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R Recensione

6,5/10

Paul McCartney

New

Dopo sei anni torna con un album di inediti Paul McCartney classe 1942, 71 anni. 

Cosa aspettarsi oggi da un ex beatle? Molto semplicemente intrattenimento, a maggior ragione da Macca, uno dei bersagli preferiti dai più maligni contemplatori della musica "giusta". Sì perché il Sir in questione ha sempre provato a percorrere nuove strade –sin dal lontano 1967 con l’inedita piece psichedelica Carnival of Light- ma per un motivo o l’altro le pressioni esterne lo hanno sempre ricondotto all’ovile, cioè quella dimensione per la quale è considerato un fuoriclasse: la melodia. Per certi versi è un peccato sia andata così, ci sarebbe piaciuto godere più spesso delle deviazioni maccartiane, e non ci riferiamo tanto alle fugaci escursioni nei territori della classica, quanto alle pregevoli puntate -a nome The Fireman- nei sinuosi tracciati dell’elettronica più spinta e dell’alt-rock.

Per il nuovo disco, in puro stile pop a marchio doc, McCartney si affida a vari produttori di nuova scuola e la mossa si rivela presto azzeccata. L’iniziale Save Us è un frizzante pop-rock con il trademark del nostro immediatamente riconoscibile, l’abile produzione di Paul Epworth (Crystal Castles, Chapel Club, Adele) alleggerisce l’impalcatura old fashioned del pezzo, lo stesso trattamento riservato alla cadenzata Queenie Eye, ispirata da un vecchio childhood chant di strada.

Macca si assicura anche i servigi di un altro asso della consolle, Mark Ronson. Alligator e la titletrack dell’album sono arrangiate con buon gusto estetico e vanno a posizionarsi tra gli episodi migliori della raccolta. Il disco si sviluppa lungo quel canovaccio sonoro che il nostro ha praticamente inventato tanti anni orsono, le novità apportate alla struttura dei pezzi sono prossime allo zero, come anche -e non è poca cosa- le cadute di tono.

Sono nientemeno cinque i pezzi in cui l’ex scarafaggio si lascia guidare da Giles Martin (figlio dell’indimenticato George), tra questi spicca sicuramente Appreciate, abile a smarcarsi dal consueto schema metrico, così come lo stato d’animo ombroso della conclusiva Road segna uno dei momenti meno rassicuranti (e meglio riusciti) del lavoro.

New ci restituisce un McCartney in buono stato di forma, a dispetto di tutti i pronostici. Certo, concedeteci un briciolo d'impudenza, il disco è inevitabilmente destinato all’ampio circolo dei fan.

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Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 5 voti.
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PinkMoon 6,5/10
gcicalese 7,5/10

C Commenti

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Giuseppe Ienopoli (ha votato 8 questo disco) alle 23:38 del 12 dicembre 2013 ha scritto:

... Paul non finirà mai di sorprendere!

New gira con agilità e con giusta ispirazione ... i pezzi si susseguono senza forzature, proponendo anche atmosfere dei tempi migliori ... antichi sapori per il palato di tutti e non solo per "l’ampio circolo dei fan".