Antemasque
Antemasque
Non potevano che separarsi, le strade di Omar Rodríguez-López e Cedric Bixler-Zavala, dopo il disco migliore della loro carriera, per il fatto stesso che quellopera metteva radicalmente in discussione leggasi: sconfessava? le fondamenta ed i punti minimi sui quali il discorso artistico dei Mars Volta aveva trovato un suo pur discutibile senso desistere: la logorrea, lesibizionismo portato allestremo, il criptico intellettualismo. Noctourniquet, 2012, si macchiava ancora degli stessi delitti (il dna, daltro canto, è duro a morire), ma solo a sprazzi: quasi come se il sigillo identitario avesse perso ogni aderenza, la ceralacca si fosse sciolta e banalmente ricomposta. Lo script si avviava verso una mesta conclusione da tragedia familiare o, altrimenti, da epos di seconda mano: luno corpo e mente sacrificatosi ad una carriera solista frammentaria, visionaria, finanche prolissa (compagna, per larghe tratte, di quella dellamico e mimesi John Frusciante), laltro riciclatosi in breve tempo in qualche gruppo di minor caratura e relativo prestigio. Altro e migliore è stato, invece, il destino dei due musicisti di El Paso. Avrà probabilmente inciso la contemporanea reunion degli At The Drive-In o, forse, una comunanza dintenti che travalica ogni dissidio. Fatto sta che Antemasque è qui, oggi, a testimoniarci tutto quello che i Mars Volta avrebbero potuto diventare e a cui, invece, hanno consapevolmente scelto di rinunciare.
Per il loro album di debutto, Rodríguez-López e Bixler-Zavala completano la line up della formazione con dei nomi deccezione. Al basso (ma solo in studio: dal vivo suona Marfred, fratello di Omar) cè Flea, più volte compartecipe delle jam e delle scorribande del chitarrista: dietro le pelli Dave Elitch, acclamato turnista, attualmente motore del supergruppo Killer Be Killed (con Greg Puciato dei Dillinger Escape Plan, Max Cavalera dei Soulfly e Troy Sanders dei Mastodon) e già nei Mars Volta tra ottobre 2009 e novembre 2010. Cotanta bonanza è messa al servizio di brani che sviluppano, impetuosamente, una peculiare idea di vulgarization: rendere accessibile, ad un pubblico cui mancano gli assunti di base, musica anche straordinariamente complessa. Antemasque asseconda compatto, in particolare, due (difficili) punti di approdo: asciugare la durata dei pezzi (chi cercasse le estenuanti cavalcate di Frances The Mute cambi canale) e sfrondarli da qualsiasi ghirigoro. La strana sensazione, a tratti, è quella di assistere, in tempo reale, ad uno strano ricorso storico, per il quale sono i maestri ad essere ispirati dagli allievi, e non viceversa: nominalmente, Momento Mori sembra un inedito dei Triclops! (influisce, sicuramente, un suono molto meno enfio rispetto al passato, non privo di efficaci e sobri melodismi), People Forget un crossover datato e vagamente psichedelico.
Qui alle amnesie viene posto un freno e ciò che rimane, a conti fatti, è un disco agile e tonico, che anche quando si rifà palesemente allipercinetismo irreale dei Mars Volta (In The Lurch) non si dispensa dallaggiungere chiose personali. È questo, dunque, il vero prog-core, composizioni punk infarcite di virtuosismi sottocutanei lontanissime da ogni sbrodolamento? La verità è più stratificata, in un certo senso inafferrabile. Antemasque è una creatura degli anni 90 a disposizione dellascoltatore informatico assetato di bignami: nel suo corpo principale sfociano gli estuari dellemo storico (50,000 Kilowatts è bellissima e, a tal proposito, emblematica), si mescola il funk dei Minutemen portato ad una superiore dimensione tecnica (4am), viene riesumato il primigenio post-core delle inquietudini e degli sfoghi cerebrali (Providence), il math rock è solo laltra faccia di una medaglia che accoglie a braccia aperte i ritornelli a tre power chords e a presa rapida (Rome Armed To The Teeth) e, quasi di sguincio, si inseriscono quegli swing dinoccolati che solo un branco di slacker riuscirebbe a suonare (Drown All Your Witches). Tutto è miracolosamente al suo posto, forse troppo: Rodríguez-López garantisce fantasia e varietà al netto dellordine, Bixler-Zavala abbandona listerismo dei falsetti e dei vocoder per uninterpretazione matura e controllata, la sezione ritmica è impeccabile.
Che poi Antemasque sia, forse, un passatempo per nostalgici entomologi, è un altro paio di maniche. Per ora ne nasce un full length che non è peccato ascoltare, e riascoltare, con una certa qual voluttà.
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