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R Recensione

9/10

Kyuss

Blues For The Red Sun

I californiani Kyuss (John Garcia al canto, Josh Homme alla chitarra, Nick Oliveri al basso e Brant Bjork alla batteria) sono i campioni riconosciuti dello stoner, genere a metà tra strada tra hard rock e psichedelia, sulle tracce di band come Blue Cheer, Black Sabbath e Hawkwind.

Blues For The Red Sun”, loro terzo disco è anche il loro capolavoro: prodotto da Chris Goss dei Masters Of Reality e dal gruppo stesso, vede i ragazzi di Palm Desert definire le coordinate del genere, creando un suono che può essere definito con due aggettivi: “fat and loud”; ciò anche grazie a speciali accorgimenti tecnici, primo fra tutti l'uso di amplificatori da basso per le chitarre.

Il risultato è talmente suggestivo da dare l'impressione di essere catapultati in mezzo al deserto, sotto il sole accecante e in preda ai miraggi. Già la prima traccia “Thumb” rende bene l'idea di ciò che sarà il disco: intro arpeggiata affidata a un bordone di basso e ad un giro di chitarra blues. Ma neanche lo spazio di un minuto e ci si ritrova catapultati in una cadenzata marcia a ritmo di panzer e, sopra tutto e tutti, la voce di Garcia, ruvida e sgraziata, ma piena di feeling. Il resto dell'album non concede alcuna tregua: “Green Machine”, la più rockeggiante, col suo riff frenetico e il refrain da cantare a squarciagola; l'allucinato blues di “Thong Song”, che alterna momenti di calma apparente e violente esplosioni, prima di lanciarsi in un disperato finale, in cui troneggia la voce di Garcia, ossessiva e lancinante. “Allen's Wrench” è un assalto all'arma bianca, rumoroso come solo dei Blue Cheer moltiplicati al cubo avrebbero potuto fare. “Writhe” è un'atipica pop song dall'andatura sonnolenta, che richiama certe produzioni degli Smashing Pumpkins. Ci sono poi pezzi lunghi, quasi tutti interamente strumentali, nei quali i Kyuss danno pieno sfogo alla loro anima lisergica: c'è la corsa sfrenata verso il nulla di “50 Million Year Trip (Downside Up)”, l'incubo paranoico di “Mondo Generator”, nella quale il cantato di Garcia si riduce a un ammasso di urla filtrate, c'è soprattutto “Freedom Run”, che dopo un intro a base di effetti spaziali e voci in loop, si lancia in un imprendibile cavalcata, acida e marziale.

Dopo un capolavoro di tale fatta i Kyuss daranno alle stampe un disco di poco inferiore, “Welcome To Sky Valley”, e un altro prescindibile, “...And The Circus Leaves Town”, prima dello scioglimento. Homme e Oliveri, raggiungeranno poi il successo commerciale con i Queens Of The Stone Age, ma questa, decisamente, è un'altra storia.

V Voti

Voto degli utenti: 9/10 in media su 40 voti.

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barkpsychosis (ha votato 9 questo disco) alle 0:05 del 6 giugno 2007 ha scritto:

opera imprecindibile

assolutamente impossibile farne a meno. uno dei capolavori del 1992 ma anche di tutti gli anni novanta.

Marco_Biasio (ha votato 10 questo disco) alle 15:48 del 11 luglio 2007 ha scritto:

Mamma mia, "Allen's Wrench" è un pezzo veramente ipnotizzante

Giuseppe Pontoriere (ha votato 9 questo disco) alle 14:40 del 11 settembre 2007 ha scritto:

Dio mio...

Album dannatamente affascinante. Vado in trance con Thumb, mi devo servire per forza di una chitarra immaginaria. Lo stesso vale per gli altri brani.

Marco_Biasio (ha votato 10 questo disco) alle 16:00 del 18 dicembre 2007 ha scritto:

Long life to stonerrock

Come da titolo, questo e "Dopethrone" degli Electric Wizard sono imprescindibili, per ogni vero amante del rock.

CigarO (ha votato 10 questo disco) alle 1:56 del 28 agosto 2008 ha scritto:

Questo per me è...

è un gran bel trip, cado in incoscienza al minimo ascolto, da maneggiare con cura

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 11:02 del 13 dicembre 2008 ha scritto:

Manifesto e massima opera dello ''stoner-rock''; uno degli album più influenti degli anni Novanta, nonchè caposaldo fondamentale per le band successive. Eccezionale.

george (ha votato 9 questo disco) alle 18:23 del 17 aprile 2009 ha scritto:

uno dei miei chitarristi preferiti, qui, al massimo della forma!!!

loson (ha votato 8 questo disco) alle 13:00 del 22 novembre 2009 ha scritto:

Mastodontico. Pissichedeliroccioso. Imprescindibile.

Marco_Biasio (ha votato 10 questo disco) alle 13:13 del 22 novembre 2009 ha scritto:

I hate slow songs too!

Norvegese (ha votato 9 questo disco) alle 9:44 del 12 marzo 2011 ha scritto:

Ascoltarlo mi manda in un'altra dimensione. La prima volta che lo ascoltai mi si aprì un mondo inedito. Una delle pietre miliari del rock anni '90

bart (ha votato 9 questo disco) alle 20:12 del 12 marzo 2011 ha scritto:

RE: D'accordissimo!

Questo disco è veramente una bomba!

rdegioann452 (ha votato 10 questo disco) alle 20:56 del 30 novembre 2011 ha scritto:

sentedo le loro canzoni, mi viene quasi da cestinare la metà della mia discografia

PetoMan 2.0 evolution (ha votato 8,5 questo disco) alle 10:34 del 25 luglio 2012 ha scritto:

ruvido, duro, ipnotico, tribale, a suo modo psichedelico, a tratti angosciante. Gran disco, anche l'altro, Welcome to Sky Valley è bello tosto e trucido. Uh, ora si possono mettere i mezzi voti! Questa si che è una figata, si hanno ben venti possibilità di scelta. E ovviamente io sbaglierò lo stesso.

K.O.P. (ha votato 9,5 questo disco) alle 20:10 del 9 marzo 2017 ha scritto:

Che band ragazzi! Un album imprescindibile questo, ma le canzoni migliori sono in WTSV. Poi il sound della chitarra che esce dall'ampli di un basso è veramente stupendo. E, infine, secondo me anche i Tool hanno studiato molto i Kyuss. Ripeto, IMPRESCINDIBILI!!!

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 21:43 del 9 marzo 2017 ha scritto:

vero, tra l'altro i Tool suonarono dal vivo "demon cleaner" (dal disco successivo).

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 21:43 del 9 marzo 2017 ha scritto:

vero, tra l'altro i Tool suonarono dal vivo "demon cleaner" (dal disco successivo).

baronedeki (ha votato 9 questo disco) alle 21:17 del 9 marzo 2017 ha scritto:

Album che in me ha sancito la morte definitiva di un certo Metal tradizionale. Concordo in parte sulle canzoni migliori anche in questo alcune canzoni sono mostruosamente straordinarie figlie della Psichedelia Texana + Hard Rock 70 Inglese . Band seminale.

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 21:46 del 9 marzo 2017 ha scritto:

il loro apice assoluto pero' per me sta sull'ultimo disco, "spaceship landing", un vortice drogato e martellante che è la summa di tutto il kyuss sound, nonché uno migliori brani degli anni 90 tout court

K.O.P. (ha votato 9,5 questo disco) alle 22:08 del 9 marzo 2017 ha scritto:

Forse la loro Third Eye. Me la passate questa? Ahahah

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 9:51 del 10 marzo 2017 ha scritto:

ci puo' stare alla grande come parallelo direi!

baronedeki (ha votato 9 questo disco) alle 17:53 del 10 marzo 2017 ha scritto:

Parallelo calzante, due pezzoni per due album indimenticabili. Blues For The Red Sun e Aenema che è il mio album preferito dei Tool.

baronedeki (ha votato 9 questo disco) alle 18:06 del 10 marzo 2017 ha scritto:

Mi correggo Spaceship landing è un altro album l'ultimo dei kyuss.

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 19:14 del 10 marzo 2017 ha scritto:

sì, è tratto da "..and the circus leaves town", che a mio avviso non è un album memorabile ( uscito appena 12 mesi dopo "sky valley", ne replica gli stilemi senza ampliare il discorso) ma si chiude col botto di "spaceship landing".

Marco_Biasio (ha votato 10 questo disco) alle 19:31 del 10 marzo 2017 ha scritto:

A me è sempre piaciuto tantissimo. Ha degli episodi davvero memorabili, come la doppietta iniziale, Size Queen (praticamente un reggae-stoner), El Rodeo e naturalmente Spaceship. Forse non è il migliore dei Kyuss, ma rimane un disco pazzesco.

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 10:31 del 11 marzo 2017 ha scritto:

Size Queen è quasi un antipasto dei QOTSA piu' istrionici e fancazzisti, pero' per me coi Kyuss dello sciamano Garcia ci azzecca poco eheh

baronedeki (ha votato 9 questo disco) alle 20:10 del 10 marzo 2017 ha scritto:

Spaceship Landing il loro canto del cigno col progetto kyuss poi lo Stoner di massa ben riuscito con QOTSA specialmente i primi tre album. Nel commento precedente parlando dei Tool mi è venuto in mente un album dei A Perfect Circle Mer De Noms che nei primi anni zero ho letteralmente divorato Post Grunge di altissimo livello .

zagor (ha votato 9 questo disco) alle 10:32 del 11 marzo 2017 ha scritto:

molto bello anche quello degli APC, se ne è parlato da poco nell'apposita recensione.

tramblogy alle 23:05 del 12 maggio 2019 ha scritto:

ciao raga tutto bene? che bello l'ultimo dei kyuss, circus...ascoltatelo! kizz

PehTer (ha votato 9,5 questo disco) alle 23:39 del 6 novembre 2019 ha scritto:

Disco che ti attiva i circuiti dopaminergici e non ti molla più. 50 Million Year Trip è un capolavoro travolgente e devastante, la coda è un qualcosa di magico. E dire che forse Welcome to Sky Valley è addirittura meglio, Asteroid e Space Cadet sono un trip perfetto...