V Video

R Recensione

6/10

Klaxons

Surfing The Void

Tra “Myths Of The Near Future” e il secondo album ci sono stati di mezzo, per i Klaxons: l’intruppamento nel genere nu-rave, il Mercury Prize, un disco bocciato dall’etichetta perché giudicato troppo sperimentale («ricordatevi che siete una pop band»), un entusiasmo in patria soprattutto adolescenziale, grazie in particolare alle spade fosforescenti del video di “Golden Skans”, che hanno cominciato a colorare i loro concerti come un party delle medie (che è dove sembra di capitare ai loro live britannici). E ancora: il definitivo ingresso nella band di Steffan Halperin (batteria). E molto tempo: tre anni e mezzo.

Cestinare un lavoro intero perché non gradito ai boss e rifare tutto da capo con l’idea di dover piacere deve mettere una pressione notevole. E i Klaxons – bisogna dargliene merito – ne escono a testa alta. “Surfing The Void”, pur essendo stato prodotto da Ross Robinson (Korn, Slipknot e altra terribile roba nu-metal), non è un disco piacione. Anzi. Rispetto al debutto, suona più rumoroso, denso e complesso, slegato ormai dai presunti flirt con i ’90. Si rimane nelle maglie di un cyber-psych-pop immerso in un esoterico immaginario sci-fi, arricchito da intrecci vocali sempre più raffinati e ritmi contorti, in una dimensione sonora gremita in ogni suo anfratto, tra scoppi, distorsioni, echi, ruvidezze, isterie, in un’esaltazione ambiziosa e scompigliata dell’idea di ‘pop’. Un universo-caos di cui ci si dichiara creatori.

Passaggi melodici angolosi tra scartavetrate di chitarra sono il leit-motiv di un disco assieme freak ed epico. Notevoli il tiro di “Echoes” e il passo sciancato space-goth di “The Same Space”, mentre fanno capolino i primi Horrors, psicotici e chiassosi, nelle spire visionarie di “Surfing The Void” e di “Flashover”, putiferio a tratti fracassone che mostra anche il lato debole dei nuovi Klaxons. L’iper-produzione e il suo effetto di calca, creati come sono soprattutto dal basso (sempre ultra-distorto) e da chitarre bombastiche, rischiano di stroppiare. Forse un uso più incisivo dell’elettronica (presenti i Late Of The Pier?) avrebbe aiutato, evitando qualche eccesso di rumore gratuito e dando più credibilità a quell’aura cosmica e cabalistica che i quattro continuano a darsi (con ironia? la copertina, fantastica, sembra suggerirlo).

Si giovano di tastiere più aeree, ad esempio, “Venusia” e “Twin Flames”, tra le cose migliori del disco, con “Valley Of The Calm Trees”, unico pezzo rimasto dall’album abortito. Meno ispirati, invece, altri episodi più caciaroni e un po’ auto-caricaturali (“Extra Astronomical”), dove però si può notare la spinta propulsiva e assieme tarantolata della batteria.

Tanto che se ne esce con buone impressioni: oltre a un passato da rivalutare e a un presente tutt’altro che trascurabile, i Klaxons sembrano avere anche un futuro promettente, e magari, dopo questo probabile flop nei mercati britannici, sciolto dai diktat delle major.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 13 voti.
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FeR 10/10
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Cas 8/10
4AS 7/10
REBBY 5/10

C Commenti

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FeR (ha votato 10 questo disco) alle 0:28 del primo settembre 2010 ha scritto:

per me un capolavoro assoluto, uno dei dischi più originali, inauditi e coraggiosi degli ultimi anni. esagerato, distorto, con volumi inauditi, strutture spastiche, voci isteriche, sviluppi simil-prog, sonorità apocalittiche... un pugno in faccia a chiunque finora li abbia tacciati di essere dei furbetti.

Luca Minutolo (ha votato 6 questo disco) alle 10:24 del primo settembre 2010 ha scritto:

Porco giuda, un capolavoro assoluto mi sembra fin troppo azzardato...è un album onesto, nulla di più...Sinceramente avrei la curiosità di ascoltare la versione "lunga" dell'album scartata dalla Polydor, a quanto pare ispirata alla scuola di Canterbury e mooolto prog...Con un pò di scaltrezza potrebbero farlo uscire per vie traverse...

target, autore, alle 10:36 del primo settembre 2010 ha scritto:

Sì, sarebbe interessante. Che poi magari si scopre che la Polydor aveva ragione e li ha spinti verso la direzione in cui danno il meglio (il pop, per quanto contorto ed 'estremo'), mentre il materiale scartato era davvero inascoltabile. Chissà! Comunque, non ricordo dove l'ho letto, mi pare che abbiano già annunciato, seppur in modo vago, un Ep con pezzi scartati.

FeR (ha votato 10 questo disco) alle 17:17 del primo settembre 2010 ha scritto:

Luca, per conto mio non posso che ribadire il capolavoro assoluto: non conosco un solo disco che ci somigli, e non sarebbe neanche così importante, se non fosse che ha canzoni una più bella dell'altra. Poi se per te è solo un disco onesto, nulla da ridire. Peace!

Utente non più registrato alle 13:51 del 2 settembre 2010 ha scritto:

Pollice nettamente su anche per me. Disco coraggioso e davvero godibile, decisamente superiore a tanto indie rock d'accattonaggio spacciato per platino dai vari Pitchfork e affini....

gull (ha votato 5 questo disco) alle 16:55 del 4 settembre 2010 ha scritto:

Invece per me pollice verso, decisamente.

Pomposo e pompato, con un taglio produttivo "scala classifiche". Epicità ed immediatezza tipiche delle band da stadio (anche se non so bene cosa significa quello che ho scritto! ).

Anche se "Cypherspeed" che chiude il disco non mi dispiace affatto.

Utente non più registrato alle 17:02 del 4 settembre 2010 ha scritto:

Tanto scala classifiche non mi sembra, proprio perchè il suono è saturo, pompato, iper distorto mi pare l'antitesi delle carinerie che vanno tanto di moda oggi, soprattutto in ambito "indie".

gull (ha votato 5 questo disco) alle 18:48 del 5 settembre 2010 ha scritto:

RE:

Guarda, a me sembrano della stessa genia dei "Muse" (di cui peraltro ho ascoltato solo una canzone in vita mia). Ovvero pop-rock simil-alternativo epico e diretto(issimo) che può piacere anche (e soprattutto) ad un pubblico mainstream (cui mi pare sia soprattutto indirizzato il lavoro). Per questo me li immagino in concertoni di successo.

Cosa vada di moda in ambito indie non ho proprio idea, temo.

Sono pareri, eh. Nessuna pretesa di avere colto l'essenza dei Klaxon o altro. Solo le mie impressioni all'ascolto della loro musica.

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 21:27 del 5 settembre 2010 ha scritto:

a me non piace per niente, mi sa troppo di "siamo major ma lo facciamo strano"! e non credo neanche che un disco cosi possa far breccia nel pubblico mainstream... troppo caciarone, esagerato, e con volumi inauditi come diceva fer!

FeR (ha votato 10 questo disco) alle 13:14 del 6 settembre 2010 ha scritto:

è talmente diretto al pubblico mainstream che è entrato al numero 10 in gb in una settimana praticamente vuota, e il singolo non è riuscito manco a entrare fra i primi 50...

ribadisco: per me un atto di coraggio con pochi precedenti.

bill_carson (ha votato 4 questo disco) alle 10:13 del 7 settembre 2010 ha scritto:

porcata kitch

e lo dico da amante di gente come gli stereo total.

ozzy(d) alle 14:09 del 7 settembre 2010 ha scritto:

"cyber-psych-pop immerso in un esoterico immaginario sci-fi"...ammazza quante sigle questa musica dei ggiovani d'oggi, non riesco più a stare al passo coi tempi! i brani che ho sentito sono da fiera dell'orrido.

REBBY (ha votato 5 questo disco) alle 15:43 del 16 settembre 2010 ha scritto:

"L'unico pezzo rimasto dell'album abortito", Valley of the calm trees, è il mio pezzo preferito! Si ascoltano anche The same space, Venusia, Twin flames e Future memories. Il resto è

"putiferio a tratti fracassone" per me insopportabile (probabile che si debba ringraziare

quel tanghero di Robinson).

Dr.Paul (ha votato 5 questo disco) alle 16:03 del 16 settembre 2010 ha scritto:

putiferio ahahah sisisi

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 14:03 del 4 febbraio 2011 ha scritto:

Questa volta non sono d'accordo con te targ... Brani come Venusia, Extra Astronomical, la prima Echoes sono di quanto meglio possa offrire il rock elettronico moderno. Insomma, quei bassi pompatissimi e permeanti, le dilatazioni e i riverberi space, l'impastarsi magmatico dei vari elementi, le progressioni ritmiche ed armoniche frastornanti... i Klaxons con questa prova sono sbocciati, non c'è che dire. Tra il meglio del 2010.

4AS (ha votato 7 questo disco) alle 17:00 del 3 marzo 2011 ha scritto:

Dove non arrivano con la scrittura la buttano in caciara. Così è stato il primo disco (che cmq aveva alcuni singoli molto efficaci). Qui c'è un miglioramento anche in fase di composizione, i ragazzi stanno crescendo. Pezzi come Echoes, The Same Space e Cypherspeed sono assolutamente godibili. 7,5