecchia la musica, testi da adolescente in paranoia, titoli ridicoli (ma chi credono di impressionare?), "gente di merda" forse il brano peggiore della compilation "il paese è reale", assurdi! scusami ancora!

Luca Minutolo, autore, alle 8:35 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

Scusa di che?? i gusti sono gusti....

Roberto (ha votato 9 questo disco) alle 9:34 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

Sarcasmo purificatore

Da toscano accolgo con dionisiaca gioia questo manifesto sulla toscanità. Dissacranti, maledetti, sarcastici e agresti! I paladini della mia regione! Raccomando l' ascolto di questo disco dopo un fiasco di Chianti a gargarozzo!

Ivor the engine driver alle 11:39 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

ecco secondo me sti tre vi fanno una pessima pubblicità a voi toscani. Almeno li vidi tre anni fa abbondanti e vi giuro che metà del pubblico intervenuto voleva dargliele a fine concerto. Non perchè fossero stati stronzi, ma volevano fare "i simpatici" a tutti i costi. Ma non gli veniva molto bene, c'era sempre quella puzzetta sotto il naso misto a ricordi terribili di Pieraccioni e sfigata compagnia.

Mauri (ha votato 10 questo disco) alle 18:57 del 10 novembre 2009 ha scritto:

RE:

Bah,io li ho visti dal vivo a ottobre ed ho visto un locale da 500 persone sold out con la gente in delirio ed in adorazione che ha chiesto 3 bis e mancava poco gli strappava i vestiti di dosso.

La cosa di Pieraccioni è una super generalizzazione sui toscani,che non merita nemmeno replica.Gli Zen Circus hanno un'umorismo completamente opposto a Pieraccioni che come sottolineato in una loro intervista odiano a morte per l'idea che da della toscana.

Comunque copertina su Mucchio selvaggio,disco del mese su Rockerilla.Voto massimo su XL e Rolling stone.Nemmeno una recensione negativa e disco da più dichiarato uno dei più bei dischi italiani degli ultimi 10 anni.

Complimenti per giudicare un gruppo da un concerto.

P.S.Dici che 3 anni fa ti è capitato di vederli?

Dunque dal 2004 ad oggi li ho visti mi sembra,8\10 volte dal vivo e non ho mai visto una scena del genere come tu descrivi.Vedevo più che altro tanta gente contenta.

Mi sa tanto di esagerazione(tipo a quello accanto stava sul cazzo il loro umorismo e te lo hai trasformato in metà pubblico)o peggio di bugia vera e propria.

Penso ti stiano solo sul cazzo.

Comunque come sempre DE GUSTIBUS.

Ciao.

bargeld (ha votato 6 questo disco) alle 13:04 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

per me raggiunge la sufficienza grazie al pezzo con nada, e un po' alla title-track. diciamo sufficienza di stima, questo disco ha deluso le mie aspettative.

Roberto (ha votato 9 questo disco) alle 14:54 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

Giudicare una band in maniera così netta e categorica basandosi soltanto su un solo concerto di più di tre anni fa non mi pare il massimo dell' obbiettività. Detto questo,rispetto tutte le opinioni, ci mancherebbe! Ma per favore, il clichè sul binomio Pieraccioni-Toscana è insopportabile!

Luca Minutolo, autore, alle 15:03 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

Un consiglio....Anch'io inizialmente avevo preso sottogamba quest'album, giudicandolo ad un primo impatto come piuttosto sempliciotto e banale...ma andando avanti con gli ascolti si è insinuato pian piano nei miei timpani e non è voluto più uscirne per un bel pò di tempo...è un disco semplice e diretto, ma che va scoperto lentamente....

Ivor the engine driver alle 22:53 del 10 novembre 2009 ha scritto:

calma calma

Azz uno non fa in tempo ad andare all'estero per lavoro che si scatena il finimondo! Allora innanzitutto non intendevo toscani=pieraccioni, semplicemente, per loro sfortuna, al tempo mi fecero (spero involontariamente) questo effetto. Poi il mio era un giudizio su quel concerto, non in generale sul gruppo. Certo non li ho approfonditi, ma mica infamo chi li sente. Infine l'ultimo commento: 1) non dico cazzate, peccato che tu non fossi là ad Ancona con me, l'aria era diventata da presa per il culo, cmq libero di farti i tuoi viaggi 2) Da molti già considerato miglior disco italiano degli ultimi 10 anni? Sti gran cazzi, fortuna solo degli ultimi 10, altrimenti mi toccava buttare Catartica nel cesso. Cmq alla fine della giostra, proverò a sentire pure questo. Au revoir

Mauri (ha votato 10 questo disco) alle 3:42 del 11 novembre 2009 ha scritto:

Ciao.

La storia del disco migliore degli ultimi 10 anni non l'ho tirata fuori io,ma la critica che lo ha esaltato in maniera enorme(non c'è nemmeno una recensione negativa)insomma un disco per l'Italia importante che chiaramente può non piacere,ci mancherebbe altro!Il bello della musica è anche quello.

Il fatto è che leggendo il tuo commento sembra che parli di una band di sfigati antipatici,mentre invece gli zen circus sono un gruppo che comunque ha fatto tour internazionali ed ha collaborato con personaggi della storia del rock(Pixies,Violent Femmes,Talking Heads),in Italia stanno avendo con l'ultimo disco un successo enorme,hanno collaborato con Nada,hanno avuto copertine di giornali,canzoni in rotazione su radio grosse e riempono ovunque i locali.

Capisci che da buon fan degli zen circus da ormai 5 anni,dopo che leggo il tuo commento qualcosa non mi torna,soprattutto perchè sono famosi in gran parte per i loro live,sia per il numero enorme di concerti che fanno,sia perchè sono bravissimi ed hanno un rapporto con il pubblico unico.

Poi,ci sta che abbiano un modo di porsi che a te sta antipatico,è normalissimo,come io non sopporto

LLDCE e Dente,che dal vivo prenderei a mattonate.

Ciao.

babaz (ha votato 9 questo disco) alle 9:01 del 11 novembre 2009 ha scritto:

Per me è un gran disco...però è facile che possano non piacere!!

bargeld (ha votato 6 questo disco) alle 11:34 del 11 novembre 2009 ha scritto:

naturalmente la verità non sta nel mezzo, dove io mi sono posto, ognuno ha la sua sensibilità musicale e credo che ai detrattori importi poco di copertine o recensioni positive e viceversa... io mi aspettavo di più, non lo nego, alla luce anche dei loro set live che sono secondo me infuocati e sudati come un concerto dovrebbe essere, ed è vero che le platee sono adoranti e fanno sold out ovunque (anche questo di per sè vuol dire poco). è forse il palcoscenico la loro dimensione ideale e su disco li ho trovati più deboli, e non di poco.

Mauri (ha votato 10 questo disco) alle 17:54 del 12 novembre 2009 ha scritto:

Ciao Bargeld.

Ma a te Villa Inferno era piaciuto?

Perchè secondo me(a me piace Villa inferno)Andate tutti affanculo rinforza i punti massimi di V.Inferno.

Da quello che ho capito hanno voluto fare per la prima volta un disco italiano e non internazionale,infatti leggevo che vogliono già registrare un album in inglese con Brian Ritchie per il mercato australiano,dato il successo avuto la.

Boh,secondo me questo disco rasenta la perfezione nei suoni negli arrangiamenti e soprattutto nelle canzoni.

Villa inferno aveva 2\3 pezzi un pò debolucci(Like a girl never would,dead penfriend).

Comunque sono opinioni personali questo è chiaro.

Che gli zen siano meglio live è un dato di fatto,sono una macchina da guerra,100 date all'anno,una delle live band migliori in circolazione(non solo in Italia).

Comunque una cosa che ho notato(non solo io)è che gli zen circus suscitano spesso un'adorazione rara per essere in Italia,ma anche un odio accanito,talvolta personale.

bargeld (ha votato 6 questo disco) alle 23:29 del 13 novembre 2009 ha scritto:

Ciao Mauri, Villa Inferno forse mi era piaciuto un po' di più del suddetto. Sarà per la presenza di Brian Ritchie (adoro i Violent Femmes), o per il cantato in inglese, di comprensione meno immediata della lirica in italiano, e quindi, forse, più divertente. Trovo comunque che pure una canzone come Figlio di Puttana in questo disco manchi (parolacce a parte). Sia ben chiaro, Andate Tutti Affanculo è un disco che ascolto e riascolto volentieri... ma senza eccitazione, ecco. resto d'accordo sul fatto che ci sia dell'ostracismo da una parte e amore incondizionato dall'altra, sarò uno dei pochi che si limita all'apprezzamento tiepido. dal vivo è un'altra storia, siamo d'accordissimo.

FrancescoB alle 15:17 del 15 novembre 2009 ha scritto:

Il titolo mi ha strappato un sorriso per l'ingenuità/vacuità da quattordicenne incazzato, roba che manco i Green Day...ma la musica, ai primi ascolti, mi pare più interessante, intravedo cose discrete.

hiperwlt (ha votato 6 questo disco) alle 15:50 del 15 novembre 2009 ha scritto:

sentiti due volte live (l'ultima nemmeno un mese e mezzo fa, al lio bar): bravi, sanno coinvolgere bene il pubblico; "villa inferno" non è che m' abbia preso molto,a dir la verità; ma ha dalla sua due buoni pezzi, "punk lullaby" e "vent'anni".

questo lavoro l'ho trovato a tratti ispirato ("andate tutti affanculo","l'egoista","vuoti a perdere") in altri fastidioso("la coda di it's paradise", "ragazza eroina" e "canzone di natale"). un disco discreto che tenta di affrontare gli, ormai, "tabù" italici (morale cattolica,politica,istuzioni e in primis morale sociale) con un piglio onesto, sincero (senza alcun dubbio)ma poco incisivo circa il messaggio che vorrebbe lasciare; magari, disotterrato da una (non voluta, sono sicuro) certa superficialità . cosa, che alle masse dei così detti "alternativi" (in senso lato, naturalmente,in ogni campo della sfera pubblica e sociale, da quella culturale a quella politica) può attrarre, (e qui pasolini insegna,"il pci ai giovani"),ma così da deviare il tiro (come detto prima), il vero messaggio che l'album in effetti, vorrebbe lasciare: il recupero (o la nascita)di un'identità laica, di una crescita (ma anche qui, ri-nascita, a mio avviso, è il termine opportuno) del senso critico e sociale. 6,5

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 0:44 del 15 dicembre 2009 ha scritto:

splendido

quest'anno abbiamo avuto 5 grandi dischi italiani per come la vedo io: gli uochi toki hanno troneggiato nell'hip hop, i pontiak della psichedelia stoner, i fine before you came nel punk-core, dopodichè troviamo due dischi di fottuto rock davvero primordiali come questo e quello del teatro degli orrori. Con le dovute differenze, essendo questo più marcato di istinti folk-punk (ottimi i rimandi della rece di Luca) mentre l'altro più heavy e rude. In ogni caso grandi testi dappertutto. A riguardo non condivido per nulla il giudizio di Paolo, anzi mi trovo d'accordo con hiperwlt: una capacità di variare timbro e tema costantemente ispirata per un disco che in fondo ha profonda valenza politica.

Sono rimasto stupito anche io dal mio giudizio così positivo, non essendo mai stato un fan degli zen circus, anzi villa inferno mi aveva lasciato alquanto indifferente.

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 8:40 del 15 dicembre 2009 ha scritto:

"quest'anno abbiamo avuto 5 grandi dischi italiani..."

Ci deve essere un lapsus! I Pontiak sono americani, ma Peasy lo sa di sicuro. Forse voleva dire Zu...

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 10:01 del 15 dicembre 2009 ha scritto:

uh già, pensa che ero convinto fossero italiani! Non so perchè, forse il primo che me li aveva consigliati me li aveva presentati così e poi non ho più approfondito. Eh vabbè, lapsus