R Recensione

8/10

Bracken

We Know About The Need

A due anni di distanza dal loro ultimo album, quell’acclamatissimo ‘Outside Closer’che ribadiva l’importanza e il ruolo di punto di riferimento assunto dalla band di Leeds in ormai quindici anni di carriera (il loro primo sette pollici ‘Sirens’ risale addirittura al 1992), ecco giungere alle nostre orecchie nuovi segnali di vita provenienti dalla famiglia Hood .

Bracken non è altro infatti che il nome del misterioso progetto solista di Chris Adams, fondatore della band insieme al fratello Richard.

Non nuovo a cimentarsi con sperimentazioni elettroniche(ricordiamo la sigla Downpour dietro la quale il nostro fece uscire alcuni singoli di elettronica minimale a metà anni ‘90) Chris ha sentito nuovamente la voglia di esprimere in solitaria il proprio innamoramento per i suoni dubstep-grime, rendendosi conto ben presto però che il progetto avrebbe preso una piega più intimista e tutto sommato inaspettata .

Le sonorità contenute in ‘We Know About The Need’ richiamano alla memoria le atmosfere di scuola Hood: qui c’è lo sviluppo in chiave elettronica di quelle sonorità gelide e malinconiche che abbiamo amato nelle ultime produzioni del quartetto, cosi diverse dai primi leggendari dischi lo-fi, ma altrettanto seminali per tutta una generazione cresciuta con l’indie rock più oscuro e ‘post’ .

L’ombra lunga della band madre è bene in vista in tutte le undici tracce, per il trattamento della voce sovrapposta a generare l’effetto di un coro, ma anche per quel continuo attorcigliamento attorno alla malinconia più glaciale, capace di insinuarsi sottopelle sia nei passaggi più sperimentali (‘Evil Teeth’, ‘Many Horses’) come in quelli di stampo indie-electronico (‘Of Athroll Sains’, ‘Safe Safe Safe’, ‘Four Thousand Style’ ) .

Augurandoci che questo progetto solista non vada ad inficiare la riuscita delle eventuali future uscite a nome Hood, è bene dirlo: la Anticon ha fatto un centro pieno a porre il proprio marchio su questo album.

Gia il singolo ‘Heatens’, mandato in avanscoperta pochi mesi prima dell’uscita dell’album vero e proprio, aveva creato un alone di mistero affascinando i numerosissimi seguaci del ‘suono Anticon’ (una delle poche etichette capaci di plasmare nuovi ed inediti immaginari sempre ricollegabili alla propria estetica, il sogno di tantissime labels) grazie anche all’aiuto venuto dai remix del brano coi quali si sono cimentati due fiori all’occhiello dell’etichetta, quali Why? e Alias , gia collaboratori degli Hood assieme ai Clouddead dai tempi di ‘Cold House’ .

Neanche a dirlo, ‘Heatens’ è una bomba: la pulsazione potente e il basso in pressione tipico del Dub a sostenere una stratificazione ipnotica di corni digitali, chitarre, organi, e la voce riverberata di Chris a declamare con la tristezza solenne ma mai depressa che ben conosciamo melodie in cui è bello lasciarsi annegare .

Anche la traccia che apre l’album ‘Of Athroll Slains’ si regge su timbri oscuri e urbani di scuola Dubstep, per veicolare un’ emozione algida incorniciata da feedback, elettricità statica di vario tipo ed echi di voci cariche di pathos .

In ‘Fight Or Flight’ il nostro stende un tappeto irto di suoni dispari e spaziosi di matrice Boards of Canada, ,mentre lo stridore no-wave messo a macerare sotto una coltre di feedback di ‘Evil Teeth’ permea il tutto con una sfumatura maligna.

E' incredibile come Chris da solo con le sue macchine riesca a creare un suono tanto dettagliato, il trattamento riservato alla voce fa pensare ad un coro chiesastico che declama un inno ancestrale mentre i sequencer generano un suono maestoso.

Riconducibili al filone più classicamente indietronico, capaci di piacere non poco ai fans di Notwist et similia, sono ‘Four Thousand Style’ e ‘ Safe safe safe’. La prima sprigiona un’ indicibile malinconia per la desolazione di ciò che è li da venire, la seconda è capace di mettere in ginocchio con la dolce solennità dei suoi cori sovrapposti e messi in loop su un’intrigante base glitch-dub.

'We Know About The Need' racchiude un universo sonoro coinvolgente, riflessivo ma grondante di emozione .

E capace di toccare il cuore di molti.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 4 voti.
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REBBY 7/10
target 5/10

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