OvO
Averno / Oblio [EP]
Gli assassini tornano sempre due volte sul luogo del delitto, nel timore estremo di aver tralasciato qualcosa, e nella contemporanea speranza di poter fornire unaltra prova di forza. Riconfermarsi è il diktat morale che spinge gli OvO a scivolare ancora più in basso nel gorgo di Abisso, loro devastante secondo opus per Supernatural Cat favorevolmente recensito dal qui presente una manciata di mesi orsono. Riconfermarsi per ferire. La ferita della riconferma, se preferite. Che in Averno / Oblio, extended play vinilico a tiratura limitata figlio delle stesse sessioni del full length, si infetta, diviene purulenta, porta alla cancrena.
Averno nasce per partenogenesi dalla nebulosa ammorbante di Harmonia Macrocosmica: il drumming di Bruno Dorella, preciso ed incalzante, sorregge un delirio cacofonico avant noise dove sia il latrato che le scorie radioattive della chitarra di Stefania Pedretti, per la verità, si sfaldano in una maligna istantanea di decadenza doom. Se fossimo nella Norvegia dei primi anni 90, definiremmo invece Oblio come i Thergothon triturati dai Throbbing Gristle: ogni riff (?) esplode in un turbine di riverbero, lacerando in più punti una demoniaca marcia degli spiriti che, senza preavviso, sinfiamma, in una raffica mefistofelica di blast.
Avevate paura che Abisso fosse un unicum del tutto casuale? Siete stati smentiti, tranquilli. Beh, tranquilli
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