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R Recensione

6/10

Designer Drugs

Hardcore/Softcore

Che il rave sound sconfini sempre più spesso negli ascolti comuni non è più una novità. Dai Prodigy che hanno aperto le danze 20 anni fa, via via fino alle ultime mosse fidget di Bloody Beetroots & co., il trend è inarrestabile, e tocca oggi a ragazzacci scatenati come i Designer Drugs darne conferma.

 

Hardcore/Softcore è l'esordio in lunga distanza della coppia newyorkese composta da Michael Patrick e Theodore Nelson, dopo un'interessante serie di 12'' e remix durata un paio d'anni. La partenza è in gran tenuta con Dead Meat, il brano più vario e gustoso del lotto, acid house sui 130 bpm tra urla hardcore e intermezzi che citano Skream. Ma l'entusiasmo si raffredda presto, ché a guardar bene son tutte cose già sentite: For All We Know sono gli ADULT. dei tempi migliori nel loro profilo più soft-pop, Leather Gang non è niente di tanto diverso dai primi Simian Mobile Disco, in Crazy For You sembra addirittura di sentire La Bouche e tutta l'eurodance anni '90.

I momenti più opinabili sono però Riot o Face Melter, sfacciatissimi inni trance per folle urlanti, o Through The Prism, quasi i Black Eyed Peas convertiti alla hard-techno. A parte gli eccessi del caso, comunque, siamo in presenza di un nu-rave grezzo, al quale è inutile chiedere compromessi. Prendere o lasciare.

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