Easy Star All-Stars
Radiodread
Loro sono una coppia di musicisti di New York, Michael G. e Ticklah. Nel 2003 sono balzati agli onori delle cronaca per il loro "Dub Side Of the Moon", rivisitazione in chiave dub e reggae del (quasi) omonimo capolavoro dei Pink Floyd. Col secondo disco si dedicano, con la collaborazione di nomi più o meno noti, ad un altro masterpiece musicale, questa volta di fine anni '90, "O.K. Computer" dei Radiohead, disco definitivo del post-brit pop e ispirazione per un numero infinito di band inglesi e non a venire.
Tra i tanti idiomi del linguaggio musicale giamaicano la lingua più usata è il dub, che ben si adatta alle atmosfere cupe e incubanti del capolavoro di Thom Yorke e soci: passo lento e trascinato, dunque, le melodie affrante del disco condotte giù per tunnel di echi e riverberi. Per il resto, spesso, l'interpretazione è quasi calligrafica,quasi come se Ticklah e socio si muovessero col freno a mano, bloccati da una sorta di timore reverenziale.
Dateci degli estremisti ma siamo dell'idea che quando si coverizza bisogna osare: e non stiamo pensando tanto ad estremi come Richard Cheese e la sua ridicolizzazione di hit pseudo-punk in salsa lounge ultra-kitsch o alla rilettura sofisticata e da luci soffuse dei classici new wave fatta dai Nouvelle Vague, quanto piuttosto ad una tradizione lunghissima di cover spettacolari e insolenti in gradi di far risplendere davvero di nuova luce gli originali (due esempi a caso: "Satisfaction" rifatta da Cat Power e "Here Comes The Sun" interpretata da Nina Simone).
Non a caso alcuni degli episodi più belli ce li regalano le cover più bizzarre: la "No Surprises" rocksteady (featuring Meditations), "Let Down" in salsa reggae (featuring Toots & the Maytals, nientepopodimenochè), il dubbone strappalacrime di "Exit Music"; nel limbo "Paranoid Android" che parte calligrafica e si lascia andare a metà, le chitarre elettriche rimpiazzate dai fiati, i ritmi in levare distribuiti a volontà.
Ottimo disco, comunque: peccato che a tratti non si sappia se si sta godendo della nuova lettura dei pezzi o ci sta ancora struggendo per gli (splendidi) originali.
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