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R Recensione

7/10

Giaime

Blue Magic

A soli diciassette anni e in maniera completamente autogestita, Giaime ha attirato l’attenzione con un video postato su youtube che in pochi mesi a superato il milione di visualizzazioni. A poco più di un anno di distanza, esce ora il suo primo cd, che conferma quanto di buono ci si poteva aspettare da quel primo video e dai passi successivi. Un lavoro che vanta non solo la collaborazione dei componenti della sua crew, i giovanissimi Zero2, ma anche nomi di prestigio del rap italiano, come Shablo e Fritz Da Cat.

La prima cosa che colpisce in questo disco, è la maturità dei testi, soprattutto in confronto a quelli di colleghi ben più adulti di Giaime. La seconda, è l’evidente impegno svolto in maniera seria e professionale, pur essendo il rapper milanese ancora solo uno studente delle superiori. Traspare poi un profondo amore per la musica e per il rap, unito alla passione per il cinema. Passione evidente nelle numerose citazioni che contrappuntano buona parte del disco, a partire dall’intro, passando per il brano Boston George (personaggio preso dal film Blow), o da titoli di canzoni che richiamano direttamente titoli di film (La colazione dei campioni, Sierra Leone), fino al titolo stesso del disco, ripreso dal film American Gangster.

Giaime rivendica la serietà della sua passione per il rap in Già scritto (se non scrivo ciò che è vero mi ammazzo), dove si diverte anche a sfottere il rap che più strizza l’occhiolino alle radio generaliste (cosa cazzo ci vuoi nel ritornello), e in Boston George (devo scrivere altrimenti muoio), dimostrando già una certa consapevolezza dell’ambiente (il rap non lo fa la marca che indossi). L’amore per la musica e l’importanza del rap per una intera generazione di giovani è poi esplicitato ancora in Alla ricerca di Nemo (la mia musica è lo psicologo a cui giuro tutto ciò che è puro). Una generazione per la quale il rap diventa linguaggio che abbatte tutte le barriere (giro dalle medie con tutte le razze). Storie di adolescenti; la scuola, le uscite serali, ed anche la noia e la solitudine tipiche di una età di passaggio ma fondamentale per la crescita di un uomo, raccontate in  Solitudine, un testo profondo e maturo, ben più dei diciotto anni del suo autore, e in Maledetta noia (citazione da Franco Califano).

Giovane e  molto deciso (la mia età è soltanto indicativa, e la meta già stabilita), Giaime ha realizzato un disco con testi originali e lontani dai luoghi comuni del rap, a cui i produttori utilizzati (quasi uno diverso per ogni brano) hanno offerto una tavolozza di colori molto varia su cui dipingere le sue storie, dai momenti più slow quasi nu soul di Arrivo. Stazione, a quelli più hard di Mi gira così e 4E80, dalla old school di Tic Toc al singolo estivo Fino a quando. Il ragazzo si è preso anche il lusso di non inserire nel cd il brano che l’ha fatto conoscere, Minorenni coi trampoli (oltre un milione e centomila visualizzazioni su youtube non sono un numero da poco, soprattutto se si tiene presente che alle sue spalle non ci sono case discografiche, uffici stampa, radio o tv). Molto giovane, molto seguito (i suoi video nel complesso ormai superano i tre milioni di visualizzazioni), molto bravo e molte cose da dire (diciassette anni ma tanto da raccontarvi). Ne sentiremo parlare ancora.

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