Johann Sebastian Punk
More Lovely and More Temperate
Johann Sebastian Punk è il progetto del messinese Massimiliano Raffa, e questo è il suo album di debutto.
Raffa è un tipo ambizioso, che ha purtroppo avuto la sfortuna di nascere nella provincia dellimpero. In Inghilterra uno con le sue velleità avrebbe plausibilmente già trovato spazio per registrare un disco allaltezza del proprio sogno. In Italia invece deve affidarsi ai propri mezzi, perché le classifiche della musica alternativa e le attenzioni di chi ne tira le fila sono occupate da gente che preferisce buttare quattro accordi a caso con la chitarra acustica e ragliarci sopra.
Non facciamo nomi perché non vorremmo trasformare questa recensione in una guerra (del resto a quello ci pensa già lo stesso Raffa, presentandosi con buffi proclami altisonanti), ma davvero questo album è una boccata daria fresca niente male per il povero Bel Paese. Speriamo che ora qualcuno si accorga del nostro eroe e gli metta a disposizione i mezzi che merita.Perché sì, se questi brani hanno un limite, è la produzione. Più che come un disco, suona come un bellissimo demo (sottolineo a ogni modo il bellissimo).
Difficile descriverlo, perché ogni volta che canzone sembra aver imboccato una strada lineare, eccola sgretolarsi in mille rivoli. Sembra di ascoltare un gioco di scatole cinesi, dove a ogni scatola corrisponde un diverso genere musicale. Barbers Shops inizia come una ballata barocca, poi diventa dubstep, quindi chiude in odor di rock progressivo scuola Canterbury. Vernal Equinox parte come una bossanova e termina come i Late of the Pier. Jesus Crust Baked sembra una band glam ubriaca, salvo buttare nel mezzo, del tutto a caso, il ritornello di Girls Just Want to Have Fun di Cyndi Lauper. Yes, I Miss the Ramones è un power-pop sintetico pieno di stop e ripartenze.
Ogni brano contiene una miriade di suoni bislacchi e strumenti improbabili (quanta gente si interesserà a zither e kantele in quel di Messina? Sempre che sia vero che il disco li contenga: non abbiamo possibilità di distinguerli e il bello del gioco è anche in questo). Ogni brano mette inoltre in chiaro come Raffa di musica ne abbia masticata parecchia e sappia trarne vantaggio. Capita quindi che, in mezzo alla continua ricerca dello stupore, ci siano anche momenti più dimessi e emozionanti, quando a prendere il sopravvento sono i tappeti di tastiere e il ricorrente timbro del Mellotron, per esempio, o ogni volta che spuntano quei tintinnii metallici stile ninna nanna, di cui lalbum è disseminato.
Senza farla troppo lunga, la promessa cè. Speriamo venga mantenuta.
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