Vampire Weekend
Contra
Ci sono band che al giorno d’oggi stanno cambiando il modo di concepire la musica pop. Dai cori aurei dei Fleet Foxes, ai tribalismi psichedelici degli Animal Collective, passando per le visioni estatiche dei Grizzly Bear, la geometria sghemba dei Dirty Projectors e la multi etnicità degli Yeasayer (altra uscita “bollente” di questo inizio decennio).
In questa schiera agguerrita e squisitamente originale rientrano anche e soprattutto i Newyorkesi Vampire Weekend, giunti alla seconda fatica discografica dopo il fulminante esordio omonimo pubblicato nel 2008, coniugando indie pop di pregevole fattura e ritmiche afro beat, concimando i semi piantati dai Talking Heads di Fear Of Music, e dal quel piccolo gioiellino cesellato da Paul Simon che risponde al nome di Graceland. Se appunto nell’esordio di questi quattro giovanissimi ragazzi capitanati da Ezra Koenig, la matrice Wave e Indie era fortemente presente, con Contra i lidi virano verso atmosfere più sperimentali, tinte da pennellate di synth elettronici e ritmiche caraibiche, volte a formare un suono più caratterizzante, originale e coeso alla perfezione.
Contra quindi ne risulta un disco denso di sfumature e melodie cangianti di arcobaleni sonori, arricchito da arrangiamenti più ricchi e guizzi orchestrali.
Horchata si snoda fra beat elettronici, ritmi tribali e caraibici e xilofoni raggianti che non sfigurerebbero come colonna sonora della Sirenetta di Walt Disney, in cui il simpatico gambero Sebastian viene fritto in una pastella di beat densi e incalzanti. White Sky si apre con un leggero beat elettronico in levare rincorso da singulti di chitarra, per poi abbattersi sulla scogliera di batteria generando spume di cori obliqui in falsetto e aperture melodiche angolari e sognanti in una atmosfera reggae caraibica assolutamente contagiosa.
Holiday è pura wave dal gusto pop energico, mentre California English è un caleidoscopio sonoro che sputa una raggiera di colori aspri e caldi come le terre d’Africa, fra voci bypassate dal vocoder, percussioni caraibiche e melodie intessute da archi, chitarre e tastiere raggianti.
Taxi Cab risplende di una fioca luce notturna di synth e drum machine, in una soave ballata dai toni crepuscolari. Una ninna nanna suonata fra le braccia calde e scarne della savana, mentre la luna pallida si scosta timidamente di fronte al sole nascente presuntuoso e spinto da archi sussurrati.
Run è una maglia a trama fitta di melodie cangianti di synth ipnotici e batteria in levare, che esplodono in aperture gommose e psichedeliche, dipingendo quadri sonori a tinte pastello come scarabocchi di un bambino in preda ad un raptus creativo, con la dolce e spiazzante ingenuità di chi posa per la prima volta le dita su di uno strumento fino ad allora sconosciuto.
Cousin si sviluppa ipercinetica su un asse vertiginosa di melodie oblique; dei Talking Heads in versione pop, schiantandosi in un crescendo “punk” fra campanacci e batteria serrata. 2 minuti e 25 assolutamente perfetti e contagiosi!!
Il pop etnico, gommoso e ammiccante di Giving Up The Gun lascia spazio al reggae caraibico in levare di Diplomat’s Son, il parto di Bob Marley e Diplo ubriachi di limonata sotto l’ombra di una palma ai tropici.
Conclude il giro I Think Ur Contra, ovattata e narcotica come un apnea nel calore amniotico del mare notturno, cullando i timpani con la dolce pressione dell’acqua, fra intrecci di archi e piano e la voce di Ezra Koenig che stilla guizzi melodici cadenzati dal semplice battito pulsante di percussioni annegate nell’oceano.
Contra è un bicchiere di limonata gelida bevuto d’un fiato sotto il sole torrido di un isola deserta. O forse è meglio dire un bicchiere di “Horchata”.
Assolutamente magici e contagiosi.
-Cousins (Official Video)
http://www.youtube.com/watch?v=Jv-FtKXZ4nE&feature=rec-LGOUT-farside_rev-rn-3r-2-HM
-Live At Juan's Basement (Pitchfork TV)
http://pitchfork.com/tv/#/episode/2092-vampire-weekend/7
-Cousins (Live At Mtv Unplugged)
http://www.mtv.com/videos/misc/468440/cousins-live.jhtml#id=1629185
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