R Recensione

8/10

Akron-Family

Love Is Simple

Love Is Simple

Come si può riuscire ad esprimere un concetto come questo, spesso negato dai fatti che accadono durante la vita, con il solo aiuto della musica? Beh, basta chiederlo a scelta ad uno dei componenti della Akron Family (Ryan Vanderhoof, Seth Olinsky, Dana Jansenn e Miles Seaton) e vedrete che molto probabilmente troverete la risposta.

Alla base di tutto c’è sicuramente il cuore.

Si, perché la semplicità di chi prova vere grandi emozioni, trasuda da questi dipinti sonori che solo un grande cuore potrebbe aver pitturato.

Dopo il folk appena spolverato di elettronica del primo “Akron-Family”, il doppio gioco nello splitato “Akron-FamilyAngels Of Light” e l’avant freak edulcorato di “Meek Warrior”, ecco una piccola perla di primitivismo folk-free-psych, che entusiasma soprattutto per la sua enorme forza espressiva.

Riscoprire le proprie radici, la ritualità dell’atto musicale e il tribalismo che il ruolo del suono-feticcio sviscera, sono il fulcro di quest’album, che di sicuro di tutta la produzione della band, è il pezzo più pregiato.

In una girandola di tradizione e sensazioni istintuali, si va a comporre la scaletta: un inno dedicato all’amor cortese (“Love, Love, Love (Everyone)”), ritmi tribali con nuvole glitch come epilogo (“Ed is a portal”), Zappiane rimembranze insozzate di folk-rock (“I’ve Fome Friends”) ed esotismo intorpidito da sentori di pionierismo country (“Lake Song/New Ceremonial Music For Moms”).

Tutto quello che segue, come certe atmosfere vellutate e dilatate (“Pony’s O.G.”) o fanfare adibite a valvola di sfogo per eccessiva tranquillità (“Of All The Things”), sono momenti anch’essi molto piacevoli.

Un lavoro sincero e ponderato, che finalmente rende giustizia ad una band che spesso vale più di quello che riesce ad esprimere in studio di registrazione.

Ci auguriamo di risentirli presto, naturalmente con la speranza di ritrovarli di nuovo con questo stesso smalto luccicante.

V Voti

Voto degli utenti: 7,9/10 in media su 11 voti.

C Commenti

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Ivor the engine driver (ha votato 7 questo disco) alle 9:11 del 3 ottobre 2007 ha scritto:

il migliore?

Non so, li seguo dagli inizi, e sto per prendere questo ultimo lavoro. Sicuramente un buon disco, ma il mini meek warrior e lo split con gli angels of light hanno dei picchi che questo (per ora) non ha. E anche sul fatto che rendano meglio dal vivo avrei da ridire: potenzialmente sì, ma il concerto da me visto a Ravenna ad Aprile mi ha lasciato un po' perplesso. Encomiabili per trasporto, ma si perdevano in battimani da festa dell'unità che toglievano spazio alla loro musica. Quando suonavano erano strepitosi per compattezza e duttilità (la cosa che li rende una delle band + interessanti del panorama odierno), peccato si perdessero in lungaggini da chiesa pentecostale.

gerogerigegege (ha votato 8 questo disco) alle 19:56 del 3 ottobre 2007 ha scritto:

concordo Ivor, ero anch'io a Ravenna e nei lunghissimi momenti in cui quasi tutto il pubblico e la band si prodigavano in battimani e cori 'LOVE AND SPACE, LOVE AND SPACE, LOVE AND SPACE...' con la faccia raggiante, mi sembrava di essere in mezzo ad un raduno boy-scout!

Proprio per lo stesso motivo non riesco a resistere più di qualche minuto ad un concerto degli I'm from Barcelona.

Insomma, che se li infilassero nel culo quei palloncini e quelle stelle filanti!

In ogni caso, questo è un signor disco.

Ivor the engine driver (ha votato 7 questo disco) alle 8:38 del 4 ottobre 2007 ha scritto:

bel nick

beh almeno non sono l'unico ad essersi sentito un po' preso per il culo! è cmq un signor disco che acquisterò a breve. Complimenti per la scelta del nick, non se ne trovano più di gruppi con un nome che sta per "vomitodiarreaconatidivomito" e che fanno album intitolati "Campione di seghe" o "Tokyo anal dynamite"!

conte max alle 11:34 del 21 novembre 2007 ha scritto:

Lo ascolterò al più presto

Questi barbuti membri della famiglia Akron cercano le radici in maniera secondo me intelligente e originale; E' comunque musica che allarga la mente e quindi scriviamone e parliamone.

Conte Max

fabfabfab (ha votato 10 questo disco) alle 15:17 del 7 giugno 2008 ha scritto:

Rock is simple

Sono in quattro e sembrano l' orchestra di Fela Kuti (va beh, quasi, quelli erano 80!). Rock, psichedelia, pezzi lunghissimi che sembrano jam session di ubriachi, handclapping, free- jazz, folk, coretti a quattro voci che neanche i Bee Gees. Eppure il tutto ha un filo logico ed omogeneo. Questo è il quarto disco. Gruppo rock definitivo.

Roberto Maniglio (ha votato 8 questo disco) alle 1:33 del 17 giugno 2009 ha scritto:

Emotivamente mi ha colpito (positivamente) un pò di più l'album d'esordio omonimo.