Jan Peter Schwalm
The beauty of disaster
La musica di Peter Schwalm è come il suono del mondo moderno: una complessa matrice emozionale che cattura leccitazione e la velocità, come lansia e la malinconia. Sono parole di Brian Eno, uno degli ispiratori del musicista di Francoforte e suo partner nellalbum Drawn for life del 2001, agli albori di un percorso che ha condotto Schwalm a collaborare con orchestre sinfoniche, come lEnsemble modern di Francoforte, con lo Stuttgarter Ballet ed il Lyceum Theatre di Sheffiled, a partecipare a significative riletture elettroniche, da Wagner ai Kraftwerk ed a scrivere colonne sonore come quella per Fear X di Nicholas Winding Refn. Un approccio olistico che in casa RareNoise, regno dellirrequietezza e della inesausta curiosità, sembra avere trovato la dimensione ideale, e che il nuovo album conferma nella sua costruzione, assemblaggio di tante diverse forme musicali alle quali ogni ascoltatore, in base alla propria sensibilità, potrà ricondurre singole voci di quellelenco di stati danimo cui accenna Brian Eno.
Se limpostazione sinfonico - ambientale, in chiave elettronica, è senza dubbio uno delle fonti di ispirazione di Schwalm ed alcune composizioni richiamano le progressioni sonore, dal piano al pieno, di Gyorgy Ligeti (The anxt code The beauty of disaster e la conclusiva Endknall), le dieci tracce del cd svelano anche anche tante altre facce del mondo musicale di Peter Schwalm : dalle cadenze ritmiche marziali di Himmelfhart, intarsiata di cut ups sonori, ai battiti irregolari di Numbers become stories, (il trip hop guida un pianoforte classico nell universo ambient ), dalle iterazioni dark di Stille blitz und donner, alle rarefatte esplosioni noise di Zirkeltrilogie , fino allandamento dub di The end and the beginning che si conclude con una magnetica, infinita spirale di suoni eterei.Wunschklangregister è invece una siderale ballata elettronica, che cattura i sensi con la semplicità di una toccante melodia accompagnata da una ritmica elettronica discreta, ed è una fra le cose migliori dellalbum.
Sono compagni di viaggio di Schwalm un gruppo di assidui sperimentatori dellarea elettro avangarde europea: il batterista Martin France, il pianista Michel Wollny qui impegnato allorgano a pompa, e gli assidui compagni Eivind Aarset con le sue chitarre astratte e Tim Harries al basso. La bellezza del disastro, quale che sia , è davvero intrigante e piena di sorprese.
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