V Video

R Recensione

5,5/10

Ain Soph

III

Gli Ain Soph hanno saputo, nel corso del tempo, ritagliarsi un piccolo culto soprattutto in Europa nell’area dark-industrial e neo-folk. La loro prima fase, che porterà alla pubblicazione di una ponderosa trilogia “magica” di cui ho recensito “I” e “II”, si caratterizzava per un approccio amatoriale e naif. In realtà questi dischi non erano stati concepiti per la pubblicazione ma solo come esperimenti di “magia rituale” da diffondere con il passaparola. L’indubbia forza evocativa dei primi nastri ha però destato l’interesse prima della Misty Circle e poi della Old Europa Café che fortunatamente hanno reso disponibile la suddetta trilogia prima su cassetta e poi nel formato cd. Dopo i primi 2 capitoli è ora la volta di parlare dell’atto conclusivo ovvero di “III”.

In questo disco gli Ain Soph erano costituiti dal solo Crucifige tanto che sarebbe più corretto parlare di disco solista. Il lavoro è diviso in 2 cd che presentano materiale fra loro diverso. Il primo dischetto è composto dalla lunga traccia “Rituale OO”. Come si può leggere nel booklet la composizione è concepita unicamente come “base per un rito di Bhakti Yoga ed è utilizzabile anche come base per concentrazione rituale”. Chiaramente l’aspetto formale e estetico viene messo in disparte a favore di quello sostanziale e esoterico. Purtroppo questo è il limite di questi esperimenti che, alla fine, risultano prolissi e noiosi alle orecchie di chi non ha un interesse particolare per queste tematiche. Non bisognerebbe mai sacrificare e lasciar da parte la forma per i propri fini “etici” ma, a onor del vero, bisogna ricordare come, soprattutto all’inizio, Ain Soph era un’entità volta al conseguimento di un percorso iniziatico e “magico”.

La parte B – sul secondo cd - comprende invece 3 capitoli che si avvicinano di più a quanto già ascoltato in “I” e “II”. Il primo movimento, intitolato evocativamente “Il fallimento di Gesù”, è un ambizioso esperimento di Crucifige nel solco dei Current 93 di “Nature Unveiled”. Crucifige fa tutto da solo e riesce a creare una genuina atmosfera esoterica e parareligiosa. Tuttavia siamo molto lontani dai livelli della Corrente anche a causa di una registrazione pessima, peggiore persino delle prime incisioni degli Ain Soph. Tuttavia c’è una tensione tenebrosa e apocalittica non disprezzabile.

Il secondo movimento “Oscurità visibile” è caratterizzato dalle sonorità minimali delle tastiere su cui si sovrappone il vocione di Crucifige. Il brano risulta privo di spessore e, sinceramente, fine a se stesso. Chiude l’album l’ultimo movimento ovvero “L’immondizia, la città, e la morte”: si tratta di un loop infinito di manipolazioni elettroniche a cui viene sovrapposta una voce che recita litanie incomprensibili. Qui Crucifige si ricollega al materiale di “I” e “II” ma con minor efficacia.

Sostanzialmente “III” risulta il capitolo meno riuscito della trilogia degli Ain Soph e, oenstamente, mi sento di consigliarlo solo ai collezionisti e a chi idolatra il gruppo romano. Contiene qualche momento interessante e degno di nota ma, purtroppo, risulta nel complesso fiacco e penalizzato da una registrazione indegna.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo disco. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.