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R Recensione

9/10

Brian Eno

Here Come The Warm Jets

Con questo disco inizia la carriera solista di uno dei geni musicali più influenti degli ultimi cinquanta anni. Ambiguo manipolatore di suoni, pioniere della ambient music, collaborazioni illustri quanto illuminanti per gli anni a venire con David Byrne, Robert Fripp, John Cale, Kevin Ayers e con l'imprescindibile duo kraut dei Cluster, mette lo zampino come co-autore e/o produttore in album leggendari (la trilogia berlinese “Low/Heroes/Lodger” e 1.Outside di Bowie, ma anche Ultravox, Devo, Talking Heads, U2, la fondamentale compilation- documentario sulla "no wave" No New York...), senza contare le sue "prestazioni" fuori dall'ambito pop.

Una carriera dedicata allo sviluppo delle sue personalissime teorie di suono e composizione, dopo due album con i Roxy Music, vere e proprie pietre miliari per innovazione, tecnica, gusto estetico, il musicista del Suffolk lascia la band ed inizia a lavorare in proprio: attriti e scaramucce con il leader Bryan Ferry col tempo sarebbero diventati insanabili, Eno preferisce anticipare i tempi e mollare, pienamente consapevole di essere già una figura di culto (e non è probabilmente un caso che i Roxy, da quel momento in poi, pur mantenendo un decoroso standard compositivo non sapranno più destabilizzare l'ascoltatore come nei primi due album).

Eno lavora contemporaneamente al suo primo album ed al progetto a due con Robert Fripp (King Crimson) che culminerà in No Pussyfooting.

Per Here Come the Warm Jets si circonda di un gruppo di amici e session men dal curriculum di indubbio valore, per un album sempre in bilico tra spensieratezza glam e sperimentazioni trasversali varie: la partenza è affidata ad un brano scritto a quattro mani con il chitarrista dei Roxy Music Phil Manzanera, special guitar guest in tre tracce. Needles in the Camel's Eye è puro glam qualità superiore, da far invidia ai T-Rex e Bowie (sarà il pezzo trainante del film glam-celebrativo Velvet Goldmine). The Paw Paw Negro Blowtorch prosegue sulla falsariga dei Roxy, Cindy Tells Me è una base anni '50 rivestita da formidabili treatments di Eno e ornata dalla art guitar di Manzanera; la splendida Driving Me Backwards conserva la nobiltà ed il portamento delle composizioni Brecht & Weill, e fra break chitarristici di Robert Fripp prosegue oscura e monocorde sul cantato sguaiato di Eno. Si continua con On Some Faraway Beach, una deliziosa ballata pervasa da veli di rimpianto e nostalgia, esattamente come Some of Them are Old, ricolma di soffici incastri vocali sostenuti dal sax dell'ex Roxy Music Andy Mackey.

Degna chiusura la titletrack semi-strumentale: la traccia, praticamente una nota esplicativa della concezione eccentrica di pop Eniano, scorre epicamente snob ma anche trionfale....come un popolare anthem da stadio, e si giova di un singolare, lunghissimo fade-in di batteria ad 1.20 dall'inizio.

Un esordio praticamente perfetto, arricchito dalla poderosa Baby's on Fire, cinque minuti di art rock da tramandare ai posteri: il cantato catchy ed ambiguo di Eno poggiato su di uno scheletrico, monotono incedere di hit hat e cassa, sul quale si distende imperiosa la chitarra di Robert Fripp in un solo contorto e adorabilmente vizioso, semplicemente da applausi (e da brivido). Disco must-have.

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Voto degli utenti: 8,8/10 in media su 31 voti.

C Commenti

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ummagumma alle 14:18 del 31 marzo 2007 ha scritto:

Eno è il mio guru

Fino ad ora ho ascoltato tutta la produzione eniana da "Here come..." a "Before and after the science", e devo dire che come Eno, soltanto i Floyd cambiarono così incisivamente il mio approccio alla musica...piacevole e sperimentale allo stesso tempo nella sua fase meta-pop...questo è un grande disco e il successivo "Taking tiger" è proprio un capolavoro

Alessandro Pascale (ha votato 9 questo disco) alle 22:33 del 19 luglio 2007 ha scritto:

disco da brivido

un uomo dalle mille anime Brian Eno, e mica tutte piacevoli eh, ma qui come si fa a non amarlo? Capolavoro del glam-rock! Ottima recensione!

loson (ha votato 10 questo disco) alle 13:24 del 14 settembre 2007 ha scritto:

immenso

Vola via che è un piacere questo discone...Uno dei miei preferiti di Sua Maestà Eno, assieme a Before And After Science e Another Green World. Ma tutta la sua tetralogia "pop" è un monumento della musica del '900, c'è poco da dire. Gran bella recensione, Paolo!

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 18:54 del 17 dicembre 2007 ha scritto:

disco boh non ho parole

quando esce qualcosa di simile di nuovo avvisatemi

braian-ino (ha votato 10 questo disco) alle 15:36 del 27 gennaio 2016 ha scritto:

Avvisate anche me.

Nucifeno alle 15:51 del 28 giugno 2009 ha scritto:

Da recuperare

L'avevo sentito tanto tempo fa, e mi era piaciuto, mi sa che è il caso di recuperare.

lev (ha votato 9 questo disco) alle 19:58 del 15 agosto 2010 ha scritto:

grandioso!

leggermente inferiore a "before..." e sono solo i primi dischi che ho ascoltato di eno.

swansong (ha votato 9 questo disco) alle 17:31 del 14 settembre 2010 ha scritto:

Discone!

e poi l'assolo di Fripp su Baby's on Fire è, per me, uno dei suoi migliori in assoluto (Crimson compresi)!

REBBY (ha votato 10 questo disco) alle 17:58 del 14 settembre 2010 ha scritto:

Eh si superdiscone e anche Fripp, come Eno, uno dei miei miti, ma la versione che preferisco di Baby's on fire (tra le canzoni che più amo) sta

su 801 live, con Manzanera alla chitarra.

ROX (ha votato 8 questo disco) alle 19:47 del 12 gennaio 2011 ha scritto:

discone anche per me

casadivetro (ha votato 9 questo disco) alle 2:14 del 28 marzo 2011 ha scritto:

Piccolo Brian

genio mutevole e poliforme, questo disco ne è la prima piacevole conferma.

Paolo Nuzzi (ha votato 9 questo disco) alle 14:39 del 18 novembre 2013 ha scritto:

Il mio preferito insieme a Before and After Science della lunghissima carriera di Brian. Oltre a Baby's on fire, notevole il favoloso pezzo pop "Cindy tells me". Magnifico, ottima recensione.

Paolo Nuzzi (ha votato 9 questo disco) alle 14:40 del 18 novembre 2013 ha scritto:

Il mio preferito insieme a Before and After Science della lunghissima carriera di Brian. Oltre a Baby's on fire, notevole il favoloso pezzo pop "Cindy tells me". Magnifico, ottima recensione.

ThirdEye (ha votato 10 questo disco) alle 0:21 del 25 gennaio 2014 ha scritto:

Uno dei dischi più belli di sempre.

Utente non più registrat (ha votato 6,5 questo disco) alle 10:26 del 19 marzo 2021 ha scritto:

Davvero un peccato che troppe canzoni siano fuori fuoco, perché nei momenti migliori Eno già dimostra del genio - a livello di idee, e come scelta di collaboratori; tutto questo emerge chiaramente nel capolavoro del disco, Baby's On Fire. Forse però questo acerbo esordio è stato un po' troppo rivalutato, col senno di poi riguardo alla carriera di Eno. Per ora egli è ancora "il tizio uscito dai Roxy Music che deve organizzare le idee.