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R Recensione

9/10

Everything Everything

Man Alive

Everything Everything è un quartetto di Newcastle, esaltato da NME e massacrato da Pitchfork, nel solito gioco di Yin e Yang che ben conosciamo. Il relativo album di debutto è opera meritevole di alcune riflessioni: come la maggior parte dei prodotti che si ostinano a mantenere intatta la propria riconoscibilità british, "Man Alive" offre un sound hi-tech e una serie di strutture labirintiche, che rischiano però di inficiarne la vendibilità.

Tre i titoli alternativi britannici che hanno spopolato in patria nel 2009-2010: il debutto degli XX (opera tanto scarna da aver colpito anche una critica sempre più allergica alla teatralità di derivazione brit-pop), "Sigh No More" di Mumford & Sons (praticamente una cover band di Springsteen: United Kingdom quanto potrebbe esserlo Tom Joad) e "Only Revolutions" dei Biffy Clyro (revival grunge). In un mercato che sembra quindi rigettare la propria natura e cannibalizzare suoni o attitudini in tutto e per tutto americani, sia a livello di rimandi, sia a livello produttivo (una sterile professionalità che rifiuta il lavoro d'intarsio), lo spazio per band come Everything Everything appare sempre più risicato (al momento, il disco ha compiuto a stento un'apparizione in top-20).

L'introduzione è affidata a "MY KZ, UR BF": convulsa e catchy, la si potrebbe additare sbrigativamente come "Shock The Monkey" del nuovo millennio, ma sarebbe un peccato non prestare attenzione al background strumentale (il tempo dispari, i richiami etnici resettati da reiterazioni minimaliste, la levigata chitarra che svisa raddoppiando la marimba) e agli arrangiamenti vocali (quattro linee ognuna con una propria velocità e modalità espressiva).

La band indica Steve Reich e Beyoncé fra le proprie influenze, e leggendo fra le righe si rintracciano non solo le partiture minimaliste del primo, ma anche la patina produttiva e il timbro new r&b della seconda. Il resto del sound fissa le coordinate in GB, poggiando sul math-pop tipico di band come Bloc Party e Friendly Fires, e andando più indietro sul post-rock geometrico e estatico di Long Fin Killie e Stereolab. Anche la voce di Jonathan Higgs è al crocevia fra quella di Luke Sutherland dei Long Fin Killie e quella di Kele dei Bloc Party, due neri dal timbro bianco che Jonathan, bianco per davvero, rischia di superare di slancio quanto a suggestioni black.

I detrattori accusano "Man Alive" di accumulare troppe influenze, rimanendo stordito al crocevia di mille direzioni senza risolvere nulla, ma a ben vedere le fonti sono in numero finito e facilmente delimitabili: quello della band è in sostanza un coacervo indie-pop che include toni soul e strutture spigolose-circolari (minimalismo, post-rock, eccetera). Sono impianti per certi versi antitetici, ma inglobati seguendo meccaniche precise (e volendo, inedite), lungi dall'affastellamento casuale. Riguardo al retrogusto progressive: essendo i Long Fin Killie ben piantati in quell'universo, non si può pretendere che la band che ne prosegue il discorso non ne risenta, volontariamente o meno.

Il vero tratto distintivo è rappresentato dalla qualità camaleontica delle strutture. "Qwerty Finger" muta da post-punk tirato a celestiale paesaggio di synth ronzanti e organo a canne, le fondamenta di "Suffragette Suffragette" (un reticolo di terzine per chitarra-e-basso all'unisono) sono continuamente scosse da martellamenti tellurici, "Two For Nero" procede per metà della durata come canone per voce e clavicembalo salvo sfaldarsi/reinventarsi in corale tinto di soffici batterismi jazz, la marcetta freak e apparentemente sbilenca di "Photoshop Handsome" avrebbe potuto essere inascoltabile e invece, con imbarazzante disinvoltura, sfoggia un ritornello da cantare in coro.

"Final Form" poggia su una morbida linea chitarristica reiterata, che porta la struttura in accumulo, fino all'elevazione del refrain, con il synth-organo che danza fra i due canali e la voce che sale verso il paradiso. E' uno dei brani più originali del disco e rende una volta per tutte evidente la cifra Everything Everything.

Alex Robertshaw è un chitarrista inafferrabile: predilige fraseggi puliti, con richiami tanto Yahn Leker quanto al cerebralismo distorto di Robert Fripp ("Qwerty Finger", "Photoshop Handsome" dai 2'37'' in poi, gli schizzi atonali di "Come Alive Diana" a 2'00''), ma è anche capace di piazzare un meccanismo a incastro come quello di "Final Form". Niente power chords, niente rifferama (anche quando pesta sul distorsore, come nel chorus di "Suffragette Suffragette", riesce a costruire un groove math tutto giocato su progressioni inusuali), mentre emergono parvenze jingle-jangle profumate di Africa (suggestione etnica che riporta di nuovo ai Long Fin Killie). Un suono piuttosto compresso (come si evince dagli accordi pungenti di "Schoolin'"), in pratica una seconda voce solista nell'economia dell'ensemble.

Anche gli altri strumentisti mostrano un approccio niente affatto scontato: le linee di batteria di Michael Spearman, di formazione jazzistica, suonano spesso sghembe (il loop guida della ballata "NASA Is On Your Side" è la mutazione in senso schizoide delle sincopi swingbeat), mostrandosi abili nel gestire con nonchalance tempi dispari piuttosto complessi (la trionfale "Weights"); il basso assimila ombre distantissime (i passi dub di "NASA", il funk ruffiano di "MY KZ, UR BF”); le tastiere fungono da collante armonico - compito che non può svolgere la chitarra, troppo presa dalle sue evoluzioni - e rivestono quindi un ruolo imprescindibile, anche da punto di vista timbrico (la capacità di richiamare tanto il brusio di un Farfisa quanto la solennità di un organo o la delicatezza setosa di suoni ottenibili forse soltanto con un synth Nord Lead). Quest'aspetto si svela in particolar modo nella soffice "Tin (The Manhole)": il puntellare di marimba è la tinta pastello in un disegno di voci angeliche che si avviluppano e si dissolvono, tutto è gioco di eco e tastiere, indie-soul bianco per camerette dell'era spaziale.

C Commenti

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hiperwlt (ha votato 8 questo disco) alle 0:53 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

la cosa che più mi ha colpito di "man alive" è che, nonostante il sovradosaggio di atmosfere, di suoni iperattivi, nonostante il suo andamento convulso e imprevedibile, riesce sempre a tirare fuori linee melodiche e slanci epici perfetti. l'estro creativo, la capacità di rendere pieno ma poco controllabile il suono, attraverso sviluppi inattesi (anche nei momenti in cui rallenta, vedere la ritmica e il crescendo di "nasa is on your side")e tramite contorsioni vocali in perenne falsetto e incisive come poche, donano al disco quel senso di compiutezza che si percepisce solo nei "grandi" album (questo è il mio parere). mi piace "come alive diana", soprattutto nel finale tutto radiohead (jazzato, come in "life in a glasshouse"); trovo fantastica "weights" e le avvisaglie elettroniche che preannunciano la potente deflagrazione finale ; geniale inoltre la "my kz, ur bf", soprattutto per "capacità" pop, in cui viene sfoggiata una gustosa e non banale ritmica reiterata (in levare); il giro di "suffragette suffragette", senza parole, anche nel finale; "leave the engine room" che, sull'efficace e minimale elettronica (scomposta solo da un breve frangente di crescendo "tribale"), la voce di Higgs diventa l'assoluta protagonista...vabbè si è capito: il disco ha fatto centro a mio parere. 8 1/2. bravi Matteo e Filippo, recensione molto dettagliata.

crisas (ha votato 4 questo disco) alle 2:39 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

Disco veramente mediocre, vi esaltate con poco vedo.

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 10:03 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

Wow, il quarto 9 dell'anno! Ma questi chi sono?

Piano un attimo...Bene, dopo aver piluccato vari brani sul tubo la decisione è presa: ci si procura

il cd, sembra interessante (più di Toro y moi ad esempio), non mediocre.

hiperwlt (ha votato 8 questo disco) alle 10:19 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

grande rebby!

ps: sorry, Federico: complimenti a te!

Lezabeth Scott (ha votato 8 questo disco) alle 13:31 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

Crisas bello

Se mi butti lì una frase del genere, allora mi sa che non conosci Losi e Romagnoli. Oppure sei un appuntato di Scaruffi e t'interessa solo quel piffero di voto. Io lo ghigliottinerei il voto. Sono curiosa vedere su quali altro specchio vi arrampicarete, dopo.

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 16:33 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

In effetti Lezabeth i voti vogliono dire tutto e niente. Sia io sia Matteo avremmo messo 5 stelle, ma già sospettavamo che sarebbero nate polemiche così, figuriamoci col punteggio pieno. I voti purtroppo sono un po' la malattia dei siti pop-rock, e finché sarà così non potremo stupirci se questo universo viene considerato ai margini del mondo della cultura. Si è mai visto qualcuno dare un voto a Michelangelo Buonarroti o Le Corbusier? Ci sarà pure un motivo!

Quanto all'entusiasmarci per poco, Crisas, la recensione è stata scritta appositamente per dimostrare che a nostro avviso questo album non è "poco": se hai qualcosa da ridire su quanto scritto ben venga, rimestare sul voto invece non so a quanto possa servire...

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 16:46 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

Però, da quel che si legge, Crisas non mi pare che

Crisas abbia rimestato sul voto.

loson, autore, alle 18:53 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

C'è grossa crisas, REBBY. Ecco perchè dobbiamo seguire la parola di Quelo. XD Riguardo all'entusiasmo: io e il mio esimio collega ci esaltiamo quando riteniamo sussistano i presupposti per una corretta e salutare esaltazione. In media dalle due alle cinque/sei esaltazioni annuali, non di più (fatte salve eventuali divergenze di vedute), e sempre lontano dai pasti. Per il resto, quoto quanto già scritto da Federico riguardo la "questione voto" e ringrazio coloro che hanno apprezzato il nostro scritto. Saluti e baci.

mew (ha votato 10 questo disco) alle 2:54 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Che album!!!!!!

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 19:15 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

Ma fai bene ad entusiasmarti Los, senza entusiasmo

non c'è gusto!eheh Sulla "questione voto" sei d'accordo che questo album valga il David o che

quelo ne abbia parlato o che è una malattia o che

si può dare dal 1 al 10? XD

loson, autore, alle 19:57 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

RE: sei d'accordo che questo album valga il David o che quelo ne abbia parlato o che è una malattia o che si può dare dal 1 al 10? XD

La seconda che hai detto. XDDD No vabbè, il ghigliottinamento proposto da Lezabeth forse è un tantino eccessivo, ma come lei anch'io preferirei si spostasse l'attenzione dal voto al contenuto della recensione (e soprattutto del disco!). Quella del voto sta diventando una malattia perchè invece di porsi quale strumento integrativo, il numerino arriva ad assorbire - e azzerare - ogni discussione, ogni riflessione. Non si parla di dischi, li si vota. Così si perde di vista quello che conta davvero: l'educazione all'ascolto, la gioia della scoperta e dell'assimilazione graduale, il rispetto per la musica. Personalmente non sono per l'abolizione del voto, ma per un ridimensionamento del suo potere attrattivo.

ozzy(d) alle 7:37 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Ammazza oh Lezabeth, la Santanché vista l'altro giorno da Santoro a difendere i prodi Feltri e Sallusti ti fa una pippa ghghgh. bella la rece, soprattutto l'inconfondibile introduzione, il disco mai sentito eheheh

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 8:26 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

REF. Loson 79

Beh, messa così la questione, non resta che inchinarmi, anche se a Crisas abbiam fatto un

processo alle intenzioni (magari beccandoci eh e

poi chi tace acconsente) perchè di voto proprio

non ha parlato (ma quel vi esaltate con poco mi è

parso subito arrogante).

Utente non più registrato alle 11:59 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Io son d'accordo con Pitchfork in questo caso. I ragazzi mi stanno anche simpatici ma basta. Basta. Non bastavano i Late of the Pier per scaldare gli animi? I Klaxons, i Delphic? Non dovremmo averne abbastanza? Evidentemente no. Mah...

loson, autore, alle 12:05 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Ormai è chiaro, Maximalist: sei Rockwell sotto copertura. XD

Utente non più registrato alle 12:46 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

Oh madunnina! Dopo Tiziano Ferro tocca a me fare outing? Si, sono Rockwell. Però cmq non farci l'abitudine alla mia presenza, conoscendo la mia incostanza potrei mandare di nuovo tutto a puttane da un giorno all'altro. Intanto mi godo i miei 38.3 °C.

loson, autore, alle 13:01 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: Si, sono Rockwell

Ah-ah! Tranquilla, qua si va e viene in tutta scioltezza. Mi spiace per la febbre. Forse è per quello che il disco ti ha fatto orrore: ascoltalo a guarigione avvenuta, magari cambi idea...ghghgh. ;D

Utente non più registrato alle 13:31 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: Si, Luke io sono il cugino del vicino di casa di tuo zio

Il disco ho avuto il dis-piacere di ascoltarlo quando ero in perfetta forma, forse, al contrario, il mio stato febbrile può consentirmi di rivalutarlo chissà , ma non faccio molto affidamento su me stessa. Cmq, passiamo oltre.

synth_charmer alle 13:35 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: Si, sono Rockwell

mmazza, loson e REBBY fisionomisti chirurgici! bentornata rockwell

Lezabeth Scott (ha votato 8 questo disco) alle 12:09 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

santanchè

Mi avevano offesa in molti modi. Questo in effetti mi mancava, thanks.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 13:02 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Cazzo, se il buon Matteo mi butta un 9 così motivato e deciso (che voleva pure essere un 10), non posso far altro che dargli qualche ascolto; oddio, i pezzi sul Tubo m'hanno un po' rincoglionito, ma vabbè XD

loson, autore, alle 13:18 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

X Filippo: in effetti i pezzi caricati dal tubo, per quanto fortemente rappresentativi, non esauriscono certo la gamma di sfumature che questo capolavoro sfoggia con rara nonchalance. Probabilmente è il mio disco dell'anno, a pari merito con la Janelle e un gradino sopra i These New Puritans. Preciso però che i meriti per quello che definisci "un 9 così motivato e deciso" sono da attribuirsi tanto a me quanto a Federico.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 13:30 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

I miei complimenti per la bella recensione vanno anche a Federico, ci mancherebbe Mi riferivo al fatto che siccome abbiamo gusti piuttosto simili, un tuo 9 non poteva passarmi inosservato.

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 14:32 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Sempre piacevole leggerti(vi). )

loson, autore, alle 15:35 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: Sempre piacevole leggerti(vi). )

Grazie, cara. Marò, non ci messaggiamo da una vita, tutto bene? (Scusate per l'uso privato di sdm, ora torniamo pure in topic a massacrare questa ennesima math-pop-something, ahahah... Paul, questa non te la perdono!!! ;DDDDDD)

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 14:33 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Ah, bentornata anche a Rockwell, ci sei mancata!

Utente non più registrato alle 14:36 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Grazie a tutti per i bentornata, basta con queste gentilezze che la tachipirina non basta sennò, mi ci vorrà la morfina !

Lezabeth Scott (ha votato 8 questo disco) alle 14:46 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Ciao, rockie, bentornata. :*

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 15:00 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

è tornata rockwell? non ci posso creeeeedere! la cosa strana è che sono d'accorod con lei! nessuno se ne abbia a male, ma davvero non se ne puo piu di sto circo pop-math-something, boh! la voce è irritante come poche! interessante qualche passaggio strumentale. scusatemi ancora non riesco ad andare oltre il 5/10 ))

loson, autore, alle 15:24 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

No no, non ti scuso.

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 15:41 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

daje lo sapevo....la prox te la voto 5 stelle...chi è...è, anche marcella bella! )) pace? no mi dispiace xche il vostro scritto è molto comptente ecc!! il disco proprio.....sarà che io odio anche i mew i late of the pier, è proprio un filone odioso! ))

loson, autore, alle 15:48 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

"daje lo sapevo....la prox te la voto 5 stelle...chi è...è, anche marcella bella! ))" ---> Bravo, così mi piaci, ghghgh. ;D Gustosissimi scherzi a parte, secondo me tutte le band che hai citato fanno un po' storia a sè, non ci vedo alcun filone comune. E ovviamente si tratta di band grandiose, ma anche su questo abbiamo opinioni divergenti. Vabbè, c'est la vie!

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 15:43 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Very strange! Normally Doc like Wolf eheh

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 17:18 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Prime cose buone: "MY KZ, UR BF", "Leave the Engine Room" e "Final Form". Per certi versi, soprattutto l'alternanza di isterismi e riposo vocale, mi ricordano molto i Wild Beast e, se si aggiungono qualche base soft-electro, i Radiohead. Per il momento mi piacciono.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 17:51 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Finito di ascoltare per intero. Alle buone tracce si aggiungono "Suffragette Suffragette" e "NASA Is on Your Side". Il resto, ahimè, un tantino monotono. Dopo qualche altro ascolto, ripasso per il votino e il giudizio (universale).

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 17:54 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

Ma prima, un'onesta considerazione: "MY KZ, UR BF" è 'na bella droghetta XD

loson, autore, alle 21:08 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

Ma come si fà a trarre conclusioni su un disco come questo dopo un solo ascolto? Allora quello che ho scritto più giù circa l'educazione all'ascolto e l'assorbimento graduale sono state davvero parole al vento...

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 22:45 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: Ma come si fà a trarre conclusioni su un disco come questo dopo un solo ascolto? Allora quello che ho scritto più giù circa l'educazione all'ascolto e l'assorbimento graduale sono state davvero parole al vento...

Ma scusa Matte', di quali conclusioni parli? Ho solo trascritto quelle che erano state le mie prime impressioni (chiamale pure "di pancia"). Non gli ho mica dato un 5 nudo... tra l'altro ho pure detto che sarei ripassato per un giudizio più approfondito dopo altri ascolti! Non mi dirai che t'ha ferito quel "monotono"? O.o

loson, autore, alle 22:53 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: Ma come si fà a trarre conclusioni su un disco come questo dopo un solo ascolto? Allora quello che ho scritto più giù circa l'educazione all'ascolto e l'assorbimento graduale sono state davvero parole al vento...

Se sono state soltanto impressioni, allora ok. Leggendoti sembrava avessi già in mano la chiave per aprire il forziere, come se ti fossi già fatto una precisa idea del disco e gli ascolti successivi servissero esclusivamente in funzione di "assestamento", per consolidare un'opinione già formata. Se ho frainteso, mi scuso.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 23:03 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: Ma come si fà a trarre conclusioni su un disco come questo dopo un solo ascolto? Allora quello che ho scritto più giù circa l'educazione all'ascolto e l'assorbimento graduale sono state davvero parole al vento...

Figurati, quali scuse Più che altro, riconosco di avere una strana forma di commento "a puntate", una sorta di post-it(tazione) convulsiva, stile diario di bordo...

target alle 21:14 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Mastro Loson, io ho appena ascoltato i primi due pezzi, ma non ti dirò niente! Ti chiedo, però: gente come Mew e Wild Beasts (quelli di Limbo, Panto) non c'entra davvero nulla?

loson, autore, alle 21:57 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Mastro? Ahahah, ma dove? Sì, in certe sfumature del disco ho percepito affinità con l'accartocciarsi asimmetrico dei Wild Beasts, anche se i riferimenti principali degli EE sono altri. I Mew li vedo molto più favolistici e dichiaratamente prog, sinceramente. Opionione mia, ovvio. Se Federico ci sta monitorando può dire la sua in merito...

loson, autore, alle 22:01 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Ahahah, ma parchè fra i collegamenti sono improvvisamente sbucati i Mew e i Wild Beasts? C'erano anche prima? E dove sono finiti i Bloc Party? Misteri... XD

target alle 22:12 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

No no i Bloc Party mo' tornano: è che mi sta riuscendo difficile eliminare Sufjan, che chissà perché spunta fuori in continuazione! O c'entra qualcosa davvero con gli EE? Ti voglio bene, los! )

loson, autore, alle 22:20 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

"è che mi sta riuscendo difficile eliminare Sufjan, che chissà perché spunta fuori in continuazione! O c'entra qualcosa davvero con gli EE?" ---> Ammazza 'sto prezzemolone de Sufjan, sempre fra li cojoni! ;D No, per fortuna non c'entra nulla. E sì, ti voglio bene anch'io.

target alle 22:24 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Eheh, e rieccolo! Niente, se metto i Bloc Party spunta anche lo Stevensuccio! )) Dai, guarda al lato positivo: magari ascolteranno il disco anche tutti i Sufjianini lì fuori... son tanti, eh!

salvatore alle 22:29 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Io infatti (che sono uno sufjanino doc) ho visto Sufjan e subito me lo sono procurato. Ora mi dite che non c'entra nulla. Ma insomma siete dei mattacchioni!!!!

La copertina con la volpe però forse è la più bella di quest'anno. Domani, impegni permettendo, lo ascolto. Sono curioso...

Sor90 (ha votato 7 questo disco) alle 22:42 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Ho ascoltato solo i video nel player qui sopra e la mia reazione è stata questa: o____O Ma cos'è? Non ci si capisce niente! Esprimo solo due considerazioni: l'inizio di MY KZ, UR BF mi ha ricordato un pò i Mew (visto che se ne parlava) e che le influenze soul (per quanto io non ne capisca niente) si sentono eccome nell'uso della voce. Questi me li cerco, che è un periodo che non trovo niente che mi incuriosisca ...

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 23:03 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Sì Matthew, sto monitorando, ma visto che sono cattivo ci penso due volte prima di rispondere. Questo è il commento meno antipatico che sono riuscito a formulare

Sufjan Stevens? Un cantautore ultra-americano barocco, cristianofilo e pitchforkiano, cosa ci azzecca con una band pop inglese con riferimenti a tutto tranne a ciò cui guarda Stevens? L'unico elemento in comune è che sono entrambi fan di Steve Reich, mi pare un po' poco.

Se non bastassero già Late of the Pier, Delphic e Klaxons? Evidentemente no. Solo perché fra questi dischi c'è un sentore comune non significa che siano uguali: ognuno esplora una sua direzione.

Qualcuno se la sentirebbe di dire che i Genesis rendono superflui gli Yes, Bowie i Roxy Music, o i Suicide i Tuxedomoon? Finché la musica proposta è bella (e perché sia bella - almeno per me e Loson - è ampiamente spiegato nella recensione) perché mai dovrebbero cessare le pubblicazioni?

Il problema è un altro, ossia che la critica (e grosso del pubblico indie-snob) oggi guarda in cagnesco qualsiasi cosa partorita dal Regno Unito e che suoni spudoratamente british: ogni volta parte il solito mantra. "Eh ma è una next big thing", "eh ma vogliono solo fare soldi", "eh ma non hanno talento", poi poco importa se nei loro dischi ci sono MOLTE più invenzioni e belle canzoni che in quelle dei sopravvalutati Arcade Fire o dei piattissimi National, perché quelli sono americani e quindi fanno "musica profonda" e "non sono spudoratamente commerciali". Fanno musica per la gloria, perché loro "sì che sono veri artisti", "non gli interessa vendere a ogni costo". E io sono la regina Elisabetta.

In quanto tale, ho quindi deciso di difendere le band più creative del Regno Unito da questa ondata di pregiudizi che a mio avviso ha ampiamente rotto il [beeeeep]. Questo è quanto, e mi scuso per l'eventuale acido.

salvatore alle 23:36 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

Stevens, cantautore pitchforkiano. Arcade fire, sopravvalutati e piatti. Secondo me anche questo è pregiudizio. Al contrario, ma sempre pregiudizio...

Stevens e gli Arcade Fire sono due tra le realtà più interessanti e coinvolgenti degli ultimi anni e questo non ha nulla a che fare col fatto che siano americani e che vengano elogiati da pitchfork. Hanno fatto e continuano a fare grandi album stracolmi di grandi canzoni. Che poi vengano idolatrati da Bono o dal Papa, chissenefrega!!!

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 23:42 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

pregiudizio?

parli a un fan dei Deerhunter, band pitchforkiana per antonomasia. Arcade Fire per me vanno bene se non si è mai sentito un disco di Bowie, Echo and the Bunnymen o Pulp: io li ho sentiti e ho poca voglia di ascoltarmi questi cloni che l'unica cosa che hanno aggiunto alla ricetta è quella stucchevole coralità in modalità "stamo tuttinsieme e volemmosetantobbene". Comunque sapevo che non avrei dovuto fare nomi, ora vi attaccherete a quelli senza seguire un minimo del discorso fatto. Mi tiro indietro, tanto difendere le next big thing in un sito/forum a frequentazione indie è una causa persa. Lascio la palla a Matteo, è sicuramente più diplomatico di me e saprà difendere gli EE senza causare incidenti

salvatore alle 0:03 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

RE: pregiudizio?

Riguardo al ps. puoi anche togliere dal mio commento l'aggettivo piatto e il senso del discorso resta lo stesso.

Comunque FeR non c'è bisogno di essere diplomatici - non è il politicamente corretto ciò che mi interessa -, basta evitare tutta una terminologia che ristagna nel luogo comune (pitchfork, next big thing, sopravvalutato, snoberia indie ecc.). Per me queste sottocategorie non esistono e comunque io non mi sono attaccato ai nomi, ma proprio al senso del tuo discorso. Comunque se non ti va di parlarne non c'è problema. Ascoltiamoci tranquillamente i nostri Deerhunter visto che anche io ne sono un fan.

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 23:44 del 13 ottobre 2010 ha scritto:

P.S. attenzione a leggere però: avevo scritto "i sopravvalutati Arcade Fire e i piatti National", non "i sopravvalutati e piatti Arcade Fire" I primi, per quanto poco originali e stucchevoli, alcune canzoni che mi piacciono le hanno, i National proprio no.

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 0:15 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Everything Everything a parte, una precisazione: quella che mi contesti è una terminologia niente affatto pretestuosa. Esiste perché nel rock esistono i trend. E' una terminologia con cui si deve fare i conti per una corretta inquadratura contestuale, sociale, di marketing, di comprensione dei target, e via dicendo. Non mi piacciono risposte come "tutto ciò non c'entra con l'arte": sono un convinto oppositore di chi afferma che l'arte sia un concetto isolato da quello di pubblico. Io li vivo come due vasi comunicanti e visto che certi fenomeni di fatto si verificano, uso i mezzi che ho per inquadrarli. Oltre all'osservazione e all'analisi, fra questi mezzi rientra anche una terminlogia che si è cristallizzata nel tempo, piaccia o meno. Che poi tutto questo a livello emotivo mi sia indifferente è un altro conto (puoi ben leggere la mia recensione su Ariel Pink, lanciato in pompa magna proprio da Pitchfork): però oltre a emozionarmi mi piace anche capire cosa succede intorno a me. E fra le varie cose, succede è che le next big thing vengano liquidate troppo spesso con una superficialità che a me risulta fastidiosa, tutto qui.

salvatore alle 0:43 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Capisco quello che vuoi dire a proposito del fatto che necessariamente dobbiamo fare i conti con questa terminologia, ma magari potremmo non rimanerne schiavi. Quello che voglio dirti io dal primo messaggio è che se a un ascolatore per caso non dovesse piacere questo album e invece dovesse amare alla follia l'ultimo degli arcade fire, non necessariamente lo fa perchè Pitchfork glielo consiglia o perchè americano fa più figo di inglese o per partecipare all'annientamente delle next big things. Magari, semplicemente, crede che tizio sia meglio di caio senza tutte queste elucubrazioni. Tu stesso nel primo messaggio hai detto che ti sei rotto il (biiiiiip) per tutti questi pregiudizi. Ecco, volevo solo dirti che non siamo una massa di pecore e se ci piace o meno un album non si tratta di pregiudizio ma di gusto personale e di cultura musicale.

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 8:11 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Salvatore, sei troppo fiducioso e positivista per i miei standard Il fatto di non essere una pecora può valere per te, o per un altro, ma è sempre necessario isolare il caso. Spostandoci sui grandi numeri, se si sorvola superficialmente il rock inglese e si plaude per principio quello americano, è perché la MASSA, per definizione, è composta da una maggioranza di persone ignoranti e trendaiole (il pensiero comune non l'ho inventato io, e neanche il fatto che tenda a soffocare quello individuale). Rockwell, la tua teoria mi sembra faccia acqua da tutte le parti: 1) per innovare è necessario manipolare il preesistente, non si inventa qualcosa dal nulla, e per manipolare il preesistente occorre "citarlo"; 2) dici che Klaxons/Delphic e compagnia non venderebbero più perché la loro formula è vecchia, ma poi dici che Grizzly Bear/Arcade Fire e compagnia vengono promossi perché sono gruppi alla vecchia maniera (dunque da un lato l'essere vecchi comporta una condanna, dall'altro una premiazione?); 3) dici che Klaxons/Delphic e compagnia hanno una formula vecchia di dieci anni ma io dieci anni fa c'ero e ti dico che di questa musica non c'era traccia; 4) dici che Klaxons/Delphic e compagnia non vendono più manco in GB perché il pubblico non è più disposto a accettare una formula vecchia: eppure in quella stessa GB trionfano Mumford & Sons (folk col banjotto) e Biffy Clyro (GRUNGE!), con formule ben più stantie dei semplici dieci anni che addossi a Klaxons/Delphic, quindi è evidente che il problema non sia il fattore novità; 4-BIS) benché suonino più americani che inglesi, anche Mumford & Sons e XX sono next big things: se il pubblico fosse diventato così abile a sgamarle, non avrebbero dovuto attecchire; 5) tutte le next big things vengono dall'underground, diverse si faticano (i Franz Ferdinand quasi dieci anni) prima di riuscire a emergere: questa io la chiamo gavetta. E' vero: a alcuni succede di diventare famoso in pochi mesi, ma ti giuro, pur mettendoci tutto l'impegno di cui sono capace, non riesco a comprendere perché ciò debba essere un male. Avviene sin dai Sex Pistols, sono stati loro la prima next big thing; 6) avviene anche con le band americane: gli Arcade Fire si sono ritrovati famosi di botto dopo il votone a "Funeral" da parte di Pitchfork, prima chi se li filava? In quel caso però la fama improvvisa va bene, perché la band "è sincera", "non è costruita a tavolino"; 7) rendiamoci conto di quanto siano inconsistenti e pretestuosi i concetti di "artificioso" (l'arte è artificiosa sin dal nome) e "costruito a tavolino": alcune fra le cose più belle nella storia della musica, dalla Motown ai girl groups passando per i Carpenters, gli Walker Brothers e le produzioni di Burt Bacharach, erano costruite a tavolino; col tuo ragionamento i generi musicali non dovrebbero esistere, perché per ognuno potrebbe teoricamente bastare il capostipite e tutto il resto non sarebbe che divagazione: io che amo esplorare la musica e leggerne i mille risvolti, trovo questo concetto aberrante, e basta immergersi un poco nella materia e nell'immaginario per capire l'abissale distanza che separa Gary Numan dai Kraftwerk, e questi da John Foxx, e Foxx dai Depeche Mode, e via dicendo (il gioco funziona con qualsiasi altro nome).

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 8:15 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

chiedo scusa per "si faticano" e altri eventuali svarioni

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 10:57 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Bene Federico, a te stanno sulle palle che le così

dette next big thing albioniche vengano per principio troppo spesso liquidate con superficialità. In quel "calderone", in cui vengono incasellate band anche molto diverse tra loro, accomunate spesso solo dal fatto di essere una band di esordienti british, c'è di tutto ed è

una categoria, che appunto, può essere solo sinonimo di emergente band britannica, senza avere

necessariamente il senso di un comune sentire (come, del resto, testimoniano queste band se intervistate). A me personalmente alcune piacciono

molto, altre no, con tanto mezzano per me godibile. Aggiungo, visto che sei nuovo qui, una

stupidaggine: dovessi scegliere in musica tra

Europa ed America (ma perchè poi?) sarebbe Europa.

Ora molti di noi, che frequentano con assiduità

questo sito, me compreso, siamo un pochino

presuntuosi, in quanto musicofili appassionati

siamo convinti di selezionare il "meglio" di ciò che conosciamo, quindi non ne faccio una colpa.

Detto questo, la tua affermazione che SdM sia un

sito a frequentazione indie e che sia una causa persa difendere le giovani band britanniche è errata. A parte il fatto che indie (termine che vuol dire ormai quasi nulla) è un calderone ancor più omnicomprensivo, ma in questo forum sono rappresentate davvero tante posizioni, quasi quante i commentatori abituali. Ti basterebbe dare

un'occhiata alla prima pagina della classifica 2008 per vedere come sono stati trattati qui i

Late of the pier e come sia sbagliata la tua affermazione! Io ti conosco ovviamente ancora poco, ma ho l'impressione (confutabilissima quindi) che ti stai facendo paladino di una "battaglia" speculare: attacchi il "nemico" con argomenti che possono essere usati anche commentando i tuoi giudizi. "Gli Arcade fire vanno bene se non si è mai sentito un disco di Bowie, Echo and the bunnymen o Pulp: io li ho sentiti e ho poca voglia di ascoltarmi questi cloni (O-O) che l'unica cosa che hanno aggiunto alla ricetta è quella stucchevole coralità in modalità stammo tuttinsieme e olemosetantobene"." A me sembra un modo di liquidare" gli Arcade fire "con una superficialità che a me risulta fastidiosa". "I voti sono una malattia dei siti musicali?". Ti da magari fastidio l'1 di Maxwell su un disco che ami? Ad un altro magari da fastidio il tuo 1 all'ultimo National, oltretutto senza commento. C'è diversità di opinioni in questo sito/forum! Riferiamoci ai singoli dischi, senza dover necessariamente creare "guerre di religione" o divisioni del mondo tra pecore e lupi (o volpi eheh). Senza rancore e con la speranza di diventare amici. Venendo a questo disco a me sembra, avendo dato un'occhiata in giro, che non sia poi così trattato male. Le mie aspettative sono buone, aspetto di avere il CD e di ascoltarlo a modo e poi dirò la mia, senza timore alcuno.

salvatore alle 12:13 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Oh mamma, quanto avete scritto.. Ci sarebbero innumerevoli considerazioni da fare e spero di trovare il tempo e la volontà

In due parole. Fer, ti ringrazio per il fiducioso e positivista, ma purtroppo non corrisponde a realtà. Sei il primo che me lo dice. Il mio è piuttosto uno scetticismo disincantato travestito da ottimismo. E comunque sì, temo che il nostro concetto di arte sia diverso. Max, la letteratura, specie quella europea (e lo dico con dispiacere, perchè detto così in modo superficiale e banalizzante, se dovessi scegliere tra Europa e America, anche io sceglierei Europa) è indietro di OLTRE 20 anni rispetto alle altre arti. E comunque riguardo al successo di certe band non credo sia un problema di vecchia e nuova maniera, ma di qualità della proposta musicale, perchè, d'accordo, pitchfork influenza, ma poi noi compriamo un disco se ci piace e non se ha preso un 9.2. (in questo sì, sono ottimista).

REBBY, a grandi linee, sono d'accordo su tutto ciò che hai scritto

Utente non più registrato alle 13:34 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

x Federico

Federico già in passato mi hai dato ampia dimostrazione di essere un interlocutore poco magnanimo. Quindi affronto la discussione con te con animo sfiduciato e con l'intenzione di non voler cavare da questa null'altro che reciproca indifferenza. Per prima cosa oltre a "valore oggettivo" anche la parola "massa" mi fa ampiamente sorridere, pare che non siamo in grado di svezzarci da certi dogmi marxisti e da altrettanti refusi di psicologia motivazionale degli anni '50 perchè, diciamocelo, il concetto di massa è troppo comodo benchè desueto. Detto questo la mia non è una teoria bensì una opinione, quindi ti stronco sul nascere ogni tentativo di confutazione perchè essa si basa su principi soggettivi che non hanno alcuna intenzione di ergersi a dogma, quindi quei punti puoi benissimo conservarli e usarli come fac simile per qualche altro interlocutore con velleità da filosofo, questo non è il mio caso. Era chiaro da ciò che ho scritto che la mia non fosse una teoria ma una opinione, il continuo richiamo alle forme soggettive era palese ("mi sembra", "mi pare", "io") ma as usual hai dribblato il senso e hai preferito trasformare l'opinione in teoria per tuo comodo. Però, si dai, mi voglio anche io divertire, facciamo finta che la mia fosse una teoria:

1) La manipolazione implica la rielaborazione. Non siamo in epoca dadaista per cui basta mettere i baffi alla gioconda per mettere in discussione il sistema dell'arte. Quel gesto aveva un senso negli anni '30 ma ora diviene di per sè stesso una citazione. La forma del patchwork non è una innovazione (capirai, strabusato nell'arte contemporanea di questi anni), gioca sull'analogia, sulle corrispondenze ma per avere senso in quanto collage non può rielaborare dall'interno i pezzetti che prende come esempio, può farlo solo dall'esterno, nel complesso, generando qualcosa di diverso e magari anche di originale ma che comunque deve palesare quei riferimenti. Non si prende un discorso e si cerca di condurlo verso una direzione "post", se ne prendono diversi e si tenta di creare una coerenza tra di loro e facendo questo "si normalizzano". E questa per me non è innovazione.

2) Il paragone è improprio (ti mancava la parola "improprio" eh?) perchè non entra nel merito nè dell'una e nè dell'altra considerazione. Il tentativo di livellamento da te proposto tenta di cercare una incoerenza di fondo che non sussiste. Ho parlato di "illusione" mi pare no. Entrambi gli approcci sono "vecchi", quello inglese è invecchiato ancor più precocemente però tra i due c'è una differenza: mentre il meccanismo uk dà l'impressione (che col tempo si è trasformata in convinzione) che tutto sia costruito a tavolino e il prodotto sia "usa e getta" (ma perchè inquinare? eh!) quello usa dà l'idea di un prodotto in crescita, spontaneo, di un processo che va via via formandosi a mano a mano che la discografia si aggiorna. E tra i 2 approcci il secondo lo trovo più appagante e davvero più spontaneo. Una sorta di prodotto DOP.

3) Di che anno sono i Darkness e i Franz Ferdinand? O magari gli Interpol, gli Strokes e, pace all'anima loro, i BRMC? Uh mamma, non è che i british hanno copiato l'approccio usa e getta dagli ammerigani? Nel 2001 era un trend, oggi è una moda vintage.

4) Scusami ma che c'entra? Facevo un discorso di genere io? Perchè trasli tutto sul discorso di genere? Non mi pare che i Delphic, i Klaxons e i Late facciano il medesimo genere, hanno qualche convergenza ma a valle non sono la stessa cosa, a monte sono uguali. Usano il medesimo metodo. E io del metodo "orami vecchio e bisunto" parlavo. Perchè trasli il discorso dal metodo al genere? Perchè trasli tutto dovrebbe essere la domanda!!!

5) Hai ragione, ma per me è un male, perchè non mi consente di entrare con dovuta calma nell'immaginario che il gruppo vuole propormi. Le passioni estemporanee per me rimangono tali. E sono solita dimenticarle e bestemmiare se mi compro l'album.

6) Leggi il punto 3. Io gli Arcade Fire ho cominciato a apprezzarli da Neon Bible manco a farlo apposta, il primo album è una buona prova ma tutta sta scienza non ho avuto modo di riscontrarla. Lo so che Pitchfork pompa ma preferisco un 10 sconsiderato che non un 6,5 ad ogni recensione. La faccia e il culo ce la mettono voglio dire, hai fatto lo stesso pure te con quest'album no? Apprezzo le posizioni radicali anche se contrarie alla mia opinione, basta che uno non si prende sul serio.

7) Per me la musica non è una forma d'arte e nemmeno mi pare abbia questa velleità. Non sono mai d'accordo nel prendere esempi dal passato estirpandoli dal proprio contesto, finisce che l'esempio sia strumentale alla propria opinione. E di fatti lo è, quindi faccio finta che tu non abbia scritto nulla. Pure le Spice Girls sono state fatte a tavolino, a 12 anni ci andavo pazza, sapevo che fossero a tavolino? No. I fan dei Sex Pistols sapevano che erano stati creati a tavolino? No. Però poi quando lo sai ci rimani male e ti aggrappi all'unica consolazione che hai: "si, però, facevano bella musica". Ma senza stima l'apprezzamento è monco di una parte.

Vai a lamentarti con i critici letterari. Scusami in letteratura funziona così e non mi pare che i generi letterari non esistano (e mi pare che anche Raynolds adotti il metodo della critica letteraria). Per ogni periodo e genere esistono i capostipiti e gli autori "minori", è lecito aspettarsi di voler preferire i secondi ai primi ma la distribuzione è questa. Mi spiace che tu ti "aberri" per così poco. Non so quale sia il tuo metodo di analisi, il mio è "a livelli", quindi tutta questa distanza abissale tra Newman e Kraftwerk non la vedo, nemmeno tra Foxx e Numan, Kraftwerk e DM. Certo uno ci mescia i Roxy Music, l'altro ripiglia Eno, gli altri ancora un po' Bowie ma la base è molto simile e il metodo analogo. Il risultato è che i Kraftwerk sono l'empireo, Numan è insignificante, Foxx poco più che insignificante e DM lovvo a volontà. I gruppi sono proprio come le mutande, si scelgono in base all'aderenza alla propria anatomia . Cià Federì.

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 13:38 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Quindi insomma negate che esistano concetti come il trend e il pensiero comune. Mi fa piacere, grazie anzi per avermi avvisato, così posso buttare al macero i libri di sociologia e le panzane che ci stanno scritte sopra. Temo che il mio discorso continui a non venir capito (continuate a difendervi sul singolo, che nessuno ha messo in dubbio, visto che facevo un discorso sulla pluralità), quindi evidentemente temo che il problema sia mio (e del resto immaginavo che il mio pensiero sarebbe stato recepito come un attacco, ecco perché evitavo di intervenire). Mi si viene a dire che ho scritto ciò che ho scritto infastidito dal voto di Rockwell, viene ben da ridere, essendo il mio pensiero sviluppato dall'osservazione di anni di trend critici e commerciali (Matteo mi sente dire queste cose da anni - e concorda pure, pensate un po'). Il mio voto ai National senza commento sarebbe una cosa fastidiosa? Pensavo che la cosa fastidiosa sarebbe stata il motivarlo: dovrei scrivere ciò che penso di quella band, ossia tutto il male possibile, e allora sì che potrei dare fastidio. Così invece è semplicemente un voto, che riflette la mia opinione ma ha la accortezza di evitare commenti che potrebbero urtare chi i National li ama. Sono solito recensire soltanto musica che amo proprio per questo motivo: dal mio punto di vista, dallo stroncare un disco non può sorgere nulla di buono, è solo uno specchiarsi nel proprio rancore e nell'impossibilità comunicativa che si pone fra me e l'oggetto. I National mi stimolano sentimenti negativi, e non ho alcun piacere a dare spazio a tali sentimenti, ne a rendermi ancora più acido agli occhi degli altri più di quanto già non faccia normalmente. Dimenticavo... da come parlate sembra che io difenda l'UK e attacchi gli USA: proprio no. Difendo l'UK, apprezzo gli USA (non li difendo, non ne hanno bisogno visto che nessuno li attacca) e attacco bensì il concetto stesso di "UK-vs.-USA" (che è ben vivo, in una marea di siti e blog, se poi mi dite che SdM ne è esente, buon per voi).

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 13:43 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Rockwell perdonami ma non mi rispondo. Faziosa e insopportabile come al solito, sin dall'introduzione. Non ti smentisci mai, con te impossibile la comunicazione, almeno da parte mia. Ciao.

simone coacci alle 13:52 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Ok, break, ragazzi dai. Il vostro scontro dialettico è stato finora civile e molto interessante, in alcune argomentazioni. Però cerchiamo, in questa sede, di restare più "focused" sulle qualità/difetti del disco in questione. Il resto è materiale, molto interessante ripeto, ma più da forum.

salvatore alle 14:02 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Il tempo, ora, dopo pranzo ce l'avrei pure, ma confesso che mi manca la volontà, essendo consapevole che un ulteriore approfondimento non servirebbe a nulla. Tutti crediamo di essere travisati nelle nostre parole (io per primo: non nego che esistano dei trend, un pensiero comune. Quandomai? Fino a un certo punto però..., critica indie snob, sì, ma.... America-Inghilterra, ci sarebbero tante cose da dire). Probabilmente è così, ma credo piuttosto che in questioni spinose come questa, una virgola, un aggettivo o un avverbio scelti male, uno smile, possano inficiare il pensiero di ognuno di noi. Ormai sono sempre più consapevole della limitatezza (ovviamente solo in determinati frangenti, e questo è un caso)di un mezzo come il web... Aspettando di avervi di fronte per un bel confronto diretto e a quattr'occhi, vi saluto. Alla prossima

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 14:12 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

eh, su questo concordo con te Salvatore, purtroppo è difficile comunicare con gente che non si conosce tramite un mezzo come il web oggi poi sono pure più dislessico del solito... "non mi rispondo": ci mancava solo quello

salvatore alle 14:13 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 15:19 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

maronna che pipponi! io non condivido la teoria delle mutande di rockwell. appiattire tutte le differenze tra numan e kraftwerk o tra foxx (vero genio) e i dm, non va bene. non è tutto così semplice e di pancia! cmq discorso lungo e noioso!

riguardo il disco in questione....fer io non leggo piu pitchfork, ormai lo scaruffi mondiale, gli arcade fire li sento in calo già da neon bible, dei national avevo the boxer cd originale.....dopo due mesi l'ho rivenduto al mercato dell'usato a 6 euro! non posso rientrare nella categoria pitchfokiani, indie-snob! semplicemente non mi piace sto filone e quindi il disco in questione, anche la voce odiosa non aiuta! certo il tuo discorso sulla sudditanza psicologica indotta da pitchfork va preso sul serio, ne avevamo già parlato (con loson credo) nel forum! di pecore ne esistono in quantità e anche tra i nomi noti, almeno questa è la mia impressione!

ho apprezzato il tuo votone coraggioso (forse troppo troppo eccessivo) ai white lies, il disco è bello, molti lo hanno stroncato prima di sentirlo!

benoitbrisefer (ha votato 5 questo disco) alle 16:46 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

la voce è irritante come poche! interessante qualche passaggio strumentale. scusatemi ancora non riesco ad andare oltre il 5/10 ))

Che altro aggiungere?

doopcircus alle 18:28 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Abbiamo cancellato l'ultima decina di commenti che andavano decisamente off topic. L'angolo dei commenti al disco non è una sputacchiera: in questi casi per favore utilizzare PM o quantomeno aprire un topic ad hoc. Eventuali ulteriori flame di questo tipo non saranno più tollerati. Grazie.

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 18:42 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

@ Dr. Paul

Gli amici di Loson sono miei amici Sulla questione trend vedo che la pensiamo allo stesso modo. Tengo anche a precisare che di solito discuto della faccenda come cappello introduttivo nelle mie recensioni, da molto prima che giungessi su questi lidi (non era insomma mia intenzione accusare nessuno: sono solo uno che ama osservare e prova a capire).

Il voto a(gl)i White Lies non lo trovo eccessivo comunque sia. Non sono di quelli che riserva il massimo dei voti a dieci dischi: non ne trovo il motivo. Essere di manica stretta dal mio punto di vista non comporta competenza. Io voglio che traspaia che amo la musica, quindi se un disco mi commuove, trovo perfette quasi tutte le canzoni, ci scovo personalità, suoni e atmosfere che mi piacciono, e perché no bei testi, ho tutto quello che mi serve per dare il massimo. Questo è il caso di "To Lose My Life", disco che ormai è parte della mia vita. Ne ho scritto una recensione altrove, se vuoi perdere cinque minuti con 'sto fessacchiotto te la invio tramite PM

salvatore alle 20:20 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

RE: @ Dr. Paul

Ma allora se io che sono amico di Paolo che è amico di Loson (Ma sono anche io amico di Los. Vero Matteo? Dammi il titolo di un bel film che dei tuoi gusti mi fido, ma uno sconosciutissimo che altrimenti l'ho già visto... e scusate tutti il brevissimo off topic ) che è amico tuo, allora sono anche un po' amico tuo, giusto?

loson, autore, alle 21:16 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: @ Dr. Paul

Certo che siamo amici, Salvatò! ;D

Un film sconosciutissimo che mi piace? Te ne dico due (sempre che tu non li abbia già visti):

"Dementia" di John Parker e "La Ville Des Pirates" di Raul Ruiz. Fine OT.

salvatore alle 23:06 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: @ Dr. Paul

Piccola appendice OT: No Matteo, non li ho già visti. Poi ti dico... Grazie!

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 19:03 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

"mi si viene a dire che ho scritto ciò che ho scritto infastidito dal voto di Rockwell"

No, non te l'ho detto, leggi bene!

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 19:15 del 14 ottobre 2010 ha scritto:

Rebby, ne abbiamo già parlato se non erro (era nella parte che è stata cancellata)

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 8:27 del 15 ottobre 2010 ha scritto:

"ne abbiamo già parlato se non erro...nella parte che è stata cancellata"

Si, non erri. D'altra parte son tempi difficili, i

tagli ci sono a tutti i livelli, chi tocca tocca.

Io però ricordo di essere stato attento a non sporcare, non è che sei tu il ruscarolo? Vabbè

torniamo in topic che è meglio: tra te e il Los chi è Pappa e chi Ciccia? eheh

FeR, autore, (ha votato 10 questo disco) alle 13:13 del 15 ottobre 2010 ha scritto:

oh Rebby ma basta! Se hanno cancellato hanno cancellato, perché tocca tornarci sopra? Che poi torna quella lì e stampa di nuovo un casino...

rubens alle 13:29 del 15 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Quella lì non torna più, grazie a Dio si è autoespulsa ed è andata a seminare pupù altrove

gull alle 14:39 del 15 ottobre 2010 ha scritto:

Questo disco l'ho ascoltato parecchie volte, sia prima che dopo la vostra appassionata recensione, ma non sono riuscito mai ad apprezzarlo. Non mi piace praticamente nulla di questa musica. Evito di votare perché ritengo che sia un problema mio relativamente al genere di musica proposto dal gruppo.

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 11:25 del 21 ottobre 2010 ha scritto:

Questo disco non va preso sottogamba. Dietro un'articolata - e per certi versi urticante - sovrastruttura pop-barocca (i pesanti strati strumentali, i sali-scendi schizzoidi di Higgs, l'andatura obliqua della batteria...), nasconde molte perle qua e là: innanzitutto una grande originalità compositiva, oltre che una buona varietà di approcci tra un brano e l'altro, così come alcune ottime basi elettroniche. Qual'è allora il problema di "Man Alive"? Il problema, che non è affatto un difetto, sta nella sua contrastante e disorientante natura: ci si aspetta (chissà perché poi) un album dalle sonorità "leggere" e a tratti danceable, ed ecco che ti colpisce con la sua disarmante e stordente complessità strumentale; quando poi si è pronti a farsi rapire dalla sue (bellissime) melodie radioheadiane ("Leave The Engine Room", "Final Form", "Two for Nero") ecco che subito ti sbatte in faccia la sua pomposità circense, alle volte calcata fin troppo. Ma questo, come dicevo all'inizio, è un album che va preso seriamente, anche perché c'è davvero del buono (e anche del notevole) un po' ovunque, da "MY KZ, UR BF" a "Suffragette Suffragette", passando per "Come Alive Diana" e i tre simil-Radiohead già citati. Nel mio taccuino prende forma un bell'8 e mezzo.

mew (ha votato 10 questo disco) alle 1:33 del 22 ottobre 2010 ha scritto:

Signori, qui basta smettere di parlare di avant rock, Indie ecc. Questo è Prog mascherato da Pop. A chi non piace il Progressive, fatto di tempi dispari, intrecci corali ed idee inusuali... prego, torni pure ad ascoltarsi i Klaxons o i Radiohead e non cerchi di capire musicisti che, se pur con arrangiamenti moderni e radiofonici, vanno a ripescare Yes, Genesis ed anche qualcosa degli ultimi Living Colour. Semplice no? Via di 4/4. Per gli altri: Ragazzi che BBBBOmbaaaaaa! Questi entro il quarto album ci portano su Marte!

gull alle 9:31 del 22 ottobre 2010 ha scritto:

RE: prego, torni pure ad ascoltarsi i Klaxons o i Radiohead

Mah

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 11:16 del 22 ottobre 2010 ha scritto:

e' un bel dischetto con spunti e canzoni interessanti, però la voce "alla negramaro" un po' stufa alla lunga.

Alessandro Pascale (ha votato 4 questo disco) alle 17:37 del 22 ottobre 2010 ha scritto:

analisi eccellente, d'altronde c'era poco altro da attendersi da un duo del genere.

Però il disco mi è rimasto veramente indigesto. Mi spiace ma va contro tutti i miei gusti musicali attuali, nonostante il pop progressivo non mi dispiaccia di per sè

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 8:42 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

Dopo una decina di ascolti hi-fi, la mia prima impressione è quella dell'esordio entusiamante di una giovane band che, abbeveratasi da diverse fonti, propone una musica varia, attuale, ricca di sfumature e creatività.

Totalblamblam (ha votato 1 questo disco) alle 13:37 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

rebby ti faremo santo, una decina di ascolti per questo capolavorone che sarà presto dimenticato da tutti neppure santa cecilia martire li avrebbi dati

ozzy(d) alle 12:48 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

rebby, ribadisco quanto scritto nella rece dei blonde redhead eheheh

ozzy(d) alle 13:47 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

stoke dovresti fare anche tu come rebby che si mantiene ggggiovane aggregandosi al carrozzone math-post-pre-pop-con-farinelli-alla-voce ghghgh

Totalblamblam (ha votato 1 questo disco) alle 13:50 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

I'm not a drama queen ghghgh

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 15:07 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

"ti faremo santo"

Ma io sono già santo a sopportare voi 2 ed esservi

amico eheh

Filippo Maradei (ha votato 8 questo disco) alle 18:26 del 30 novembre 2010 ha scritto:

Mercoledì 23 Marzo, live al Circolo degli Artisti (Roma).

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 19:03 del 30 novembre 2010 ha scritto:

e il 15 dicembre saranno at Union Chapel di London, vacci miscredente di uno Stoke(d), male che vada ci sono anche i Blue flowers eheh

Totalblamblam (ha votato 1 questo disco) alle 20:59 del primo dicembre 2010 ha scritto:

RE:

perché so capaci di suonare live? ghghgh

manco morto ci vado se mi pagano loro potrei pensarci...ormai i live rock mi stufano, ne vedo pochi è robba per adolescenti incalliti lol... il prossimo che ho prenotato ad occhi chiusi sarà pollini che fa le ultime tre sonate di beethoven e poi c'è tutta la programmazione adventures in sound a southbank che mi interessa di più

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 8:18 del 2 dicembre 2010 ha scritto:

Ah beh! Mi raccomando allora black tie (il frac mi pare esagerato eheh) e na "buona" tisana ghgh

Totalblamblam (ha votato 1 questo disco) alle 0:51 del 3 dicembre 2010 ha scritto:

RE:

yeah appena di ritorno dall'02 x gli ottimi arcade fire...vinto due biglietti e x settore VIP! LOL

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 10:56 del 5 dicembre 2010 ha scritto:

tra i dischi dell'anno!

lev (ha votato 7 questo disco) alle 0:00 del 16 dicembre 2010 ha scritto:

sulle prime mi stavo scappottando dal ridere, invece non è affatto male.

Sor90 (ha votato 7 questo disco) alle 20:10 del 20 dicembre 2010 ha scritto:

Questa è la direzione che tutte le band inglesi dovrebbero prendere, se non dal punto di vista strettamente stilistico, da quello dell'approccio; esplorare, mischiare, variare, dare attenzione ai particolari (produzione ottima). Il disco è davvero contorto ma riesce a trovare spesso linee e strutture ficcanti (Wild Beasts e, di meno, Mew, riferimenti calzanti). Il voto è una media fra l'8 della prima parte e il 6 della seconda (che si appesantisce un pò), favolose "My Kz, Ur Bf", "Schoolin'", "Leave the Engine Room" e "Qwerty Finger", della seconda parte risalta "NASA is on your side". Stranamente, questo genere si fa apprezzare sempre più dal sottoscritto!

bill_carson (ha votato 3 questo disco) alle 12:34 del 7 gennaio 2011 ha scritto:

stucchevole

la voce del cantante fa venire il latte alle ginocchia.

berqumea (ha votato 9 questo disco) alle 16:57 del 16 febbraio 2011 ha scritto:

Album mostruosamente bello.

Innanzitutto complimenti a FeR e loson79 per questa splendida recensione. Che dire sull'album, se non che è una meraviglia assoluta ? Canzoni ritmicamente schizoidi (My KZ, YR BF, Schoolin', Photoshop Handsome) che sorreggono delle melodie a dir poco sublimi. Anche i brani più lenti dalla tinta nero metallizzato sono fenomenali (Leave the Engine Room, Two for Nero, NASA Is on Your Side). I brani che invece non mi convincono al 100 % sono Qwerty Finger, Suffragette Suffragette e Tin (The Manhole), ma poco importa, visto che a mio giudizio il resto dell'album è composto da canzoni che sono tra le più belle della storia dell'umanità !

4AS (ha votato 6 questo disco) alle 0:10 del 19 marzo 2011 ha scritto:

Oddio la voce del cantante è veramente oscena. Che schifo! Però le idee ci sono... Peccato.

Kid A (ha votato 5 questo disco) alle 23:23 del primo novembre 2012 ha scritto:

A me questi qui non dicono niente, nemmeno dopo aver ascoltato il disco una decina di volte. Sarà perchè non sopporto le tastiere e i suoni elettronici di sottofondo e trovo il falsetto del cantante assai irritante...Comunque non scendo sotto il 5 perchè si tratta puramente di gusti personali.

Utente non più registrato alle 19:40 del 6 febbraio 2013 ha scritto:

Disco molto valido; dietro un'apparente leggerezza si cela una certa complessità.

In alcune armonie vocali e in alcune soluzioni ritmiche ho sentito l'eco dei grandi Gentle Giant...