Jonny Greenwood

… Is The Controller

Risale a qualche mese fa l’uscita del curioso Radiodread, disco che vedeva gli Easy Stars All Stars cimentarsi con una rilettura in chiave dub-reggae del classico dei RadioheadOk Computer. A segnare una sorta di prosecuzione ideale di questo improbabile gemellaccio tra la band di Yorke e la musica giamaicana esce in questi giorni un disco della collana della Trojan... Is The Controller targato Jonny Greenwood.

La serie nasce per festeggiare i quarant’anni dell’etichetta inglese, che più di ogni altra ha contribuito a diffondere in Uk (e non solo) il verbo della musica di Kingston: compito del selecter di turno selezionare una raccolta personale da un archivio semplicemente sconfinato, particolarità della serie che a provvedere al compito si alterneranno artisti estranei all’ambito reggae, proveniente cioè dalla dance, dall’hip hop o, come, in questo caso, dal rock.

E chi meglio dell’eclettico Greenwood , vera e propria colonna del gruppo di Oxford, per cimentarsi nell’impresa ? E infatti la selection non lascia delusi, sorta di parata di stelle e stelline del firmamento giamaicano: Gregory Isaacs, Lee Scratch Perry, Heptones, Desmond Dekker, Marcia Griffiths, tra gli altri, in una raccolta che si muove piacevole lungo tutte le varianti della battuta in levare: il roots di Dread Are The Controller, il rocksteady caldo di Let Me Down Easy, I’m Still In Love e Gypsy Man, il dub di Flash Gordon Meets Luke Skywalker, Black Panta e A Suffer Version, la classicissima Beautiful And Dangerous di Desmond Dekker, la formidabile rilettura di Fever operata da Junior Byles.

Un disco che affonda beato nelle sabbie mobili del dub ma che non si fa mancare momenti più soleggiati ed estivi, a campionare brillantemente la produzione di un’etichetta che, molto semplicemente, è parte della storia. Lo stesso si può ormai dire per Greenwood, che è sempre piacevole ritrovare in veste solista (l’ultima volta era stato in occasione dell’enigmatica soundtrack Bodysong), e che ci auguriamo di rincontrare al più presto in compagnia dei suoi illustri compari di Oxford.