Lucio Battisti
Il Nostro Caro Angelo
È quasi impossibile riuscire a catalogare Battisti. Un artista che ha pubblicato 19 album in cui si sono visti intrecciare i più disparati generi, tendenze e sonorità. Troppo raffinato e poco sanremese per essere inserito nel calderone della musica leggera; troppo poco canzonettiere e sempre con un occhio a quello che succedeva allestero per essere considerato nazional-popolare; troppo poco impegnato politicizzato e intellettualoide per essere inserito nel cantautorato.
Personaggio schivo e un po rude, sempre lontano dai riflettori, Battisti è un raro esempio di meritocrazia italiana. Un musicista in grado di vendere milioni di dischi senza apparizioni televisive, tour promozionali, pubblicità di ogni sorta e un rapporto con una stampa indegna sempre pronta ad attaccarlo e provocarlo fino al limite della barbarie. Sempre bersagliato da una critica che lo stroncava e lo dipingeva come un pallone gonfiato e da colleghi invidiosi per il suo essere sempre un passo davanti a loro e dieci anni avanti musicalmente.
Il Nostro Caro Angelo vide la luce nel settembre del 1973 e si avvalse naturalmente della collaborazione del fido paroliere Giulio Rapetti in arte Mogol. Esattamente come il suo predecessore, Il Mio Canto Libero, si piazzò alla testa delle classifiche e vi restò per parecchie settimane. Precedette quello che fu considerato il vero capolavoro di Battisti, Anima Latina.
La copertina destò subito scalpore a causa della nudità di alcuni personaggi raffigurati, ma questa scelta fu motivata dalla linea di pensiero legata al rispetto delle tradizioni e dei costumi, tematiche molto care al duo Mogol-Battisti.
Il brano di apertura, La Collina Dei Ciliegi, è un classico battistiano, una delle tante canzoni eterne destinate a rimanere impresse nelle menti delle generazioni a venire: un testo meraviglioso scritto da Mogol supportato da pochi accordi di chitarra elettrica non distorta. Nel verso planando sopra boschi di braccia tese qualcuno trovò dei riferimenti filofascisti, ossia quelle braccia tese che avrebbero dovuto simboleggiare il saluto romano. Il legame tra Battisti e lestrema destra fu uno dei tanti miti creati attorno a questo personaggio, anche se lui ha sempre smentito ogni militanza e impegno politico e vicinanza ideologica col fascismo. Altro pane per i denti di una stampa famelica sempre pronta a pubblicare spazzatura sullartista laziale (si diceva addirittura che finanziasse gruppi di destra eversiva). Fascista o no, le sue convinzioni politiche sarebbero dovute passare in secondo piano rispetto alla sua musica, ma in epoca post-sessantottina ciò era impossibile e questa faccenda se la porterà dietro tutta la vita. Queste voci furono alimentate soprattutto dal suo totale rifiuto di abbracciare le tematiche care al cantautorato e al suo non volersi schierare a sinistra, cosa parecchio di moda tra i suoi colleghi in quegli anni.
Salta allocchio lincredibile attualità delle tematiche affrontate nei testi. Si va dalla critica al consumismo di Ma È Un Canto Brasileiro, alla sfida alla Chiesa cattolica della title track, altro fiore allocchiello dellalbum.
Sorprendente invece è la scelta artistica de La Canzone Della Terra, con un ritmo tribale tambureggiante che fa da base ritmica al pezzo e la voce del cantante in sottofondo nella prima parte del pezzo. Ne Le Allettanti Promesse si delinea perfettamente il carattere battistiano, la sua misantropia, la sua pascoliana chiusura nel nido familiare e lincapacità di inserirsi in contesti sociali giudicati soffocanti. Potrai un giorno avere anche dei figli sentenzia una celestiale voce di donna che lo invita ad abbandonare una casa rurale per abbracciare la vita di paese. Per poi farli diventar così / preferisco allevar vitelli e conigli Il concetto è chiaro e nemmeno poi così ermetico a differenza della scelta artistica adottata dal duo e poi abbandonata in fasi successive. Io Gli Ho Detto No è una canzone damore con retrogusto quasi progressive, che mette a nudo quanto Battisti fosse attento a quello che accadeva musicalmente allestero, specialmente oltremanica.
Prendi Fra Le Mani La Testa, anche se impeccabile musicalmente, è forse il punto debole dellalbum a livello di testo. Chiude questo splendido album Questo Inferno Rosa, unaltra splendida canzone damore che ingiustamente non ebbe limpatto col grande pubblico che ebbero suoi pezzi più fortunati, ma forse questo accresce il valore del brano.
Il Nostro Caro Angelo è uno scrigno che contiene gioielli imprescindibili per chi ama questartista e la musica italiana nel senso meno classico del termine. Battisti può essere criticabile come tutti. Può darsi che non abbia avuto una gran voce, che abbia peccato di presunzione, ma è impressionante quanto fosse avanti e allavanguardia e quanto apparivano tragicamente piccoli tanti suoi colleghi al suo cospetto.
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