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R Recensione

8/10

Vampire Weekend

Contra

Ci sono band che al giorno d’oggi stanno cambiando il modo di concepire la musica pop. Dai cori aurei dei Fleet Foxes, ai tribalismi psichedelici degli Animal Collective, passando per le visioni estatiche dei Grizzly Bear, la geometria sghemba dei Dirty Projectors e la multi etnicità degli Yeasayer (altra uscita “bollente” di questo inizio decennio).

In questa schiera agguerrita e squisitamente originale rientrano anche e soprattutto i Newyorkesi Vampire Weekend, giunti alla seconda fatica discografica dopo il fulminante esordio omonimo pubblicato nel 2008, coniugando indie pop di pregevole fattura e ritmiche afro beat, concimando i semi piantati dai Talking Heads di Fear Of Music, e dal quel piccolo gioiellino cesellato da Paul Simon che risponde al nome di Graceland. Se appunto nell’esordio di questi quattro giovanissimi ragazzi capitanati da Ezra Koenig, la matrice Wave e Indie era fortemente presente, con Contra i lidi virano verso atmosfere più sperimentali, tinte da pennellate di synth elettronici e ritmiche caraibiche, volte a formare un suono più caratterizzante, originale e coeso alla perfezione.

Contra quindi ne risulta un disco denso di sfumature e melodie cangianti di arcobaleni sonori, arricchito da arrangiamenti più ricchi e guizzi orchestrali.

Horchata si snoda fra beat elettronici, ritmi tribali e caraibici e xilofoni raggianti che non sfigurerebbero come colonna sonora della Sirenetta di Walt Disney, in cui il simpatico gambero Sebastian viene fritto in una pastella di beat densi e incalzanti. White Sky si apre con un leggero beat elettronico in levare rincorso da singulti di chitarra, per poi abbattersi sulla scogliera di batteria generando spume di cori obliqui in falsetto e aperture melodiche angolari e sognanti in una atmosfera reggae caraibica assolutamente contagiosa.

Holiday è pura wave dal gusto pop energico, mentre California English è un caleidoscopio sonoro che sputa una raggiera di colori aspri e caldi come le terre d’Africa, fra voci bypassate dal vocoder, percussioni caraibiche e melodie intessute da archi, chitarre e tastiere raggianti.

Taxi Cab risplende di una fioca luce notturna di synth e drum machine, in una soave ballata dai toni crepuscolari. Una ninna nanna suonata fra le braccia calde e scarne della savana, mentre la luna pallida si scosta timidamente di fronte al sole nascente presuntuoso e spinto da archi sussurrati.

Run è una maglia a trama fitta di melodie cangianti di synth ipnotici e batteria in levare, che esplodono in aperture gommose e psichedeliche, dipingendo quadri sonori a tinte pastello come scarabocchi di un bambino in preda ad un raptus creativo, con la dolce e spiazzante ingenuità di chi posa per la prima volta le dita su di uno strumento fino ad allora sconosciuto.

Cousin si sviluppa ipercinetica su un asse vertiginosa di melodie oblique; dei Talking Heads in versione pop, schiantandosi in un crescendo “punk” fra campanacci e batteria serrata. 2 minuti e 25 assolutamente perfetti e contagiosi!!

Il pop etnico, gommoso e ammiccante di Giving Up The Gun lascia spazio al reggae caraibico in levare di Diplomat’s Son, il parto di Bob Marley e Diplo ubriachi di limonata sotto l’ombra di una palma ai tropici.

Conclude il giro I Think Ur Contra, ovattata e narcotica come un apnea nel calore amniotico del mare notturno, cullando i timpani con la dolce pressione dell’acqua, fra intrecci di archi e piano e la voce di Ezra Koenig che stilla guizzi melodici cadenzati dal semplice battito pulsante di percussioni annegate nell’oceano.

Contra è un bicchiere di limonata gelida bevuto d’un fiato sotto il sole torrido di un isola deserta. O forse è meglio dire un bicchiere di “Horchata”.

Assolutamente magici e contagiosi.

-Cousins (Official Video)

http://www.youtube.com/watch?v=Jv-FtKXZ4nE&feature=rec-LGOUT-farside_rev-rn-3r-2-HM

-Live At Juan's Basement (Pitchfork TV)

http://pitchfork.com/tv/#/episode/2092-vampire-weekend/7

-Cousins (Live At Mtv Unplugged)

http://www.mtv.com/videos/misc/468440/cousins-live.jhtml#id=1629185

C Commenti

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target (ha votato 4 questo disco) alle 11:34 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Già il primo disco mi sembrava una divertente guasconata per party liceali ('strafighi', per carità, ma anche un po' fighetti, a dire il vero) e poco altro. Questo disco non è neppure divertente, se non in alcuni pezzi isolati ("White sky" e soprattutto "Cousins", con quel piglio euforico-nervoso). Buona parte della seconda metà del disco, poi, è vuotissima e moscia, rifinita di tocchi elettronici che, piuttosto che aggiungere, tolgono qualcosa (spazio alle chitarre, ad esempio). Il loro punto di forza era la scattosità; se si afflosciano, si annullano.

Ivor the engine driver alle 15:18 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

grazie target, il primo disco mi aveva già fatto venire prurito, questo lo salto, anche perchè già la copertina mi indispone assai. Ah e le loro facce non aiutano a renderteli simpatici, sull'ultima copertina di Rumore c'è una foto di gruppo che fa rabbrividire! Sembra la cover di un ipotetico film "Il Ritorno degli Yuppies". Ah poi nell'intervista ammettono candidamente che "si vestono bene"...no comment

Ivor the engine driver alle 15:37 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

a scanso di equivoci non voglio dire che facce di culo = musica brutta, altrimenti non mi piacerebbe l'ultimo del Collettivo Animale!

Luca Minutolo, autore, alle 17:42 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Parliamo di musica, non di magliette firmate...

rubens (ha votato 8 questo disco) alle 18:21 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Prima la frecciata al nuovo Yeasayer, ora la demolizione sistematica dei novelli Vampiri: Target, secondo me questa piccola nebulosa indie-afro l'hai presa un pò di mira

Personalmente l'evoluzione dei Vampiri mi intriga e quel che si perde in immmediatezza rispetto all'esordio la si riguadagna sul riascolto. La stoffa melodica per conto mio è riconfermata, la formula di certo non può stufare (questo filone è ancora troppo poco battuto per creare maniera), per il voto aspetto ancora qualche giorno. Ottimo come sempre il Minutolo

target (ha votato 4 questo disco) alle 18:44 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Ahah, è possibile: avrò preso il mal d'africa pur non essendoci mai stato? No, boh. Sono un poppettaro nato, lo sai, e pure predisposto alla vivacità twee più naif, ma i Vampire non mi hanno mai detto nulla (salverei giusto un paio di singoli, toh). E' l'aspetto compositivo a lasciarmi perplesso, piuttosto che le sonorità tropicali. Prendi "Run" o "Diplomat's son", ma anche la stessa "Horchata", che a me ai due minuti ha già rotto i sissizi... Non so, mi sembrano pochissima cosa, ma ben agghindata. Quanto alle magliette firmate e alle camicie, beh, è vero che non sono musica, ma sono parte integrante della loro estetica (che è, mi pare di intuire da foto e dichiarazioni, molto mirata), ed è un'estetica che pure mi lascia freddino. Poi prometto che la smetto. I Vampire non sono come Patrick Wolf...

Luca Minutolo, autore, alle 20:02 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

L'estetica conta eccome, ma stringendo le vere emozioni caturiscono dalla musica e non da una maglietta di marca appena stirata.

Non nego che i 4 vampiretti abbiano una bella faccia da schiaffi, ma è la musica a parlare e questi quattro ragazzini con la faccia pulita sanno destreggiarsi con classe ed originalità...e grazie a rubens per i complimenti

fabfabfab (ha votato 6 questo disco) alle 21:13 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Antipatia

Secondo me è abbastanza evidente che possano suscitare antipatia. Troppo perfettini, troppo "intellettuali". Anche io credo che il merchio sulla maglietta della tipa potevano anche cancellarlo, che tra l'altro è un marchio che non ha certo bisogno di pubblicità. Il fatto è che secondo me è quel marchio che farà pubblicità, e certi ragzzotti cercheranno "il disco con la maglietta di XXXXXX in copertina".

Lasciando perdere questo contorno (e sperando che non diventi il piatti principale), la musica: pop "pulito", allegro, radiofonico e moooolto pubblicitario, jingles per adolescenti. Il riferimento all'Africa e del tutto pretestuoso (ai tempi di Paul Simon si poteva anche pensare all'Africa come ad un paese di negroni che cantano con gli occhi chiusi rivolti verso il sole ed il sorriso stampato sul volto) ed utile solo per giustificare tutti quei ritmi in levare. Insomma, a me sembrano una versione reggae dei Death Cab For Cutie. La svolta electro c'è anche qua, ma è edulcorata, misurata e "paracula" (ohhh, l'ho detto!) come tutto il resto. Son bravi comunque, nelle costruzioni ritmiche, nel creare ritmi "catchy", nel rendere dinamiche semplici melodie da spiaggia. Ah, e ottimo e tempestivo Minutolo, ormai non è più una novità.

simone coacci (ha votato 8 questo disco) alle 21:24 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Afro-fichetti?

target (ha votato 4 questo disco) alle 21:41 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

Ma sì, che poi a me piacciono fichetti che sono ben più antipatici e spocchiosi, tipo Conor: il discorso estetico, spero si sia capito, conta quel che conta pour parler e per dire due minchiate di contorno. Death Cab For Cutie tropicali, in effetti, non è male. Mentre in questo disco non trovo, fatte le eccezioni citate sotto, ritmi così catchy. Ma, insomma, I think I'm a contra. Che poi era un giocatore rissosissimo. Al milan ce lo ricordiamo bene.

lev alle 23:57 del 11 gennaio 2010 ha scritto:

contra chi? quello che galliani aveva detto che era più forte di donadoni??!!

Utente non più registrato alle 17:50 del 12 gennaio 2010 ha scritto:

Incredibile, che coincidenza. Ieri leggo la recensione su Pitchfork che gli piazza un bell'8 ed oggi mi ritrovo sia su Ondarock che su SdM la recensione del disco che va dal 7.5 del primo all'8 del secondo. S/A invece il 6 di gennaio piazzava un bel 7.2. Un hype clamoroso per un disco simpatico che mescola bene elettronica e ritmi "tribali" (alla lontana). Produzione con i fiocchi, pulita ed edulcorata, da upper-class, proprio come la polo della copertina. Peccato che i ritmi di canapa-misto poliestere li avevo già sentiti in Volta di Bjork qualche anno fa che avevo apprezzato senza entusiasmo. Peccato che ritmi equatoriali li avevo sentiti appena il mese scorso nel disco grezzissimo di Tune-yards. Insomma i Vampire Weekend producono un disco alla moda, un indie-pop leggero sporcato qui e là da questi ritmi (così sono origginale) impastando tutto con un po' di synth (così sono snobb). Visto che è un disco indie poi, scèma dalla 4 traccia. Cousins poi sembra suonata dai Franz Ferdinand in trasferta nello Zimbawe. Aridateme Ken Saro Wiwa e basta con lo sfruttare l'Africa per fini commerciali. Quando impareranno l'Europa e gli USA?

alle 21:18 del 12 gennaio 2010 ha scritto:

overrated.

Emiliano (ha votato 5 questo disco) alle 17:31 del 13 gennaio 2010 ha scritto:

Il buon vecchio Fela li avrebbe presi a calci in culo questi quattro fichetti... Disco così così, suonato da gente che sembra messa lì apposta per attirarsi la mia antipatia.

FrancescoB (ha votato 7 questo disco) alle 20:46 del 13 gennaio 2010 ha scritto:

Io qui concordo con il Minutolo. Con un pò meno entusiasmo, ok, ma questi secondo me si elevano al di sopra della "media" indie: cesellano spesso e volentieri canzoni accattivanti, a loro modo originali e comunque piuttosto personali. Insomma, per me questo non è un capolavoro, ma comunque un bel disco.

PS: è vero, c'è qualche eco di Graceland anche per me, qua e là

hiperwlt (ha votato 4 questo disco) alle 16:35 del 14 gennaio 2010 ha scritto:

bravo luca, ma il disco non mi ha proprio preso al momento.peccato: per me "vampire weekend" è stato uno dei più esaltanti del 2008 . tra qualche ascolto voto.

FrancescoB (ha votato 7 questo disco) alle 13:45 del 15 gennaio 2010 ha scritto:

Confermo le prime impressioni positive: una ventata d'aria fresca, che magari non aspira all'immortalità che che suona frizzante come poche altre cose nell'ultimo periodo. 7/7,5 e tutti a casa

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 18:54 del 15 gennaio 2010 ha scritto:

Quoto il commento di Julian, un buon disco.

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 15:04 del 17 gennaio 2010 ha scritto:

quando zimbabweggiano sembrano la versione afro dei kula shaker ! ) in generale nn ci trovo granchè di originale, addirittura stanno cambiando il modo di concepire la musica pop? se cosi fosse sarebbe un evento eccezionale, da titoli di testa al tg1. semplicemente attingono da territori meno battuti (o piu difficlmente individuabili) come sostiene "l'utente" rubens! ) chiaro se prendi al 90% dai joy division e al 10% dai talking heads sei facilmente riconoscibile, loro offrono un pot-pourri apocrifo, alla fine è pop...ma nn c'è il motivetto che ti si inchioda nella testa...boh rimango freddino!

REBBY (ha votato 5 questo disco) alle 9:26 del 18 gennaio 2010 ha scritto:

"Nel continente nero/alle falde del Kilimangiaro/

ci sta un popolo di negri che ha inventato tanti balli/il più famoso è l'hully-gully...Siamo i watussi..."Finalmente un italiano ispira una band

di NYC, altrochè Talking heads (eheh). Potrei

benissimo clonare il mio commento di 2 anni fa al

loro primo album. Sono migliorati tecnicamente e

come "assistenza di studio", ci sono arrangiamenti

più elaborati e qualche tastiera in più, ma restano, a mio parere, un gruppo "tropicale" come

tanti che si possono ascoltare nel Caribe. Continuano a risultarmi incomprensibili le varie

ovazioni della critica musicale a questa band.

salvatore (ha votato 5 questo disco) alle 19:04 del 18 gennaio 2010 ha scritto:

Nulla contro i VW, ma al giorno d'oggi preferisco di gran lunga i cori aurei dei Fleet Foxes, i tribalismi psichedelici degli Animal Collective, le visioni estatiche dei Grizzly Bear, la geometria sghemba dei Dirty Projectors (gli ultimi due, una spanna sopra gli altri). Quando ascolto i VW dico: "Sì, carini, piacevoli, ma niente di più". Prima di votare il disco, lo riascolto ancora, ma le premesse non sono felicissime...

gumbo (ha votato 8 questo disco) alle 18:20 del 21 gennaio 2010 ha scritto:

la loro, nonostante il fastidio che possono ispirare in molti, è bella musica! Hanno un'elasticità ritmica e una fantasia negli arrangiamenti che non può lasciare indifferenti...

Utente non più registrato alle 13:29 del 2 febbraio 2010 ha scritto:

Un bel disco, con diversi spunti interessanti.

hiperwlt (ha votato 4 questo disco) alle 9:57 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

da parte mia, assolutamente bocciato. salvo solo "cousins" e nel limbo ci metto "taxi cab".

loson (ha votato 7 questo disco) alle 18:27 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Di certo 'sti tizi non stanno cambiando il modo di percepire la musica pop, però mi sembra che molti lo stiano prendendo un po' sottogamba, questo disco. A livello di arrangiamenti non conosco niente che gli si possa avvicinare se non, per l'appunto, fonti sparse e ben distanziate l'una dall'altra: Paul Simon (o le sonorità afro che Simon rubacchiava, è QUASI uguale), il pop barocco (il quartetto d'archi che irrompe in un contesto apparentemente poco propenso a questo genere di innesti), synth-pop (qui peraltro giocattoloso, quasi da asilo), la etno-wave dei Talking Heads. Le melodie sono ariose e semplici, ma è il modo in cui sono "condotte" ad essere davvero ingegnoso, dato che le partiture sfruttano soluzioni polifoniche e poliritmiche con una lucidità che è sconosciuta al 90% delle indie-band odierne. Definire semplici queste dinamiche ha del paradossale, ne converrete... Ma poi scusate, c'è una band (e dico una di numero) che si ispira al Paul Simon di "Graceland" e inveite manco fossero gli ultimi dei pezzenti, poi però vi va bene (e anzi spesso sbrodolate) per l'ultimo cantautore arrivato il quale non fà altro che riproporre la discografia di Neil Young disco dopo disco? Suvvia signori, un po' di decoro... ;DDD

Ah il voto... Per adesso è un 7, ma potrebbe crescere.

loson (ha votato 7 questo disco) alle 18:29 del 3 febbraio 2010 ha scritto:

Ah, "Cousins" è forse il pezzo che più brutto, pour moi...

H2O_LUCA (ha votato 8 questo disco) alle 23:38 del 5 febbraio 2010 ha scritto:

Ha parecchi punti interessanti e da batterista posso dire che possiede anche un bel "ritmo" di percussioni, in parecchi pezzi infatti, anche dove può sembrare che alcune sonorità possano incidere negativamente sul pezzo intero(come nel caso di Cousin, che trovo fantastica), il risultato è una maionese di suoni perfetta . Ottimo lavoro ma di certo non ci troviamo davanti a un pop di quelli melodici e canterini anche se oggigiorno definire il pop di se e per se è diventato un'impresa; comunque sia bel cd da avere...speriamo non si perdano...

nico83 (ha votato 4 questo disco) alle 11:57 del 16 febbraio 2010 ha scritto:

tastierine, chitarrine, vocine... che noia. Secondo me una gran furbata

synth_charmer (ha votato 4 questo disco) alle 20:16 del 17 febbraio 2010 ha scritto:

insopportabili

Sì, in effetti sembra la colonna sonora di un cartone della Walt Disney: canzonette pop adatte per una festa d'asilo per bambini. Sinceramente non capisco nemmeno a che pubblico si rivolgano, non mi sembra nè musica per giovani nè per nostalgici. Forse per i balli da gruppo in spiaggia..

bargeld (ha votato 5 questo disco) alle 16:29 del 22 febbraio 2010 ha scritto:

No, stavolta no. Che risulti originale o meno, che prenda spunto da filoni inesplorati per riadattarli in una perfetta alchimia di produzione e artigianato pop o che sia più semplicemente mera furbata... non mi interessa affatto, perchè le mie orecchie si ribellano a questo ascolto con tutte le loro forze.

gull (ha votato 3 questo disco) alle 16:43 del 22 febbraio 2010 ha scritto:

La copertina è bella, però.

La musica è inascoltabile, per i miei gusti ovviamente. Un isterismo musicale ingiustificato. Una accozzaglia di suoni e vocine ai confini del buon gusto.

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 22:23 del 25 febbraio 2010 ha scritto:

Horchata? No, grazie.

Carucci, niente di sbalorditivo ma almeno hanno un minimo di personalità...Anche se l'affine "Cut" delle Slits, uscito nel '79, 'sto dischetto lo smonta proprio eh. E' proprio vero: si stava meglio

quando si stava peggio.

drug me (ha votato 4 questo disco) alle 23:03 del 5 marzo 2010 ha scritto:

Pur intuendone, appena, lo spirito in apparenza innovativo, sto disco avrei voglia di buttarlo giù dalla finestra!

Marco_Biasio (ha votato 4 questo disco) alle 18:03 del 14 marzo 2010 ha scritto:

Quello che mi chiedo, in sintesi, è perchè mi sia ascoltato questo disco, considerato che anche il primo mi aveva provocato fastidi in più o meno tutto il corpo. Qui siamo andati direttamente oltre, mollando anche le poche, piccole progressioni melodiche apprezzabili all'esordio e puntando tutto sull'hype e su un fighettume da quart'ordine. Una cosa a mio avviso agghiacciante. Plastica in movimento. Tropicalia affastellata di furbizia. Per me proprio non si va avanti, così.

Cas (ha votato 6 questo disco) alle 15:31 del 28 marzo 2010 ha scritto:

Peccato, piatto...Se avessero saputo sfruttare in tutto l'album la grazia di White Sky...Avevo delle buone aspettative, anche perché l'esordio mi era piaciuto.

Va beh, son giovani, chissà che con il terzo album...

BeAfraid (ha votato 1 questo disco) alle 0:53 del 30 marzo 2010 ha scritto:

oddio..

ma come siamo ridotti.. questo tra i migliori dischi dell'anno?

una delle migliori schifezze degli ultimi 10 anni lo definirei.. banale, preconfezionato, irritevole, x bambini..

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 15:00 del 30 marzo 2010 ha scritto:

Re:

stavo per comprarlo originale, fortuna che ho letto il tuo intervento!! hai qualcosa da consigliare per maschioni adulti?

4AS (ha votato 4 questo disco) alle 13:55 del 29 aprile 2010 ha scritto:

io li trovo imbarazzanti.

ThirdEye (ha votato 1 questo disco) alle 20:58 del 29 giugno 2010 ha scritto:

Merda

Punto...Odio sta solfa pseudo indie-fighetta che va tanto per la maggiore oggi..Poi perche' lo chiaman Indie non l'ho capito? Per me l'indie era altra roba ( Beat Happening, Pavement, Dinosaur Jr ecc ecc )...

brian (ha votato 6 questo disco) alle 11:47 del 8 luglio 2010 ha scritto:

appena appena gradevoli

salvatore (ha votato 5 questo disco) alle 0:07 del 29 dicembre 2010 ha scritto:

Troppo, troppo cattivo sono stato con questo disco. Non so... Alla fine non mi sono - né mi sono mai stati - antipatici. Si trattava forse di un pregiudizio... Ammetto candidamente di essermi sbagliato con quel "due stellette e mezzo" che oggi sarebbero tranquillamente "tre e mezzo". Rivalutato positivamente, insomma. Lo ascolto, mi intriga e mi allieta.

simone coacci (ha votato 8 questo disco) alle 9:56 del 29 dicembre 2010 ha scritto:

L'insostenibile leggerezza dell'essere vampiri (nel week-end) ha partorito un signor disco: lieve, raffinato, poetico e insinuante con una sottile fischiettante vena di malinconia afro-dandy. Bravi, bravi, bravi.

Sor90 (ha votato 8 questo disco) alle 17:56 del 29 dicembre 2010 ha scritto:

Bè dai, non capisco tutto questo odio nei confronti di quest' adorabile band. Hanno inciso un disco di Indie Pop incantevole e ok, i riferimenti all'Africa andrebbero considerati filtrati attraverso esperienze precedenti e non spiattellati come se fossero l'ingrediente principale, ma per il resto sono ottimi. In "California English" stona quel vocoder e infatti è la canzone peggiore dell'album a mio parere, mentre "I think Ur Contra" potrebbe rivelare successive evoluzioni con tutti quegli archi (che ho gradito assai ). Disco che in estate andava a pennello proprio (White Sky e Horchata da spiaggia) e "Holiday" avrebbe dovuto essere il singolo trainante al posto della troppo "scattosa" "Cousins". Disapprovo in toto la posizione: "troppo fighetti", embè? Altrove si legge "indie sfigati" decidiamoci qual'è il problema allora...

Sor90 (ha votato 8 questo disco) alle 17:56 del 29 dicembre 2010 ha scritto:

Bè dai, non capisco tutto questo odio nei confronti di quest' adorabile band. Hanno inciso un disco di Indie Pop incantevole e ok, i riferimenti all'Africa andrebbero considerati filtrati attraverso esperienze precedenti e non spiattellati come se fossero l'ingrediente principale, ma per il resto sono ottimi. In "California English" stona quel vocoder e infatti è la canzone peggiore dell'album a mio parere, mentre "I think Ur Contra" potrebbe rivelare successive evoluzioni con tutti quegli archi (che ho gradito assai ). Disco che in estate andava a pennello proprio (White Sky e Horchata da spiaggia) e "Holiday" avrebbe dovuto essere il singolo trainante al posto della troppo "scattosa" "Cousins". Disapprovo in toto la posizione: "troppo fighetti", embè? Altrove si legge "indie sfigati" decidiamoci qual'è il problema allora...