A Verdena, Live a Bari

Verdena, Live a Bari

Verdena, Live @ New Demodè, Bari 5/2/2011

Premessa.

Se non vivete nella zona di Bari, se non siete mai stati prima al New Demodè, se non arrivate in zona almeno quaranta minuti prima del concerto e soprattutto se avete dimenticato a casa il navigatore, beh allora è probabile che o finirete col restare in auto ad ascoltare il cd vagando per l'interland barese oppure vi perderete più di qualche canzone che nel frattempo i vostri beniamini avranno già eseguito.

Bene, questo per dire che a causa dell'inesistente segnaletica stradale e di un paio di maldestre indicazioni dei buontemponi del posto (l'unica anima viva a piedi la potete trovare a 6-7 km dal club), il sottoscritto e i suoi compagni di sventura, si sono persi l'inizio di quel concerto che i ritrovati Verdena hanno pensato bene di inaugurare in perfetto orario (la motivazione è che il posto a breve verrà preso d'assalto dai giovanissimi vampiri che si scateneranno al ritmo della dance commerciale) .

Detto questo, l'ambiente che accoglie la band bergamasca è quello delle grandi occasioni.

L'ultima doppia monumentale fatica del trio capitanato da Alberto Ferrari ha esteso i suoi aromi indiavolati e seducenti ad una fascia di pubblico ben più vasta di quella auspicabile alla vigilia ("Wow" respira aria d'alta hit parade) con conseguenti e meritatissimi sold out un pò ovunque, che hanno "costretto" organizzazione e band a proferire il loro verbo in numerose altre località escluse dall'itinerario di partenza.

A fronte dell'ispirata e genuina prestazione offerta dai Verdena a 1000 km da casa loro, ci sentiamo quasi in imbarazzo a rilevare che due ore e mezza di concerto distribuite in 27 canzoni ci sono stati elargiti in cambio di una quantità di denaro con la quale a fatica si potrebbero mercanteggiare due pinte di Guinness (10 euro).

Il Demodè è stipato all'inverosimile e i fans, se potessero, arriverreberro ad arrampicarsi persino sulle luci stroboscopiche  che animano le normali serate discotecare del posto.

La sensazione netta, palpabile e privilegiante è quella di trovarsi di fronte a una delle ultime occasioni per vedere i Verdena all'opera in un club di piccole dimensioni, perchè la categoria è nettamente superiore al contenitore che la ospita e l'adorazione/ammirazione di chi li ascolta e di chi è rimasto fuori, hanno il sapore di un plebiscito popolare.

"Wow" è èseguito per ben due terzi e la ricezione dei nuovi pezzi è già ottima, nonostante la mole di memoria necessaria ad immagazzinare testi e musica di un doppio LP è ovviamente di gigantesche dimensioni.

"Razzi arpia inferno e fiamme", "Loniterp", "Rossella Roll over" e "Grattacielo" fanno già parte a tutti gli effetti della numerosa schiera di classici verdeniani e l'inusualità di vedere Alberto al pianoforte conferisce alle performance dei pezzi dolci e fluttuanti di "Wow" un'aura ancora più mistica e sognante di quanto non si possa già apprezzare su disco.

Le due "Sorriso in spiaggia" anche dal vivo confermano la loro sostanza melodrammatica e disincantata, mentre "Il Gulliver" gode di un'impatto vocale quasi straziante nella sua lucidità ed è probabilmente uno degli apici del concerto.

I Verdena offrono eccezionalmente anche "Viba" e "Valvonauta" i due fortunatissimi singoli che 12 anni orsono li lanciarono nella mischia dell'heavy rotation di MTV.

La chiusura è affidata all'ultimo pezzo di "Wow", "Lei disse (Un mondo del tutto differente)", fumosa e densa.

I ringraziamenti di rito -da entrambe le parti- fanno calare il sipario su un live pieno di contenuti, che si prende dei rischi (i numerosi pezzi tratti dall'ultimo album) ed offre l'immagine di una band in salute che ha dalla sua parte la freschezza dei suoi anni, un repertorio che senza cali di tensione permetterebbe una variazione sostanziale della scaletta ogni sera e soprattutto l'ambizione e la dedizione di chi vuole puntare sempre più in alto.

C Commenti

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salvatore alle 20:31 del 17 aprile 2011 ha scritto:

Eh eh Mino, ti capisco. Io sono di Bari e odio il Demodé. Vogliamo parlare del fatto che ti fanno pagare un parcheggio che in realtà non esiste? Ti fanno lasciare la macchina in mezzo ai campi e si può immaginare il casino poi per uscire... Dovevo esserci anche io, poi ho dovuto rinunciare... Vabbé sarà per la prossima!