R Recensione

8/10

Verdena

Il Suicidio dei Samurai

Il terzo album di un gruppo è quello che fa capire tutto. Dentro o fuori. Schifezza o capolavoro. A volte calo di tensione, altre volte leggeri miglioramenti. Dove lo facciamo rientrare Il suicidio dei samurai? Proviamo ad analizzare il disco.

Logorrea sfrutta una potente batteria e canta l’insofferenza per la routine quotidiana e forse della vita in generale. Si capisce subito che lo stampo “ottimista” à la Kurt Cobain già caratteristico dei precedenti album è rimasto interamente intatto. Luna è poi un manifesto del nichilismo più assoluto con il suo “niente conta” sputato in faccia dall’ottima voce di Alberto Ferrari. Mina è una splendida ode, davvero intensa e emozionante, con un riff di basso da brividi. Balanite ricorda più i Soundgarden. Il canto sofferto e il grande accompagnamento delle chitarre la rendono quasi epica. Phantastica segue il filone, sfrutta un testo ispirato di malessere esistenziale e lascia libero sfogo alla frustata e sempre emozionante voce di Ferrari accompagnata da un’altra splendida escursione di chitarre. Elefante è un roboante cambio di ritmo che riporta alla mente i Muse. Glamodrama è una ballata più leggera, velata di tristezza nel suo delicato inizio e che si dilata in un’ottima parte acustica prima di spegnersi lentamente. Far fisa risente di nuovo dell’influenza dei Muse e sfrutta il solito schema: voce trascinante, batteria lancinante, riff accattivante. Il risultato è garantito. 17 tir nel cortile è un incrocio tra Foo Fighters e Smashing Pumpkins e ancora una volta si resta impressionati dalla grande passione e drammaticità contenute nel pezzo. 40 secondi di niente è un titolo azzeccato per il pezzo più debole del disco. L’omonima Il suicidio dei samurai chiude il disco con un’orgiastica serie di schitarrate e deliri.

Concludiamo? Io ho ascoltato undici canzoni, tutte di ottima fattura. Lo stile sonoro è quello di un rock squisitamente grunge e la malinconia e la rabbia che trapelano dai testi non possono essere bollati come sciocchezze adolescenziali ma mostrano invece una certa maturità compositiva. Alla stessa maniera il suono è nitido, potente e sfrutta una grande base sonora. Si fatica a capire le critiche loro rivolte di fare solo “rumore”.

La realtà è che i Verdena si confermano uno dei pochi gruppi (assieme a Afterhours, Marlene Kuntz, One Dimensional Man e altri) in Italia in grado di suonare un sano rock come dio comanda. Non inventano niente per carità, però sono dei maestri a rievocare quei suoni sporchi e distorti che hanno affascinato il panorama di Seattle negli anni '90. Gli apprezzamenti ricevuti anche oltreconfine confermano il loro calibro internazionale.

Quindi alla fin fine com’è questo terzo album? Ma me lo chiedete pure? Diciamo spettacolare e non ne parliamo più.

V Voti

Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 26 voti.
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Cas 8/10
Lux 5/10
gi4ndo 9/10
MinoS. 9/10
leax 8/10
motek 8/10
Memory717 9,5/10
Guzzo 7,5/10
intro87 7,5/10

C Commenti

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Cas (ha votato 8 questo disco) alle 9:52 del 26 agosto 2007 ha scritto:

forse il loro album migliore, perfetta fusione tra i primi due lavori.

ozzy(d) (ha votato 5 questo disco) alle 20:51 del 9 ottobre 2007 ha scritto:

Pretenzioso e noioso

Lux (ha votato 5 questo disco) alle 19:20 del 20 aprile 2008 ha scritto:

"Un grande sasso", in tutti i sensi.

ThirdEye (ha votato 4 questo disco) alle 20:54 del 21 maggio 2008 ha scritto:

Mah....'Sti verdena

Brian Storm (ha votato 10 questo disco) alle 17:26 del 10 novembre 2008 ha scritto:

ok

Il miglior album a mio avviso...

pezzi bellissimi dal primo all'ultimo

81Rent alle 15:59 del 27 aprile 2009 ha scritto:

gli esperti di moda

i piu'dementi

MisterMusic alle 23:45 del 25 maggio 2009 ha scritto:

D'accordo con Brian! amo questo disco. molti ricordi legati in quelle tracce

icominto alle 15:10 del 8 gennaio 2010 ha scritto:

anche per me e' forse il loro album migliore sebbene SUGS e requiem non siano di certo da meno... Adesso grande aspettative per il prossimo!!

Liuk Pottis alle 10:55 del 16 novembre 2010 ha scritto:

Questi pazzi pazzi Verdena.

Il loro miglior disco fino ad oggi, ma lungi dall'essere un capolavoro.

Il trittico iniziale è micidiale, e da solo vale l'intero album. Peccato che poi si perda un po' e si infiacchisca.

Aspetto ancora il loro capolavoro, e conto che ce la faranno a realizzarlo. "Io credo nei Verdena!"

Dirty Frank alle 17:45 del primo marzo 2011 ha scritto:

Il capolavoro l'hanno fatto.