A Live DaydreamNation - Sonic Youth (Ostia Antica, Teatro di Ostia Antica, 7 Luglio 2007)

Live DaydreamNation - Sonic Youth (Ostia Antica, Teatro di Ostia Antica, 7 Luglio 2007)

C’è chi non gradisce questi concerti tematici dedicati ai dischi che hanno fatto la storia del rock.

Che senso ha riproporre brani con una scaletta che già conosciamo prima che inizi l’esibizione?

In parte questo è vero. In parte assolutamente no. Sapere che dopo un certo pezzo verrà quell’altra canzone tanto amata, palpitare sulle note di apertura di un brano che ci ha fatto sognare, magari non vedere l’ora di arrivare in mezzo alla tracklist per entrare nel vivo del disco…questi show danno le loro soddisfazioni…

Concerto favoloso? Show di maniera? Vediamo…

I Sonic Youth si sono presentati nel fantastico scenario di Ostia Antica certamente in forma, eppure…

Kim Gordon per tutta la durata della riproposizione di Daydream Nation non scollerà quasi mai gli occhi dal basso, tanto che difficilmente riuscirò a scorgere il suo volto. Tra i Sonici, solo Thurston Moore, sfoggiante un paio di assurde sneakers argentate degne di un astronauta, sembra vivere il concerto come una catarsi, una liberazione. Tutto il resto dei Sonici a volte sembra poco coinvolto, distante, non certo abulico però non sprigiona una carica in grado di coinvolgerci del tutto. Certo la celebrazione di Daydream Nation non è stata tutta così, c’è stato più di un sussulto, però fa strano vedere come solo alla fine, al momento di eseguire alcuni pezzi tratti da Rather Ripped, i quattro paladini del noise riescano finalmente a sciogliersi.

Adesso Lee Ranaldo sprigiona una gioia incontenibile, soprattutto quando si avvicina al pubblico con un sorriso immenso, imbracciando la chitarra come un trofeo. Kim comincia a piroettare come una fanciulla tossicomane in preda ad un delirio.Thurston crede di essere un chitarrista metal. La gente sotto il palco poga come fosse l’ultimo pogo della vita.

I brani dell’ultima fatica dei Sonici sono eseguiti in maniera impeccabile, vibranti di una passione che, accidenti, è in parte mancata durante la riproposizione del capolavoro del 1988. Comunque non ci si può dimenticare di una selvaggia ‘Cross The Breeze o delle chitarre sgargianti e agli intrecci convulsi di Hey Joni, oppure della magia Sonica di Trilogy.

Ma evidentemente i Sonic Youth oggi sono totalmente immersi nello stato mentale di Rather Ripped, e non hanno più tanta intenzione di calarsi nei panni dei noise-rockers di Daydream Nation. Forse Kim ha finalmente conosciuto l’esatta dimensione dell’Inferno e la Death Valley è un lontano ricordo, ormai…

Non importa. Complessivamente è stato un bel concerto.

Un pezzo di storia moderna dentro un pezzo di storia antichissima.

C Commenti

C'è un commento. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

fabfabfab alle 16:15 del 10 luglio 2008 ha scritto:

Sono daccordo con la tua analisi. Sentiti a Torino, stessa impressione. Come tutti d'altra parte, si emozionano per le novità. Giustamente. Questo tour è stato creato per noi, non per loro.