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R Recensione

9/10

Janelle Monàe

The Archandroid

Champagne, sorrisi e ritmo. Ma anche distensioni favoleggianti, visioni futuriste e tanta, tanta ovatta (o bolle di sapone, peluche pacioccosi, saccarosio, il mio gatto che fa le fusa, fate voi). Lasciate ogni pregiudizio "voi ch’entrate", e pure le targhette (delle magliette): si certo, possiamo parlare di funky-dance, r'n'b, soul, indie-pop... ma io preferirei parlare della Monàe.

E dire che voleva andare a Broadway la tipa, e di sicuro le doti recitative non le mancavano (youtube; voi; ora): ma poi il cambio di rotta, poi la musica, poi qualche comparsa nei concerti dei No Doubt, poi l'emersione dall'infinito mondo oceanico pop. Se lei emerge, noi c'immergiamo nella sua materia: troppo presto parlare di nuovo astro, di rivoluzione, di consacrazione. Andare all-in al pre-flop è un gran bel rischio. Voglio dire, abbiamo solo due album tra le mani (in realtà uno, "Metropolis" è un EP)... bisognerebbe andarci piano.

Eppure chi vieta di esaltarci? Sfido io a restare indifferenti davanti alla disco-pop spensieratissima ad alto tasso di movimenti di testa e spalle ("Dance or Die" e "Faster"), introdotta da un'orchestra retrò ("Suite II Overture") e opportunamente supportata da un ritmico battito di mani in salsa funky ("Locked Inside"). Luci, suoni, frenesia e anche fiabe sussurate romanticamente dall'ugula dolce e cullante della Monàe ("Sir Greendown").

Subito si disvela il suo punto di forza, quel grandissimo senso del ritmo black armoniosamente teleguidato al servizio di costruzioni melodiche perfette (oltre la voce, vero). Non c'è un solo suono superfluo nei suoi pezzi, nessun tempo sbagliato o fuori posto; tutto risulta estremamente "giusto", preciso, adatto, perfetto e perfettissimo. E c'è chi si potrebbe lamentare di questo. Si dirà nell'anonimo "Trattato del Sublime": meglio un genio imperfetto che una mediocre perfezione. Allora questo disco è una trappola? Ci vuole attirare nella sua tana per poi ridere di noi e del nostro mancato senso di giudizio; vuole farci perdere il senno, anestetizzandoci e imbambolandoci tra la seta e il kashmir... E sia: mi offro come cavia di questa nuova tortura del XXI secolo.

La Monàe riprende da dove ci aveva lasciati prima della parentesi a spasso nelle lande di Avalon: voce oltre ogni limite, sparata come una capsula nello spazio stellato, tra firmamenti techno e meteore funk ("Cold War"); e continua imperterrita, senza alcuna interruzione, stordendoci con un r'n'b elasticizzato fino all'inverosimile, allungato in forme dance e "scratchiato" in altre più propriamente hip-hop ("Tightrope"). C'è posto anche per una certa sostanza pseudo-rock tra riff d'accompagnamento corrosi e acidi e una voce che impazza e strilla bruciando tutta l'aria attorno a sè ("Come Alive: War of the Roses"); il piatto non finisce ancora i suoi ripieni: dilatazioni circolari di una voce soavemente robotica raccontate dietro un velo erotico-nostalgico simil Air, armonizzate da assoli "dream" di chitarra ("Mushrooms & Roses"). Dopo una pausa orchestrale nuovamente vintage ("Suite III Overture"), è questa volta il soul della Monàe a colpire al centro il bersaglio: archi che si sciolgono, voce all'acqua di rose, delicata come una Sade dei nostri tempi, prolungata nel canto da versi androgini e chitarre gorgoglianti; rubando una frase di Gull (riferita alla Badu) "in perenne equilibrio tra mainstream e classicità black" ("Neon Valley Street"). Interessante, poi, l'esperimento future-funky ("Make The Bus"), così come gustose sono le gomme rosa shocking masticate con divertimento dall'immaginaria ragazzina monella ("Wondaland"). Sensibile ma anche... rilassante, merito di una chitarra pizzicata, uno xilofono e un intreccio di voci sognanti e pacate ("57821"), ma anche... struggente, ballata jazz schiarita sul finire da una luna debussyana ("Say You'll Go"), ma anche... James Bond! Come scusa?! Si, non sono impazzito: come fosse l'intro di uno qualsiasi dei film di 007, la Monàe ci sorprende e ci ammalia per l'ultima volta ("BaBopBye Ya").

E quindi piano-bar, champagne, sorrisi e un possibile bluff, il mio: chi vede?

 

C Commenti

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synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 1:15 del 30 giugno 2010 ha scritto:

recensione strepitosa! Su Janelle al momento confermo ciò che ho già detto: è sublime quando libera la sua vena soul (davvero da capolavoro), e lo è così tanto che la trovo assolutamente sprecata nei versanti funk-dance-pop (una cosa che proprio mi fa male al cuore, come vedere Einstein che lavora in fabbrica). Per il momento continuo a maturare il voto. Nel frattempo, brindo anch'io nel vedere, anche solo per poco, una nuova capolista riempi il bicchiere, su, e che sia fresco

loson (ha votato 9 questo disco) alle 9:33 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Ding Dong! La direzione prega l'utente synth_charmer di astenersi dal valutare dischi che trascendono la sua capacità di comprensione. Grazie.

simone coacci (ha votato 9 questo disco) alle 10:01 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Lodi, lodi, lodi al comitat...ehm alla direzione!

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 10:09 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Toh, è arrivato l'avvoltoio cos'è, stravedi per Janelle? Lo so, è una bella figliola. E ha delle potenzialità enormi, ma davvero paurose. Ha solo 25 anni, è il suo esordio. Questo disco è un'esplosione di polveri sottili di materiali diversi, e lei è una bussola impazzita che sta cercando il suo nord. Questo rende The Archandroid un mosaico terribilmente affascinante. La mia sensazione è che la ragazza ci darà un vero, grandissimo capolavoro appena avrà identificato la sua vera dimensione. Siamo in presenza di una perla molto preziosa, va incoraggiata senza dubbio. E speriamo che si coltivi nel migliore dei modi. E ora sentiamo, in cosa non sareste d'accordo?

loson (ha votato 9 questo disco) alle 10:37 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE:

"La mia sensazione è che la ragazza ci darà un vero, grandissimo capolavoro appena avrà identificato la sua vera dimensione." ---> E' proprio l'eclettismo e il suo discostarsi dai dettami statici dell'r&b contemporaneo a fare della ragazza un'artista pop pressoché unica. Cercare di cristallizzarne o "stabilizzarne" la creatività dirompente equivarrebbe a uniformarla alla massa.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 10:49 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

No, non credo si accomunerà mai alla massa, è un talento genuino. L'eclettismo è perfetto in questo che alla fine è un disco d'esordio, peraltro costruito lungo gli ultimi 5 anni. Per il suo futuro, sono sicuro che sceglierà una direzione precisa e si lancerà in un affondo. E nel farlo, ha le potenzialità giuste per riscrivere il futuro e sfornare pietre miliari. Ho enormi aspettative da questa fanciulla. Però in effetti non ha senso pensare al futuro in questo momento, mannaggia alla mia vena futurista ok, concentriamoci su questo disco e su questo momento, e apprezziamone al meglio tutti i valori. Voglio vedere fioccare i votoni eh, io non sarò da meno

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 10:57 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: Voglio vedere fioccare i votoni eh

Magari ognuno deciderà per sè...

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 11:06 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: Magari ognuno deciderà per sè...

Non ho capito, dà fastidio che esprima la mia opinione?

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 11:07 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

No, appunto, esprimi la tua e non quella degli altri.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 11:08 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

era una battuta, fabio

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 11:10 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

Oppure una cazzata.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 11:13 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

ammazza, quanta ostilità. Spè, proviamo a chiarirci in privato

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 11:39 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

Ma no ma che privato. Mica dobbiamo parlare di armi nucleari.

Guarda, io non sono ipocrita e generalmente quando devo dire una cosa la dico male e senza mediare con me stesso. Non c'è accanimento nei tuoi confronti, anzi non ricordo altri battibecchi con te... ma scrivere sotto una recensione: "Mi raccomando date voti alti" mi sembra un po' come voler suggerire la propria visione... Siccome questo è un sito nel quale l'utente medio non ha alcun bisogno di suggerimenti, ciascuno dia il suo voto, lo giustifichi e lo argomenti nei termini che crede opportuni ("capolavoro", "monumento", "paradisiaco"...) e lasci agli altri la possibilità di esprimere il proprio parere senza condizionamenti...

Filippo Maradei, autore, alle 11:45 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

In linea di massima sarei d'accordo con te Fabio, anche se in questo caso non m'è parso che Carlo abbia lanciato chissà quale messaggio condizionante o subliminale.

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 11:52 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

Guarda, io quando esprimo un parere non chiudo dicendo: "E ora sentiamo, in cosa non sareste d'accordo?", e quando commento un disco non dico "Concentratevi su questo disco che voglio vedere fioccare i votoni"... Parto dal presupposto (spesso sbagliato) che la persona che ho di fronte abbia pari (o superiori) facoltà mentali rispetto a me, quindi non necessita di direttive, nè tantomeno di argomentazioni straordinarie per supportare il proprio parere personale...

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 11:55 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

infatti aggiungo la faccetta, proprio per sottolineare che si sta scherzando. Sinceramente trovo tutto quello che dici talmente ovvio che è superfluo dirti che sono d'accordo con te. Dai, non è successo nulla, continuiamo a parlare di musica..

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 12:04 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

Dai non è successo nulla 'na sega, amico mio. Perchè è vero (e ci mancherebbe) che non è successo nulla ... ma è anche vero che non si può risolvere sempre tutto con uno "scherzavo". Ne conosco già uno che dice il cazzo che gli pare e poi si giustifica perchè è un buontempone ... Aggiungi tu le faccette che vuoi...

simone coacci (ha votato 9 questo disco) alle 11:19 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: Magari ognuno deciderà per sè...

Più che altro c'è un'ossessione (diffusa) per questi c**** di voti, che non riesco a capire. Qui nessuno vince nulla, la classifica è solo indicativa, non è che a Janelle danno lo scudetto, Erykah va in Europa League e i Devo retrocedono. Sono numeri, diamogli il peso che meritano, evitiamo discorsi da bar sport e torniamo a parlare di musica, se ce la facciamo.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 11:26 del 30 giugno 2010 ha scritto:

e in una battuta di sfuggita ci hai visto tutto questo, Simo? Guarda che la pensiamo allo stesso modo. Io sulla questione dei voti che esce fuori continuamente ci scherzo su, perchè so che è un discorso fine a se stesso, tanto per dire la propria. Solo che qui sembra che a qualcuno (o a molti) dia fastidio che io dica la mia. Ma che v'ho fatto?

simone coacci (ha votato 9 questo disco) alle 11:59 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Io ho parlato di ossessione diffusa. Quindi non era una stoccata rivolta a te, anche se me ne hai fornito il pretesto. Non è la prima volta che sento parlare di "scalzare quello dal primo posto", "portare quell'altro al secondo", di "classifica che non rispecchia questo o quello". Come se chi si dedica a recensire o a votare un disco (e tu sei tra questi, fra l'altro), volesse "fregare" il lettore, imponendogli una gerarchia stabilita a tavolino sulla base di simpatie/antipatie più o meno immotivate. E questi discorsi, da persona (umile, modesta, piena di limiti di comprendonio) che scrive e giudica onestamente (sbagliando spesso ma senza secondi fini), un po' mi scocciano. Poi se la tua era solo una battuta spiritosa, meglio così. Chiusa parentesi, per quanto mi riguarda.

Krautrick alle 11:28 del 30 giugno 2010 ha scritto:

per questi c**** di voti <----- ma se sei tu il primo a dare le stelline ;D

Filippo Maradei, autore, alle 11:47 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Ovviamente non voglio fare l'avvocato di nessuno.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 11:47 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: scrivere sotto una recensione: "Mi raccomando date voti alti" mi sembra un po' come voler suggerire la propria visione...

No, è semplicemente fare una battuta. Puoi trovarla stupida, assolutamente lecito, magari altri possono trovarla divertente. Si parla di musica, prevalentemente, ma credo che c'è spazio anche per scherzare, cosa che rende tutto più piacevole. Io rispetto il modo di esprimersi di tutti, anche di chi mostra un'ostilità fuori luogo, quindi non vedo quale problema ci sia ad accettare il mio, che vuole essere cordiale, educato e ironico

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 11:54 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Ma allora se chiamo la tua ironica battuta "cazzata" perchè ti offendi? Dove è finito il tuo senso dell'umorismo? Si scherza no?

Filippo Maradei, autore, alle 12:08 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Cambiando discorso, sul fattore "gnocca" si è concordi?

rubens (ha votato 9 questo disco) alle 12:14 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Prima o poi sarà da togliere quel rullo della discordia e mettere un bel player come in storiadeifilm ...

loson (ha votato 9 questo disco) alle 12:50 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Che ne dite se parlassimo un po' del disco in questione? Qualcuno l'ha ascoltato a parte me, il buon Maradei e l'Innominato?

simone coacci (ha votato 9 questo disco) alle 14:15 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Io, naturalmente. Più che un ponte fra due cultura musicali, bianca e nera, pop (ma nel senso più ampio immaginabile) e black (altrettanto), è un vero e proprio arcobaleno di colori, alla fine del quale c'è l'oro del songwriting (miracoloso) e dell'interpretazione (camaleontica). Profonda e trasversale come l'Erykah ma trascinata da correnti diverse che talvolta s'incrociano a pochi metri dal fondo. La stessa Itaca nu-soul, le vaghe coordinate hip-hop (non ce lo vedo P.Diddy che ascolta questo disco, eppure...), ma poi un'odissea artsy che solca acque molto diverse. Là afro, psichedelia, quiet storm, qui broadway (le varie "Suite Ouverture"), tin pan alley, pop barocco con piano elettrico ("Oh Maker"), easy listening ("Dance Or Die") e synth dagli accenti quasi moroderiani ("Mushrooms and roses" che pezzo è ragazzi?), sferzate quasi post-punk (“Come Alive”) aperture celtiche addirittura (“57821”). Con una coerenza e un (a)sincronia tale che questo viaggio te lo fa sembrare del tutto naturale, senza forzature, come un "The Wiz Of Oz" in versione afroamericana con la nostra Dorothy Monae trasportata da Harlem verso un altrove che esiste solo nella sua fervida immaginazione. Giovane o vecchia, gnocca o no, per me potrebbe essere pure un ologramma, un' epifania, è comunque bello sapere che non ti sei sognato tutto, che puoi rivederla (riascoltarla) ogni volta che vuoi.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 14:54 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE:

Graaande Simo! ;D

Alla luce del tuo commento e della bella rece di Maradei, rilancio con le quattro(mila) cazzate che ho scritto qualche giorno fa, tanto non so dove altro postarle... Avvertenza: SONO NOIOSERRIME!!! XD -------->

Potrei farmi bello e parlare di “The Archandroid” come di uno, nessuno, centomila dischi. Così’ come, in un delirio analogo, tirerei acqua al mio mulino (ossia al mio ego di scribacchino represso) se parlassi di Janelle Monae come di una, nessuna, centomila artiste. Pensateci: di fronte all’entusiasmo pressochè unanime della critica, un giudizio altalenante o simil-negativo potrebbe garantirmi la palma di voce fuori dal coro, e quindi consolidare una reputazione (per quanto disprezzabile… ). Un simile atteggiamento, però, costituirebbe un madornale errore, oltreché prova di palese disonestà intellettuale. Madornale errore perché la ventiquattrenne di Kansas City (cantante, ballerina, autrice e co-produttrice) ha davvero una visione. Quanto quest’ultima sia complessa e ambiziosa lo testimoniano non solo questi colossali 70 minuti di musica, ma anche (e purtroppo) qualche tentennamento in classifica: dopo l’ottimo esordio in diciassettesima posizione nella chart Billboard (incentivato dalla straripante esibizione alla corte di David Letterman, dove la ragazza ha riletto in chiave post-moderna e “gender-free” la mimica di James Brown), il disco è sceso al 71° posto dopo quattro settimane. Trattasi comunque di un risultato notevolissimo, specie in tempi di downloading selvaggio; ancor più notevole se si tiene presente che il long-playing è l’esordio della Monae su lunga distanza, ed è un disco (pop) fottutamente complesso.

Fin dalle premesse concettuali/estetiche, “The Archandroid” ha tutta l’aria di un meraviglioso rompicapo. Da un lato l’afro-futurismo “d’egizio vestito” di un Sun Ra, intrecciato a simbologie cristiane (l’arca attraverso cui la protagonista Cindy Mayweather, alter-ego cristologico della stessa Monae, intende condurre alla salvezza il popolo oppresso) quando non al millenarismo rastafariano (addio alla corrotta Babilonia cyber-punk, a tutta dritta verso Zion!). Dall’altro la cornice spettacolare del musical, un puzzle di motivi Art Déco e richiami visuali al Fritz Lang più modernista, il richiamo sentimentale di una love story fra androidi ambientata in un 2719 che più sci-fi non si può, tanto Judy Garland quanto “1997: Fuga Da New York”. Il filo d’Arianna è da individuarsi proprio nel tentativo di distillare, concentrandolo in un unico – per quanto multiforme – assioma poetico, un discorso musicale caratterizzato da bruschi dislivelli stilistici. “The Archandroid” è decadente, maestoso, frizzante, avveniristico, “totalizzante” e sottilmente kitsch come può esserlo il sinfonismo di Gustav Mahler (la consistenza “pop” di certe pagine mahleriane è impressionante), anch’esso preposto a documentare una società sull’orlo del collasso (nello specifico: l’impero asburgico) e ipotizzare mondi futuribili, omaggiare il passato e fargli violenza, comprimere il dettato in una forma che (con)fonda spiritualità e spettacolarità, intimismo e teatralità.

Guidati dalla curiosità per il “diverso, Janelle e Big Boi (OutKast) scrivono una nuova pagina nella storia della black music (sarebbe raccapricciantemente limitativo parlare di "contemporary r&b"), spingendosi dove forse mai si era osato in precedenza. Da questo punto di vista, Janelle parla la lingua che qualche era fa era patrimonio esclusivo di Prince, elaborandone però in modo completamente inedito grammatica e sintassi (e ampliandone il vocabolario, tiè!). Torna l’attenzione maniacale per la melodia, il gusto per l’arrangiamento sopra le righe, la strumentazione organica (talvolta acustica) mista a programming e tecnologia; ci si confronta con "luoghi" quali folk celtico, lounge, new wave, exotica (la conclusiva "Babopbyeya" è un’epopea cinematica degna di Les Baxter); si ripesca la psichedelia black di George Clinton, gli assolo di chitarra elettrica, l’r&b dei ‘60s. Tutto viene esplorato, vivisezionato e ricomposto secondo nuovi criteri, tanto che mi risulta davvero difficile analizzare nello specifico la sostanza di molti brani qui presentati. La stessa Monae si cosparge di glam, gioca a farsi corpo “bowiano” sul filo di una androginia quasi fumettistica, flirta con immaginari cinematografici e operistici, aspira a farsi summa e superamento di modelli canori black e non (le varie Aretha, Diana Ross, Sade e Grace Jones; le dive senza volto e pigmentazione della disco music; le crooner in gonnella come Eartha Kitt, e addirittura Patti Smith nelle evoluzioni urlate di “Come Alive”), mostrando una versatilità abbagliante. In definitiva, “The Archandroid” sembra fondare un nuovo punto di partenza per un discorso critico sulla black music e sui suoi possibili sviluppi. Non posso sapere se e quanto questo discorso attecchirà (anzi, probabile resti un caso isolato), ma è mia opinione che nessuno stia portando avanti un’operazione simile.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:53 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Ohi Matteo io l'ho ascoltato. Ad essere sincero, lo sto trovando un po' caotico e dispersivo (anche se si mantiene sempre su livelli alti, qualche traccia in meno gli avrebbe giovato), ma magari (anzi, è quasi sempre così) potrebbe essere una cosa decisamente positiva dopo diversi ascolti. Sul fatto che sia un gran disco, credo che non ci siano dubbi, ora bisogna vedere quanto colpisce la mia sensibilità... Ad ogni modo, toccando i due estremi, Mashrooms & Roses è un'assoluta meraviglia, un pezzo strabiliante, di quelli che mi fanno "uscire pazzo", Dance or die, invece, non mi piace proprio... lo ascolto un altro poco e in questi giorni torno per un giudizio definitivo

Il titolo dell'album è fantastico, ma che vuol dire?

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 15:04 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Eh già Daniele, mi sa tanto che riceviamo le stesse sensazioni da questo disco però anch'io ho l'impressione che con altri ascolti si farà amare ancora di più. Per quanto riguarda il titolo, l'archandroide è la Janelle stessa, immersa in una metropoli fantascientifica e in una storia di cui quest'album è la colonna sonora. Qui trovi qualcosa in più: http://en.wikipedia.org/wiki/Janelle_Mon%C3%A1e, anche se non ci ho capito tantissimo eh

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 15:15 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE:

Sì sì, ho l'impressione che sia il tipico album di cui ci si innamora più a livello cerebrale che empatico. I primi ascolti fanno decisamente ben sperare. Grazie per il link... ci do subito un'occhiata, anche se l'idea di darci un po' il significato che voglio, mi garba assai (ed è una cosa che mi riesce molto bene )

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:57 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Oddio Mat! Mi fai un riassuntino? Scherzo Ti si legge sempre che è un piacere...

loson (ha votato 9 questo disco) alle 15:06 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Ahahah, riassuntino: dentro "The Achandroid" c'è quasi tutto quello che più mi piace della musica pop. Straordinario oltre ogni limite.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 15:04 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Dimenticavo il voto... X Daniele: non so cosa significhi il titolo nel dettaglio, ma "arch" come aggettivo ha diversi significati (forse è stato scelto proprio per questo)= principale, straordinario, più temibile, birichino. Applica a tua scelta uno di questi significati ad "android" che credo sia il "noun" a cui l'aggettivo si riferisce.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 15:07 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

ANDROIDE BIRICHINO, senza ombra di dubbio...

Dr.Paul alle 15:16 del 30 giugno 2010 ha scritto:

matteo e simone ma non potevate farla voi questa recensione? ))))

Filippo Maradei, autore, alle 16:04 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: matteo e simone ma non potevate farla voi questa recensione? ))))

Beh grazie, gentilissimo! XD

simone coacci (ha votato 9 questo disco) alle 9:51 del primo luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: matteo e simone ma non potevate farla voi questa recensione? ))))

No, sei stato davvero bravo. A parte gli scherzi. Come dice l'esimio Loson, continua su questa strada. Una volta focalizzata l'attenzione sugli elementi giusti ti verrà tutto più facile.

Filippo Maradei, autore, alle 10:20 del primo luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: matteo e simone ma non potevate farla voi questa recensione? ))))

Come per Matt, anche a te un graz ^__^

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 15:21 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Ding Dong! Avviso agli utenti: lasciate stare il riassuntino e leggetevi per intero il post di loson79. Non ve ne pentirete

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 16:02 del 30 giugno 2010 ha scritto:

Le qualità di 'sta ragazza sono evidenti. Ma non mi prende proprio... forse per colpa dell'anima r'n'b soul, che non ho mai digerito. Proverò a riascoltare nei prossimi giorni...

Dr.Paul alle 21:15 del 30 giugno 2010 ha scritto:

uh scusa hai ragione sono stato poco carino, ma hanno descritto il disco con grande dovizia di particolari e competenza tecnica sbalorditiva! io ho ascoltato delle cose da youtube e mi sono sembrate pessime! visti gli sviluppi....me lo faro' ehm prestare...

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 21:31 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Il disco l'ho ascoltato poco, Filippo ti dirò (per quanto possa valere la mia opinione) che questa è la tua recensione migliore, secondo me. Non temere il confronto con quei due vecchi professoroni-babbioni (<<“totalizzante” e sottilmente kitsch come può esserlo il sinfonismo di Gustav Mahler>>, in Italia una cosa del genere può scriverla solo Loson) --- Oh, ci sono le faccine eh!

loson (ha votato 9 questo disco) alle 21:53 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE:

(<<“totalizzante” e sottilmente kitsch come può esserlo il sinfonismo di Gustav Mahler>>, in Italia una cosa del genere può scriverla solo Loson) ---> Guarda che per me è un complimento eh! ;D XD ;D XD ;D XD

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 21:55 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

Certo che lo è.

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 21:33 del 30 giugno 2010 ha scritto:

...mamma mia!

sono al secondo ascolto e sono (quasi) commosso...lavoro immenso e totale. una rielaborazione enciclopedica capace però di fornire elementi di rottura ed innovazione in ogni brano. risparmio la tiritela dei generi coinvolti, dico solo che qui la "black music" ribadisce la sua suprema potestà sulla storia della pop music degli ultimi (almeno) 60 anni.

grandioso, per il voto aspetto di farmi passare l'entusiasmo

Dr.Paul alle 21:45 del 30 giugno 2010 ha scritto:

eh la madonna, commosso, immenso.....ma veramente? manco per "kid a" e "ok computer" tutti sti complimenti cosi sentiti!!!

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 21:51 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

una novità di questo genere era da un pò che non la sentivo, davvero. poi magari mi decade. riguardo a Kid A avevo usato le parole "capolavoro" e "splendido", evidentemente ero preso male.

Filippo Maradei, autore, alle 21:52 del 30 giugno 2010 ha scritto:

"Banalità arrivo" e chissenefrega: cerco di migliorarmi recensione dopo recensione, soprattutto lasciandomi alle spalle quel polpettoso fervido lirismo e quella straripante prosopopea che m'hanno contraddistinto un po', nel bene e nel male, nelle prime recensioni.

Tornando al disco, sono già al 20esimo (o giù di lì) ascolto integrale e ancora non m'ha stancato; forse-sicuramente per la sua leggerezza, è una delle rare volte in cui non salto mai neanche un microsecondo dell'opera tutta: ogni volta lo mando giù tutto d'un fiato.

PS: tolta la maturità, mi troverete molto più spesso qui nei dintorni (recensioni o meno). Saranno cazzi acidi!

loson (ha votato 9 questo disco) alle 22:10 del 30 giugno 2010 ha scritto:

E comunque ha ragione Fabio: la tua recensione, Filippo, non ha nulla da invidiare alla mia prosa da vecchio babbione... Anzi, dimostra quanto sei efficace e lucido quando resti "ancorato" al disco, al dato musicale. Anche per me la tua prova migliore, almeno finora.

Filippo Maradei, autore, alle 22:17 del 30 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Mille grazie, ma il merito è della Monàe e del suo goduriosissimo album.

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 9:23 del primo luglio 2010 ha scritto:

oooh al diavolo! Ha due mani da chirurgo, raffinate e abili come pochi, e le sta usando per fare sushi. E' il miglior sushi che abbia mai mangiato. Mi rimane la sensazione che il suo vero capolavoro deve ancora sfornarlo, ma ciò non toglie che questo disco è elettrizzante. Mi piace così tanto che la detesto e azzardo a dire che è tra le più belle voci femminili di sempre.

Filippo Maradei, autore, alle 10:19 del primo luglio 2010 ha scritto:

RE: E' il miglior sushi che abbia mai mangiato.

Grande Carlo! Geniale il paragone col sushi

galassiagon alle 10:29 del primo luglio 2010 ha scritto:

Outkast?

forse lo compro. Outkast style comunque!!!

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 9:25 del 2 luglio 2010 ha scritto:

Ecco il mio parere, al momento controcorrente.

Bella presenza, splendida voce e grande interprete, molto versatile, la divina e la front woman di un kolossal fantascientifico di stampo

hollywoodiano scritto perlopiù da tali Dr. Nathaniel Irvin III, Joseph II e Robinson (ecco

se qualcuno dei più informati ci potesse spiegare chi sono non sarebbe male; il mio amico che mi ha

ragalato il CD mi ha detto che dietro a questo

progetto ci sono i responsabili delle colonne sonore di alcuni dei più famosi serial televisivi

americani, ma non ho trovato conferme sul web,

probabilmente perchè sono scarso). Che la divina sia una grande interprete l'ho capito al primo

ascolto, in quanto è riuscita a rendere a me

accettabile una delle solite canzonette disco che

ogni tanto sfornano gli Of Montreal, che ho sempre

trovato "inascoltabili". Il songwriting è sicuramente molto vario, attualizzato e non

complicato, generalmente. Si esplorano diversi

generi, non solo rhythm & blues, soul o disco-funky e non tutti riconducibili alla musica black (che pur resta la radice dominante). E' un prodotto, direi industriale, ben confezionato ed appetibile a vari tipi di ascoltatori, non solo

(ma anche) mainstream. Chiunque in questa

"tinozza di colori" può trovare almeno qualche pezzo che gli garba ed io non faccio eccezione.

Tanta roba in questa tinozza quindi ed ahime anche

alcune cose che proprio non mi piacciono

(soprattutto quelle ispirate al vesante più

mainstream della musica black), altre che mi

lasciano indifferente ed altre ancora che invece

mi gustano assai. D'altra parte il mio gusto

attuale è la risultanza di sedimenti musicali ancora in evoluzione, ma ben formati dalla mia,

sempre ahime, lunga esperienza di ascoltatore attivo. Volendo cercare un paragone cinematografico (di cui pure non sono gran esperto) questo album potrebbe essere il secondo

episodio della saga di Star wars, no di certo il mio adorato Blade runner. Insomma per me disco

carino, non di più. Ed ora vediamo quanto durerà

accanto al mio lettore (Davide non te ne avere a male, comunque vada ho molto apprezzato).

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 10:39 del 2 luglio 2010 ha scritto:

RE:

Io sono della stessa corrente di REBBY. Mi sembra un calderone di pezzi ben confezionati, più che un disco innovatore e un "nuovo punto di partenza per la musica black." Anche se ammetto di non essere un grande conoscitore del genere, io non ci trovo nulla di davvero interessante. (Lei grande cantante, eh).

loson (ha votato 9 questo disco) alle 11:53 del 2 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE:

"Mi sembra un calderone di pezzi ben confezionati ---> Descrizione che calza come un guanto pure a "Sing O The Times" di Prince, album che, sfortunatamente, è stato davvero un "nuovo punto di partenza per la musica black".

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 12:08 del 2 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

Non capisco cosa c'entra. Perché questa definizione dovrebbe calzare a Sign O The Times?

loson (ha votato 9 questo disco) alle 12:20 del 2 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE:

Perchè anche quello era un doppio album "calderone" che faceva dell'eterogeneità e della cura maniacale per la produzione (il confezionamento, dunque) il proprio marchio di fabbrica. Eppure non si era mai sentito qualcosa di simile in ambito black, eccetto forse "1999", che però era assai più monocromatico. "Sing O The Times" per me è forse il disco che più ha affinità con The ArchAndroid, almeno riguardo a metodo e ambizioni. Ecco spiegato l'accostamento.

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 12:43 del 2 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE:

Ok, grazie della spiegazione. Condivido appieno le tue parole. Ma resta il fatto che i due album non sono a mio parere paragonabili, né per qualità che per originalità.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 13:03 del 2 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE: RE:

Prego, ci mancherebbe.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 11:31 del 2 luglio 2010 ha scritto:

Dr. Nathaniel Irvin III e Charles Joseph II sono gli pseudonimi di Nate Rocket Wonder e Chuch Lightning, entrambi produttori e titolari, assieme a Delivin Franklin, della Wondaland Arts Society, l'etichetta con cui Janelle ha firmato (BigBoi ha fatto da mecentate, introducendola nlla loro "piccola corte" di Atlanta). Non so se si occupino anche di soundtrack televisive, sinceramente. Il pirmo ha un passato come produttore hip-hop e dub, ma si definisce un maniaco di Henry Mancini, War e Simon & Garfunkel; il secondo ha un background più rock e psichedelico, ma virtualmente illimitato. A vederli sembrano più due freak, specie quando indossano si mascherano alla "Eyes Wide Shut" e registrano come duo punk-hop chiamato Deep Cotton... Robinson, invece, sta appunto per JANELLE MONAE ROBINSON, che perciò si conferma co-produttrice, co-autrice e co-arrangiatrice di quasi tutti i brani. Si tratta di una collaborazione, quindi: lei e i due formano il classico team di scrittura/produzione che è pressoché una costante in ambito black e che ha caratterizzato, piaccia o no, un po' di tutta la storia del pop. Caratteristica peculiare della Wondaland Arts Society è l'assoluta libertà creativa che regna negli studi di registrazione, riverberata dal desiderio di esogitare estetiche e strategie di marketing "alternative" pur garantendosi un livello di visibilità eccellente (ecco spiegato l'accordo con la Bad Boy di P. Diddy).

gull (ha votato 6 questo disco) alle 16:30 del 4 luglio 2010 ha scritto:

Mi ritrovo abbastanza nel commento di Rebby.

Sono anzi propenso a critiche anche maggiori.

Per il momento, se ci riesco, preferisco riascoltarlo per bene.

Ma una domanda agli esperti del settore ce l'ho già adesso: ma com'è che anche qui (come per la Badu) ci sento parecchio lo Steve Wonder del periodo d'oro?

Sono le mie orecchie poco "allenate" al genere che si fermano in superficie?

gull (ha votato 6 questo disco) alle 17:40 del 4 luglio 2010 ha scritto:

Rimessa in cuffia la Monae.

Come già detto da altri, ci sento anche riferimenti espliciti a Prince (sembra sua figlia!) ed agli Outkast (bleach!, se qualcuno si fa avanti gli vendo il cd "Speakerbox....." praticamente come nuovo).

Insomma, al di là di tutto, mi sento di poter dire che non si tratta di nulla di particolarmente innovativo o personale, e che in alcuni frangenti cede ad una via sin troppo commerciale, per i miei gusti.

Filippo Maradei, autore, alle 18:04 del 4 luglio 2010 ha scritto:

RE: in alcuni frangenti cede ad una via sin troppo commerciale, per i miei gusti.

Guarda, più che commerciale direi festaiolo-spensierato: alcuni pezzi sono decisamente "da spiaggia", ma li apprezzo proprio per il loro carattere fresco e frizzante, da estate pura. Più che altro "The Archandroid" mi sembra un pentolone gigante da cui pescare, a seconda degli stati d'animo, ascolti più o meno seri; perchè no, anche berlo tutto d'un fiato.

gull (ha votato 6 questo disco) alle 18:24 del 4 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: in alcuni frangenti cede ad una via sin troppo commerciale, per i miei gusti.

Intanto grazie per avermi citato nella tua recensione

Poi ho scritto che in alcuni frangenti è commerciale per i miei gusti, non che lo sia (necessariamente) in assoluto.

Hai espresso benissimo quello che volevo intendere: "da spiaggia" è perfetto per indicare un certo tipo di musica fruibile in leggerezza. Non è proprio il mio pane.

Ma sono solo alcune tracce che mi hanno dato questa sensazione.

In generale è un disco molto attentamente prodotto e ricco di arrangiamenti e stili diversi. Solo che non mi è sembrato così spettacolarmente "nuovo".

tramblogy alle 14:22 del 5 luglio 2010 ha scritto:

troppa roba, non per me....

gull (ha votato 6 questo disco) alle 15:52 del 6 luglio 2010 ha scritto:

Ripetuti ascolti non hanno fugato (anzi li hanno aumentati) i miei dubbi. Per me appena sufficiente.

rael (ha votato 4 questo disco) alle 11:47 del 7 luglio 2010 ha scritto:

a me lei sembra piu' una pedina che si affida alle mani di un team di tecnici. disco esclusivamente per amanti black e hipoppari_'

Filippo Maradei, autore, alle 13:26 del 7 luglio 2010 ha scritto:

RE: disco esclusivamente per amanti black e hipoppari

Bah, di Hip Hop questo disco ha veramente poco; poi occhio alle generalizzazioni, teoricamente anche i cLOUDDEAD sono Hip Hop. Teoricamente, appunto.

jackforjack alle 20:13 del 7 luglio 2010 ha scritto:

RE:

inspiegabile tutto questo entusiasmo (non qui, in generale) per un disco da studio fatto a tavolino. bha.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 23:15 del 9 luglio 2010 ha scritto:

Uffa, se mettessi più di sei, mentirei. L'idea iniziale è rimasta: mi sembra un lavoro ispirato e di qualità, ma tranne qualche episodio isolato (continuo a credre che mushrooms..., sia una grande canzone)non è riuscito a conquistarmi. Forse dipende dal fatto che alcuni fraseggi, alcuni arrangiamenti, alcune melodie proprio non riescono ad andarmi giù. Peccato perchè visti i commenti di voialtri, forse si tratta di un mio limite...

Filippo Maradei, autore, alle 23:25 del 9 luglio 2010 ha scritto:

RE: Peccato perchè visti i commenti di voialtri, forse si tratta di un mio limite...

Non per forza Daniele, magari questa volta è davvero solo questione di gusti

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 16:40 del 16 luglio 2010 ha scritto:

Disco da ascoltare con molta attenzione, altro che storie. Persino troppo lungo e ricco, per i miei gusti. "Dance or Die" è un capolavoro, quei bassi sinco-jazz mi fanno impazzire. Il continuum con "Faster" poi, è divino. Praticamente i primi 8/9 minuti sono da 10 secco. "Locked Inside" deve molto a Michael Jackson (non capisco perchè nessuno lo dica, che c'havete paura? ). Verso la fine l'album perde ritmo e (almeno per me) interesse, ma è davvero costellato di ottime canzoni: "Cold War" dovrebbe essere in cima alle classifiche da un po' (altro che Rihanna), "Sir greenwood" è un distillato di classe degno di Nina Simone... aggiungete che ha una voce che mette paura ("Come Alive" è un pezzo trascurabile ma con quella voce lì diventa micidiale). Alcune cose non mi piacciono: "Tightrope" (MTV anni '00), "Make the Bus" (ma lì la colpa è degli Of Montreal, sicuro), "Wondaland" (orrida) ... quindi il voto sarebbe 7,5. Arrotondato a sette perchè quest'anno c'è l'austerity. Rivelazione, comunque.

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 17:40 del 16 luglio 2010 ha scritto:

Dance Or Die?

Tanta, tantissima carne al fuoco (addirittura echi

di Smiths e Talking Heads): forse non troppo a fuoco, ma cribbio avercene oggi così sveglie nel pop-mainstream...La ragazza si farà, ma 'na Beyonce

già può giusto leccargli le scarpe. Prince & Jackson si sentono, eccome.

Filippo Maradei, autore, alle 1:43 del 17 luglio 2010 ha scritto:

Bella l'analisi di Fabio, mi ci ritrovo molto, soprattutto per le note (stonate) negative che ha colto nel disco. Confermo il mio nove, ma adesso con qualche riserva; un po' come quando si mangia un piatto delizioso e ci si sporca nel gustarlo appieno...

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 14:59 del 21 luglio 2010 ha scritto:

Prima in classifica?? Alla fine la musica per le masse vince sempre.

rubens (ha votato 9 questo disco) alle 15:10 del 21 luglio 2010 ha scritto:

RE:

Eheh, per le masse mica così tanto: a leggere il tuo commento uno potrebbe pensare all'ultimo di Shakira, mentre qui siamo più vicini allo Stefano Meraviglia della Vita Segreta delle Piante

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 15:16 del 21 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE:

A me questa questione di musica per le masse e musica di nicchia mi ha sempre lasciato un po' perplesso. Io farei solo un discorso sulla qualità. E questo cd della Monae - per quanto non mi abbia entusiasmato - di qualità ne ha... Che poi sia ascoltato da un grande pubblico, può essere solo un fattore positivo...

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 15:58 del 21 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE:

Ma infatti a me sembra Shakira MissyElliottizzata!

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 16:01 del 21 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE:

e scusa, ma questo Stefano Meraviglia della Vita Segreta delle Piante mi sfugge un attimo...

loson (ha votato 9 questo disco) alle 16:36 del 21 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: questo Stefano Meraviglia della Vita Segreta delle Piante mi sfugge un attimo

E tanto basta per capire quanto ne sai di black music...

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 17:05 del 21 luglio 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: questo Stefano Meraviglia della Vita Segreta delle Piante mi sfugge un attimo

Non conosci Stefano Meraviglia?????? No, non lo conosco, e ne so poco di black music. In compenso ne so a pacchi di white music. Bazzico un po' anche la yellow...

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 17:07 del 21 luglio 2010 ha scritto:

Ahhhhhhhh! Ora ho capito. Intendevi Steve Wonder! Dovevi dire Stefanuccio, non Stefano. Ci si bbecca su Faccialibro.

Nucifeno alle 18:47 del 5 agosto 2010 ha scritto:

Finalmente un bel disco!

Mi ha sorpreso, lo sto ascoltando in sti giorni e mi sale sempre di più. Per ora non voto perchè lo devo assimilare meglio. Ripasserò.

Utente non più registrato alle 22:41 del 23 agosto 2010 ha scritto:

Per adesso disco dell'anno.

Lobo alle 12:46 del 8 dicembre 2010 ha scritto:

Musica commerciale 1

Filippo Maradei, autore, alle 13:01 del 8 dicembre 2010 ha scritto:

RE: Musica commerciale 1

Commento superficiale 1

Totalblamblam alle 14:41 del 30 novembre 2011 ha scritto:

loson tu che te lo sei studiato bene questo disco (appena trovato nella munnezza e scaricato nell'ipoo)spiegami :inserire debussy è stata una operazione di marketing o di semplice kitsch and curio?

LucaJoker19 (ha votato 9 questo disco) alle 17:51 del 4 agosto 2015 ha scritto:

uno dei miei dischi preferiti di sempre.. spero che ritrovi la retta via dopo Electric Lady, assolutamente troppo standard viste le potenzialità della ragazza di spaziare in diversi ambiti musicali .