Father John Misty
I love you, Honeybear
Informazioni preliminari sul personaggio: Father John Misty, da circa tre anni, è il progetto musicale che attornia Joshua Tillman, ex membro dei Fleet Foxes, artista tuttofare quasi trentacinquenne.
Ragguagli preliminari sul disco: è qualcosa che si aggrappa, con pochi e occasionali diversivi, alla tradizione cantautorale popolare, e orchestrale, soprattutto americana, da Neil Young ad Elton John, da John Lennon a Burt Bacharach, da Brian Wilson a Randy Newman, e la smetto con lelenco perché diverrebbe una pedante lista della spesa.
Considerazioni preliminari sui testi: si parla di relazioni personali immerse nel vuoto spirituale contemporaneo, così dice lo stesso Tillman del suo lavoro che ha pretese di concept. Illusione e disillusione si mescolano un po dappertutto, due facce della stessa medaglia o medaglia da una sola faccia: mitologie di sentimenti, apoteosi damore, ballate zuccherose tra fronzoli coriandoli e svolazzi, per convertirsi poi in liriche dirette, realistiche, quasi misogine, sarcastiche, non lontane dallo stile di un Sun Kil Moon, almeno nellultimo Benji.
Testi che necessitano perciò talvolta di ammorbidente, e qui arriva in soccorso la musica, o la voce (timbro che confondo spesso con quello di Jesse Tabish, Other Lives), ma soprattutto gli arrangiamenti, e qui riparte la lista della spesa: ariosi e trasognati, ampollosi e sinfonici, magnificenti, ridondanti. Ed è qui il problema: si respira a pieni polmoni, beati, tra strutture così orchestrali, o questo classico tende a esser troppo classico, diventa classicume, dunque asfissia, soffoca, nausea? Non si tratta tanto di etichettare I Love You, Honeybear come unopera retrò, come canzoni già sentite, come disco ripetitivo, meccanico, come sound per vecchi nostalgici che hanno così limpressione di non incanutire. Si tratta di comprendere se questo pop-soul è davvero godibile, se questo songwriting con (pochi) sprazzi di rock non annoia, se gli strumenti in ballo son troppi, e un po opprimono.
La risposta varia per ogni singolo fruitore, ma probabilmente stavolta si rimane nel mezzo.
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