A Franco Battiato - Report Live

Franco Battiato - Report Live

11/02/2009 – Teatro Civico – Vercelli

Prosegue con successo il tour teatrale di Franco Battiato, che torna in Piemonte per una serata nello splendido, piccolo e accogliente, ottocentesco Teatro Civico, per presentare il nuovo CD “Fleurs 2”, ovviamente tutto esaurito. In realtà il tour è l'occasione, più che per presentare il nuovo lavoro, per ripercorrere tutta o quasi la carriera del musicista siciliano.

Seduto su un soppalco ricoperto da un tappeto al centro della scena, Battiato ha scelto di essere accompagnato dal quartetto italiano (tre violini e un violoncello) alle sue spalle, ai lati a sinistra il pianoforte e a destra la tastiere elettroniche, e l'ingresso, a seconda delle canzoni, di una chitarra elettrica o acustica.

Si inizia con alcune cover d'autore, “Era d'estate”, “Te lo leggo negli occhi” e “Inverno”, quest'ultima entrata in repertorio a furor di popolo, dopo l'esecuzione in TV per l'omaggio a Fabrizio De Andrè. Splendide le interpretazioni di Battiato, come i suoi arrangiamenti. Meno riusciti forse i brani in inglese, sia per la pronuncia un po' scolastica che per gli arrangiamenti proposti, ma anche per le scelte forse scontate (davvero abbiamo bisogno di sentire ancora “Bridge Over Troubled Water”?).

Splendido invece l'omaggio a Dalida, con un brano capolavoro tratto dal repertorio della cantante francese, “Il venait d'avoir 18 ans”, e a Jury Camisasca con “Il carmelo di Echt”.

Nella prima parte della serata spiccano le esecuzioni di “Casta diva” (dedicata a Maria Callas), “Il re del mondo” e “Mesopotamia”, scritta a suo tempo per Morandi, che alla prima esecuzione confessò all'autore la sensazione che il pubblico “retrocedesse”, cosa che convinse Battiato a inserirla nel suo repertorio).

Divertenti le presentazioni dei brani e i ricordi di episodi della sua carriera (come la partecipazione all'Eurofestival con Alice), con cui Battiato ha dimostrato di non essere il musicista distaccato e elitario che a volte può apparire.

Dopo un brano in solitaria del chitarrista / cantautore Davide Ferrario, torna sul palco Battiato per la seconda parte della serata, che riserva ancora grandi emozxioni. Il musicista catanese lascia più volte la sua postazione per cantare da in piedi a fianco del palco o portandosi vicino al pubblico per eseguire capolavori come “La cura” (la più bella canzone d'amore italiana di sempre?), “E ti vengo a cercare”, “Caffè de la paix”, “I treni di Tozeur” il nuovo singolo “Tutto l'universo appartiene all'amore”, fino alla chiusura con “L'era del cinghiale bianco”.

Per i bis, aperti da “L'addio”, arrivano anche l'attesa “Povera patria”, il grido di dolore per il proprio paese, cantata con estrema partecipazione, unico brano della serata interrotto da applausi “a scena aperta”, e “Stranizza d'amuri”, espressamente richiesta dal pubblico.

Una serata di musica, poesia e cultura come raramente capita di assistere in Italia.

C Commenti

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TheManMachine alle 17:54 del 14 febbraio 2009 ha scritto:

Avrei voluto esserci. Battiato rimane uno dei pochi artisti musicali italiani provenienti dai 70-80 che dal vivo riesce ancora a trasmettere emozioni autentiche.