A Noi siamo l'Alfa e l'Omega - Intervista alla Squadra Omega - pagina 2 di 2

Noi siamo l'Alfa e l'Omega - Intervista alla Squadra Omega (2/2)

8) Arriviamo infine a “Altri Occhi Ci Guardano”. A differenza de “Il Serpente Nel Cielo”, atemporale, e “Lost Coast”, legato ad una rappresentazione d’America priva di connotati concreti, in questo terzo disco io percepisco distintamente una dimensione fieramente italiana: provinciale, per la precisione, di quella provincia misterica ed orrorifica dei primi film di Avati, di Fellini, di Cavallone. Possiamo parlare, anche in questo caso, di “non luogo”? La copertina voleva dare delle suggestioni in questa direzione?

Non sappiamo quanto il fatto di essere italiani influenzi la nostra musica, di sicuro influenza la nostra vita quotidiana. Il nostro obiettivo concreto è quello di rielaborare quello che ci piace, quale che sia la provenienza. Siccome spesso cambiamo gusti, tutto spesso cambia. Per noi, “Altri Occhi Ci Guardano” è un tentativo di omaggio ad un certo modo, anche ma non solo italiano, di fare musica. Senza la presunzione di inventare nulla, ovviamente.

9) Tutto il ragionamento pare venire meno con la costruzione western di “Sospesi Nell’Oblio”. Eppure, anche in questo caso, più che Calexico è Morricone, più che steel guitar è theremin, è Guano Padano. È un pezzo che sviluppa alcune delle migliori invenzioni de “Le Nozze Chimiche”: quanto c’è, in percentuale, di composto, e quanto invece di improvvisato?

Tutto è improvvisato, noi improvvisiamo sempre, ogni tanto qualcuno non ci crede ma, volenti o no, è così. In “Altri Occhi Ci Guardano” poi c’è un bel lavoro di editing e qualche overdub, più che in altri nostri dischi. Riguardo a “Sospesi Nell'Oblio” c'è sicuramente qualcosa di morriconiano, ma sostanzialmente è un'improvvisazione su una scala minore armonica che, a dire il vero, ha una sonorità più orientaleggiante che western... e per essere noiosamente precisi quello non è un theremin ma uno xilofono con un effetto vibrato (è divertente far suonare gli strumenti come non dovrebbero).  

10) Il brano migliore di “Altri Occhi Ci Guardano” e, a mio avviso, dell’intera trilogia, è “Il Grande Idolo”. Ci raccontate di come nasce e, soprattutto, che cos’è questo “grande idolo”?

È stato un esperimento, per quanto riguarda il modo di operare. Per la prima volta abbiamo usato software di campionamento, siamo impazziti per una ventina di ore in studio per tentare di rendere umano un campionamento disumano di una sola corda di chitarra. Stavamo per abbandonare tutto, non ci soddisfaceva il risultato, poi pian piano il pezzo ha preso forma. Però non ci convinceva e dopo altre serate a sovraincidere cose di dubbio gusto stavamo per arrenderci di nuovo, finché abbiamo trovato la quadratura. Credo comunque non faremo più esperimenti del genere, ne va della nostra già precaria salute mentale.

11) Ampie sezioni chitarristiche del disco si ispirano, finanche inconsapevolmente, ad una certa colta tradizione jazz rock, John McLaughlin in testa. È un suono che ritroviamo, in buone percentuali, anche ne La Piramide Di Sangue. Ne approfittiamo per riprendere lo spunto di prima: che cosa ne pensano gli Squadra Omega dell’“Italian Occult Psychedelia” e, soprattutto, ha senso raggrupparli nello stesso listone di Mai Mai Mai, Father Murphy, La Piramide Di Sangue, Mamuthones, Lay Llamas, In Zaire (già così assolutamente eterogeneo)?

Noi vogliamo che certi riferimenti si sentano. Durante le ultime sessioni di “Altri Occhi Ci Guardano” ci siamo coscientemente detti: ok, basta fare i finti tonti, facciamo delle sessioni liberamente ispirate al Davis elettrico e sarabanda tutta, poi se fanno schifo abbandoniamo l'idea e ci ritroviamo quando saremo in grado. Ci fa grande piacere che alcuni di quei riferimenti siano costantemente citati nelle recensioni (altri no, mannaggia). Dell’Italian Occult pensiamo che, tutto sommato, sia una faccenda divertente ma con troppi riferimenti comuni (cosa in sé non negativa tout court, capiamoci). Pensiamo sia più che altro una questione di amicizie personali (spesso) di lungo corso. Musicalmente ci sono delle realtà e dei dischi validi, alcuni davvero tanto, così come progetti derivativi, egotici o semplicemente ancora troppo acerbi.

12) Qualche anno è ormai passato da “Rennes-le-Château”, sufficiente per tirare le somme. Il vostro suono si è evoluto e stratificato magnificamente, ma in tutto questo la vostra peculiare cifra stilistica non è mai venuta meno. Quanto conta la coerenza in Squadra Omega?

Conta molto, purché non sia una scusa per rimanere sulle proprie certezze e non progredire. Anzi, musicalmente conta proprio poco, a pensarci bene.

13) Una piccola divagazione. Non c’è dubbio che Squadra Omega sia ora un progetto capitale, destinato a durare. Non c’è alcuna speranza di vedere ricomparire, in un futuro più o meno prossimo, i Mojomatics?

No!

14) Sono un appassionato di KEXP. Pochi artisti italiani sono riusciti a suonare nei loro studi: mi vengono in mente, recentemente, Porcelain Raft e Be Forest. E Jovanotti, il che lascia un po’ spiazzati. Ristabiliamo un po’ di giustizia divina: se Squadra Omega volasse a Seattle per suonare da KEXP, quali sarebbero i tre pezzi da non mancare assolutamente, per dare un’idea quanto più completa di chi e che cosa siete all’ascoltatore medio americano?

Noi non suoniamo mai pezzi, improvvisiamo sempre, dunque probabilmente tenderemmo ad adattarci alla situazione, e molto probabilmente si finirebbe per essere cacciati dallo studio per schiamazzi.

15) Se leggessimo i vostri testi con un compendio di Jung sotto mano, dovremmo diffidare dalle vostre intenzioni. “Tre” è un numero difficile, instabile, presuppone sempre un “quarto” che, per un motivo o per un altro, è stato emarginato, messo faticosamente ed innaturalmente da parte. Domanda secca: dobbiamo aspettarci la riemersione di un “quattro” dai vostri “tre”, o gli sforzi creativi del 2015 si concludono qui?

Il quarto c’era, ma al momento rimane in panchina, per fine anno i nostri progetti dicono anche quinto e sesto, anche se l’altra sera abbiamo registrato una sessione in compagnia del gruppo contemporaneo che attualmente preferiamo e dunque, se tutto va bene, magari scatta anche il settimo. Numerologicamente parlando, sarebbe spettacolare.

Per approfondire: https://www.facebook.com/squadraomegaband?fref=ts

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