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R Recensione

6/10

Femme Fatale

Fading Night Sounds EP

La storia dei Femme Fatale è così classica da essere incredibilmente noiosa. Per questo vi glisseremo agevolmente e andremo dritto al sodo: Fading night sounds è il primo ep di un gruppo di quattro ragazzi uniti dalla passione per l'indie-rock, dalla venerazione (giusta e doverosa) per i Velvet Underground (è necessario ricordare che Femme fatale era una canzone di Reed e soci?) e dalla volontà di seguire numi tutelari “dichiarati” come Arctic Monkeys, Nine Black Alps, Oasis, Idlewild e Interpol.

In realtà di tutto ciò c'è ben poco nella loro musica (eccetto Sunset, pezzo pienamente figlio degli Arctic Monkeys). Le atmosfere e i suoni indie “moderni” si possono sentire in Hidden histories ma già nell'opener Going nowhere fast siamo piuttosto in pieno campo punk-rock, secondo un modello ancora molto “adolescenziale” ma a suo modo puro ed energico, e in ogni caso in grado di poggiare su un cantato credibile e su un groove dinamico.

Ascoltando questi, e brani come Shed the colours, si sente nettamente d'altronde la natura “spaghettara”, giovanilistica e ingenua del loro sound. Eppure c'è un'energia di fondo e una passione che fa pensare ai Femme Fatale come a dei piccoli Verdena in potenza. Vedremo. Intanto il saltino in più per cui vale la pena dedicare queste righe a Fading night sounds sta tutto in un paio di brani davvero notevoli che potrebbero offrire un'altra direzione più interessante al gruppo: I'm surely gonna miss you mostra infatti un ottimo talento ed una notevole maturità nel districarsi tra ritmi e suoni in una maniera assolutamente inusuale per band dello Stivale. Un bel figlioccio indie-rock educato bene dai genitori post-punk e new wave. Il tutto suonato da ragazzi che probabilmente gente come Wire e Talking Heads li conosce solo di fama, se osa nominare tra i padri tutelari un gruppo sfigatissimo e insignificante come i Nine Black Alps.

Forse è solo culo. Ma in ogni caso anche la fortuna va premiata. Quando poi You're the one (i titoli sono orribili è vero, ma che ci volete fare?) tira fuori tutto lo spirito indie-pop di metà anni '80, mostrando una brillantezza ed un gusto per la sfrenata melodia degna di gente come Violent Femmes, Breeders e Green on Red non puoi purtroppo esimerti dal dare un piccolo spazio ad un gruppo di giovani che qualche potenzialità ce l'ha. Vedremo se saranno in grado di portarle a compimento.

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