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R Recensione

7/10

Harvey Milk

A Small Turn Of Human Kindness

Ritornano gli Harvey Milk, figli illegittimi dei Melvins, che con Life... The Best Game In Town mossero le acque intorbidite del southern blues contaminate dallo stoner lento e muscoloso.

A Small Turn Of Human Kindness sposta le coordinate oltre i confini del gruppo, che si immerge per un bagno rigenerante nel fango più denso ed oscuro che non lascia via di scampo, soffocando lentamente come sabbie mobili in cui ogni mossa velocizza inesorabilmente l’affondo.

Sette tracce di puro sludge lento e magmatico che cola sui fianchi southern aridi del gruppo di Athens, dilatate fino allo spasmo tra esplosioni di alti muri di feedback, ritmiche rallentate e maestose ed inaspettate aperture orchestrali (I Know This Is All My Fault implode in una inattesa atmosfera di tocchi leggeri e solitari di pianoforte e sussurri sommessi).

Prendete il lamento grottesco posto in apertura di I Just Want To Go Home, un lento blues stirato al limite che si ritorce su se stesso in un assolo distorto, sghembo e malato. O la funerea I Know This Is No Place For You, straziata da un organo monocorde che affanna per uscire fuori dalla coltre fitta di larghe aperture strumentali. O il lento incedere della finale I Did Not Call Out, splendente di luce nera e maestose esplosioni strumentali squarciate da una voce gutturale  e dilaniante.

Puro fango sui timpani.

Entrare in questo monolite nero, impetuoso ed impenetrabile, può risultare difficoltoso ed a tratti estenuante, ma A Small Turn Of Human Kindness è un disco che va rosicchiato lentamente, perché una volta penetrati in questa torre d’avorio oscura, un calore nero pece colerà lentamente sulle vostre membra stanche.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 20:38 del 22 giugno 2010 ha scritto:

Uau, non sapevo fosse uscito il nuovo disco! Ora ho qualcosa con cui trastullarmi durante questi giorni estivi. Grazie Luca, il precedente "Life..." era davvero fico.

Marco_Biasio (ha votato 7 questo disco) alle 19:15 del 11 luglio 2010 ha scritto:

Decisamente non me lo aspettavo così sludge e strascicato! Opprimente, caldissimo, motlo diverso dal precedente. Toni più scuri, melmosi, monocromatici, con delle aperture però niente male, tipo le melodie di "I Just Want To Go Home" o "I Did Not Call Out" e il pianoforte della bellissima "I Know This Is All My Fault". Un disco per cui l'etichetta di Melvins sudisti sta decisamente a pennello... Bravo Luca.