R Recensione

8/10

Chevelle

Wonder What's Next

Potenza e intensità: questi gli elementi che più caratterizzano i Chevelle. La band, composta da due fratelli: Pete e Sam Loeffler insieme al bassista Dean Bernardini ,debuttano nel 1999 con un Ep “ Point #1 “ per poi esplodere con il primo album “Wonder What's Next “ nel 2002.

Un disco che unisce sonorità alla Tool e contagiose chitarre alla Deftones: “Family System”, che apre l’album, è il connubio di quanto detto: la band gioca su potenti riff di chitarra che sposano appieno la suggestiva voce di Pete Loeffler, in grado di assumere toni tenebrosi e violenti in “Comfortable Liar” mossa dalla potentissimo intro.

La seguente “Send The Pain Below “ arriva come la quiete dopo la tempesta: una canzone interpretata icon piglio tormentato, dal ritmo delicato e irrequieto, che esplode in liriche vicine a quelle dei gia’ citati colleghi  Deftones e atterra sulle sonorità profonde alla A Perfect Circle. Momenti al limite dell’ipnotico in “Closure”, sempre ben supportata dalle incedenti ritmiche del trio, che non vengono meno in pezzi piu’ rock dalla maggior presa melodica come “The Red “ , senza tralasciare peraltro le chitarre “malate” in stile Tool che inondano brani violenti come “Wonder What’s Next “ e scoppiano tra le urla di “Don’t Fake This “, assolutamente la migliore del disco.L’assoluta potenza della band, comunque, trova il clilmax in “Forfeit “, la piu’ aspra dell’album.Da segnalare l’ ottimo accostamento tra melodia e "cattiveria" che gli Chevelle riescono ad imprimere nei brani  (si ascolti in particolare “An evening with el diablo “).

L’acustica e lancinante ”One Lonely Visitor “ chiude il disco, una delle più interessanti uscite alt metal degli ultimi anni: ogni pezzo ha una sua struttura ben consolidata senza cadere mai nel ripetitivo o nello scontato, riuscendo a mantenere sempre l'incisività necessaria e lanciando gli Chevelle come una delle migliori band del genere.

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