Akron-Family
Love Is Simple
“Love Is Simple”
Come si può riuscire ad esprimere un concetto come questo, spesso negato dai fatti che accadono durante la vita, con il solo aiuto della musica? Beh, basta chiederlo a scelta ad uno dei componenti della Akron Family (Ryan Vanderhoof, Seth Olinsky, Dana Jansenn e Miles Seaton) e vedrete che molto probabilmente troverete la risposta.
Alla base di tutto c’è sicuramente il cuore.
Si, perché la semplicità di chi prova vere grandi emozioni, trasuda da questi dipinti sonori che solo un grande cuore potrebbe aver pitturato.
Dopo il folk appena spolverato di elettronica del primo “Akron-Family”, il doppio gioco nello splitato “Akron-Family – Angels Of Light” e l’avant freak edulcorato di “Meek Warrior”, ecco una piccola perla di primitivismo folk-free-psych, che entusiasma soprattutto per la sua enorme forza espressiva.
Riscoprire le proprie radici, la ritualità dell’atto musicale e il tribalismo che il ruolo del suono-feticcio sviscera, sono il fulcro di quest’album, che di sicuro di tutta la produzione della band, è il pezzo più pregiato.
In una girandola di tradizione e sensazioni istintuali, si va a comporre la scaletta: un inno dedicato all’amor cortese (“Love, Love, Love (Everyone)”), ritmi tribali con nuvole glitch come epilogo (“Ed is a portal”), Zappiane rimembranze insozzate di folk-rock (“I’ve Fome Friends”) ed esotismo intorpidito da sentori di pionierismo country (“Lake Song/New Ceremonial Music For Moms”).
Tutto quello che segue, come certe atmosfere vellutate e dilatate (“Pony’s O.G.”) o fanfare adibite a valvola di sfogo per eccessiva tranquillità (“Of All The Things”), sono momenti anch’essi molto piacevoli.
Un lavoro sincero e ponderato, che finalmente rende giustizia ad una band che spesso vale più di quello che riesce ad esprimere in studio di registrazione.
Ci auguriamo di risentirli presto, naturalmente con la speranza di ritrovarli di nuovo con questo stesso smalto luccicante.
Tweet